Oggi lunedì 1 dicembre 2025 si è distinto per le dinamiche dei principali mercati finanziari: tra borse globali, criptovalute e materie prime, l'articolo offre una panoramica dettagliata su trend, protagonisti e prospettive.
L’avvio del mese di dicembre si caratterizza per movimenti contrastati sui principali mercati finanziari, riflettendo da una parte le incertezze collegate alle prossime scelte delle banche centrali internazionali e, dall’altra, la reazione degli operatori alle nuove dinamiche macroeconomiche. In questo scenario, gli investitori osservano con attenzione sia le piazze azionarie occidentali che quelle orientali, entrambe influenzate da aspettative di cambiamenti nelle politiche monetarie.
Il focus delle ultime sedute resta puntato sui tassi d’interesse, in particolare negli Stati Uniti, dove si ipotizza un prossimo taglio da parte della Federal Reserve. Nel frattempo, la Banca del Giappone lascia aperta la porta a un possibile aumento dei tassi, mentre in Europa emergono segnali di rafforzamento dell’inflazione. Queste variabili contribuiscono a un clima di maggiore prudenza sul mercato, con spostamenti significativi sulle valute come il deprezzamento del dollaro USA e l’apprezzamento dello yen giapponese.
Sul fronte degli asset digitali e delle materie prime, la volatilità resta elevata: le fluttuazioni del settore delle criptovalute si intrecciano con i movimenti di petrolio e metalli preziosi, spesso guidati dall’incertezza geopolitica e dalle decisioni dell’Opec+. Gli investitori, in questa giornata, adottano un approccio cauto, mirando a bilanciare rischio e rendimento in un contesto di informazioni macroeconomiche in rapido cambiamento e indici PMI e PCE in uscita nelle prossime giornate. Le analisi di mercato di oggi offrono dunque uno spaccato variegato, con settori e aree geografiche che mostrano andamenti non sempre omogenei, riflesso diretto della complessità dello scenario finanziario globale.
I mercati azionari hanno inaugurato dicembre in territorio negativo o poco mosso, in un contesto dominato dalle aspettative per le future mosse delle banche centrali e dalla debolezza di alcuni settori chiave. In Europa, il Ftse Mib italiano ha evidenziato una performance altalenante: dopo una partenza in territorio negativo, ha chiuso a 43.259 punti con un calo dello 0,2%. Il listino è stato appesantito soprattutto dal settore bancario, con Mps in ribasso del 2,9% a causa delle indagini milanesi che hanno allargato l’attenzione su recenti operazioni legate a Mediobanca. Anche Leonardo e Prysmian hanno mostrato cali rilevanti nell’arco della giornata.
Più in generale, la seduta europea è stata caratterizzata da diffuso segno meno:
| Titolo | Variazione (%) |
| Leonardo | -2,62 |
| Prysmian | -1,71 |
| Mps | -2,87 |
| Tenaris | +1,32 |
| Saipem | +1,28 |
| Snam | +0,49 |
| Hera | +0,19 |
Lo spread tra Btp e Bund resta stabile appena sotto i 78 punti base, mentre il rendimento del decennale italiano si attesta al 3,43%, riflettendo una relativa stabilità nel comparto obbligazionario nonostante le tensioni azionarie.
Negli Stati Uniti, Wall Street ha visto una partenza in rosso. Dow Jones e S&P 500 sono arretrati dello 0,5% circa, il Nasdaq dello 0,8%. Tra gli elementi che hanno influito negativamente:
Nel contesto asiatico, l’indice Nikkei ha sofferto forti ribassi dopo le dichiarazioni del governatore Ueda, che ha lasciato intendere un possibile aumento dei tassi in Giappone entro fine mese. La valuta nipponica si è rafforzata (+0,4%), mentre i rendimenti dei titoli a due anni hanno raggiunto livelli mai visti dal 2008. In Cina, invece, il sentiment si è mostrato più positivo, soprattutto tra i titoli minerari, in scia a dati macro misti che lasciano trasparire segnali di rallentamento ma con alcuni spunti di crescita.
Va sottolineato l’interesse per i dati macro in programma nel corso della settimana: negli Stati Uniti occhi puntati sugli indici Ism manifatturieri, sui nuovi occupati ADP di novembre e soprattutto sul Personal Consumption Expenditures, ritenuto dalla Federal Reserve un indicatore cardine sull’andamento dei prezzi al consumo. In Europa, attenzione rivolta ai dati dell’Eurozona relativi a inflazione e mercati del lavoro, con particolare interesse per l’Italia e la Spagna.
La giornata si distingue per una marcata volatilità nei settori digital asset e materie prime. Il comparto delle criptovalute si trova nuovamente sotto pressione, con bitcoin che scende sotto gli 85.000 dollari e lascia sul terreno oltre il 7% in poche ore. Analogamente, ethereum (-3,5%) e solana (-5%) hanno registrato cali sensibili, proseguendo quel trend ribassista alimentato da una crescente avversione al rischio e dalla rotazione degli investitori su asset più difensivi. Questa dinamica si riflette anche sull’indice MSCI All Country World, che dopo mesi di crescita ha subito una battuta d’arresto, sottolineando come il rally dell’intelligenza artificiale sui mercati globali possa aver raggiunto valutazioni considerate ora troppo elevate.
Oltre alle valute digitali, lo scenario delle materie prime mostra netti movimenti al rialzo. Il petroleum (Brent e WTI) è salito di oltre l’1%, sostenuto dall’annuncio dell’Opec+ di sospendere eventuali aumenti produttivi per il primo trimestre 2026. Questo sviluppo ha favorito una reazione positiva sulle società energetiche europee, con riflessi sulle principali piazze finanziarie. Sul fronte dei metalli preziosi e industriali:
| Asset | Ultimo Prezzo | Variazione (%) |
| Bitcoin | <85.000 USD | -7 |
| Ethereum | - | -3,5 |
| Solana | - | -5 |
| Oro | - | +0,92 |
| Petrolio Brent | - | +1 |
| Petrolio WTI | 59,32 USD | +1,32 |
Le prospettive nei prossimi giorni ruotano attorno ai nuovi dati macroeconomici e alle decisioni delle banche centrali. La volatilità osservata su asset digitali, valute e materie prime rappresenta un indicatore della sensibilità dei mercati ai mutamenti del quadro globale: la capacità degli operatori di adattare le proprie strategie alla rapida evoluzione delle condizioni finanziarie resta dunque centrale nelle valutazioni degli analisti e dei professionisti del settore.