Giornata intensa sui mercati finanziari tra andamento di Borse europee, analisi dello spread BTp-Bund, decisioni Fed, aste dei titoli di Stato italiani, performance di oro e bitcoin
I mercati finanziari internazionali mostrano, nella giornata odierna, una ritrovata fiducia degli investitori in scia a segnali di stabilità provenienti sia dall’Europa sia dagli Stati Uniti. Dopo settimane all’insegna della volatilità, l’apertura dell’ultima settimana di novembre, dopo un discreto lunedì, è stata caratterizzata da performance in ripresa di numerosi asset principali anche oggi martedì 25 novembre 2025, favorito dalle aspettative di allentamento monetario da parte delle banche centrali e dal rafforzamento di settori strategici, in particolare quello tecnologico. L’attenzione del mercato rimane orientata sulle decisioni future della Federal Reserve, sulla recente promozione di rating del debito italiano da parte di Moody’s e sulle previsioni relative alle principali materie prime e valute. Le più recenti statistiche macroeconomiche dell’area euro e degli Stati Uniti, unite ai dati riguardanti aste e rendimenti dei titoli di Stato, forniscono ulteriore materiale di analisi in un contesto caratterizzato da dinamiche di crescita disomogenee tra le diverse aree geografiche.
La seduta odierna si distingue per una dinamica in parte differenziata tra i grandi listini mondiali. In Europa si registra una solida ripresa dopo una mattinata inizialmente debole, con Parigi (+0,8%), Francoforte (+1,0%), Amsterdam (+0,6%), Madrid (+0,9%) e Londra (+0,8%) tutte in territorio positivo. Il Ftse Mib a Milano guadagna lo 0,9% trainato dal settore costruzioni (Buzzi a +6%) e dal comparto bancario, con importanti rialzi di Mps, Mediobanca, UniCredit e altri principali istituti.
Forti differenze emergono nei comparti azionari: se il segmento tech americano aveva vissuto un rally la vigilia, oggi il Nasdaq appare più debole, complice il calo di Nvidia mentre Alphabet continua a salire grazie al rilancio dei suoi prodotti di intelligenza artificiale. Sul versante italiano, significativo il caso Nexi, premiata dai mercati per la prospettiva di rafforzamento della quota Cassa Depositi e Prestiti.
Di seguito una tabella riepilogativa:
| Indice | Variazione (%) |
| FTSE MIB (Milano) | +0,9 |
| Parigi (CAC 40) | +0,8 |
| Francoforte (DAX) | +1,0 |
| EuroStoxx 50 | +0,8 |
| Wall Street S&P 500 | +1,6 (vigilia) |
| Nasdaq | –0,3 oggi, +2,7 vigilia |
Sul mercato azionario milanese, i titoli finanziari brillano, mentre alcune grandi aziende difensive chiudono in leggero calo. La distribuzione dei dividendi di diverse blue chip (cosiddetto “dividend day”) ha temporaneamente influenzato l’apertura, ma la forza del comparto costruzioni e bancario ha riportato il listino in territorio positivo. A Wall Street, al momento in cui scriviamo, la rotazione settoriale causa una differenziazione nelle performance tra comparti tecnologici e industriali, a conferma della costante ricerca di equilibrio tra crescita e difesa del portafoglio da parte degli investitori.
L’attesa per le decisioni della Federal Reserve rappresenta un motore chiave nei posizionamenti odierni degli operatori. Le recenti dichiarazioni di membri del board, in particolare Christopher Waller, hanno rafforzato la convinzione che un taglio dei tassi negli Stati Uniti sia probabile già nella prossima riunione di dicembre. I futures prezzano una probabilità superiore al 75% per una riduzione di 25 punti base, grazie alla debolezza mostrata dai dati occupazionali e alla nuova impostazione prudente degli indirizzi monetari.
L’impatto sulle obbligazioni governative è stato rapido: i rendimenti dei Treasury scendono e, parallelamente, si osserva una stabilità sui benchmark dell’area euro. Il rendimento del BTp decennale torna verso il 3,44%, mentre lo spread tra BTp e Bund resta stabile attorno ai 75 punti base. La nuova valutazione di Moody’s contribuisce a sostenere la fiducia degli investitori nel profilo di rischio italiano, riducendo così la volatilità sul differenziale con la Germania.
Nella giornata attuale, il programma di emissioni del Tesoro italiano mantiene un livello di domanda solido grazie al recente miglioramento del rating sovrano da parte di Moody’s: da ‘Baa3’ a ‘Baa2’, un upgrade che non si verificava da oltre vent’anni. Questa promozione riflette fiducia nella sostenibilità fiscale nazionale ed è stata immediatamente recepita sia sui rendimenti che nella domanda alle aste.
| Tipo emissione | Rendimento (%) |
| BTp decennale (ottobre 2035) | 3,44 |
| BTp settennale (novembre 2032) | 3,00 |
| BTp trentennale (ottobre 2055) | 4,3 |
| BOT annuale (novembre 2026) | oltre 2,05 |
L’offerta di BTp short term e BTp indicizzati all’inflazione, per un importo fino a 4,5 miliardi di euro, ha riscosso una partecipazione elevata. Gli ultimi collocamenti evidenziano come i rendimenti – seppur in calo rispetto ai picchi precedenti – rimangano interessanti in termini relativi sia per investitori privati sia istituzionali.
Oltre alle aste, il mercato segue anche le prospettive di sostenibilità del debito, valutando positivamente la stabilità normativa e il rafforzamento della credibilità dell’Italia sui mercati finanziari internazionali.
Il comparto materie prime mostra oggi forti divergenze tra i diversi asset. Il petrolio (WTI) arretra e si mantiene sotto i 59 dollari al barile, mentre il Brent si attesta a 63 dollari. Queste quotazioni risentono dei negoziati di pace in Ucraina e delle aspettative circa il ritorno di parte dell’offerta russa sul mercato internazionale.
Il gas naturale europeo segna invece un nuovo minimo da maggio 2024, scendendo sotto la soglia dei 30 euro/MWh sul mercato TTF di Amsterdam, sostenuto da stoccaggi pieni e condizioni climatiche più miti dell’inizio inverno continentale.
Analizzando l’evoluzione delle valute, l’euro/dollaro si conferma stabile, sopra quota 1,15, con oscillazioni limitate a causa delle prospettive di convergenza delle politiche monetarie tra le due sponde dell’Atlantico.
L’oro mantiene il suo status di bene rifugio: viene scambiato a oltre 4.100 dollari l’oncia, sostenuto sia dalle tensioni internazionali che dall’attesa di un taglio dei tassi USA. La correlazione con fasi di rischio finanziario rimane elevata.
L’interesse istituzionale verso le criptovalute si mantiene, come mostrato dal secondo miglior trimestre per raccolta venture capital dal 2022, mentre i grandi investitori diversificano tra asset class digitali e strumenti tradizionali. Resta oggetto di attenzione la correlazione tra bitcoin e oro: il metallo prezioso consolida la sua funzione di bene rifugio, mentre le valute digitali scontano ancora la rapidità con cui le regolamentazioni globali stanno mutando lo scenario competitivo.