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Dopo la seduta in rosso di ieri in Usa, le previsioni sulle Borse oggi venerd 14 novembre 2025

di Marcello Tansini pubblicato il
Borse previsioni e appuntamenti oggi

Dopo la seduta negativa di Wall Street, le previsioni e gli appuntamenti per le Borse e i mercati finanziari oggi venerd 14 novembre 2025.

Le principali piazze finanziarie globali si sono svegliate oggi venerd 14 novembre con il peso di una seduta negativa oltreoceano. Wall Street ha registrato un arretramento diffuso tra gli indici tecnologici e industriali, accompagnato da un incremento della volatilità, ben rappresentata dalla crescita dell’indice Vix. Le attese sui futuri movimenti di politica monetaria statunitense e le valutazioni dei colossi dell’innovazione stanno alimentando prese di profitto e un aumento della cautela tra gli operatori. Il clima di incertezza internazionale, sommato alle dinamiche sulla guerra dei dazi e alle persistenti sfide inflazionistiche, contribuisce a delineare uno scenario di attesa per i mercati europei, asiatici ed emergenti.

Previsioni e appuntamenti chiave per le Borse del 14 novembre 2025

La giornata odierna si presenta ricca di eventi di rilievo per gli investitori di tutto il mondo. I principali listini stanno assorbendo le repercussioni della chiusura in rosso americana e si preparano a una serie di appuntamenti previsti nelle prossime ore. In America, l’attenzione resta concentrata sull’evoluzione dello shutdown governativo e sugli interventi programmati da alcune delle figure più influenti della Federal Reserve. Il calendario delle trimestrali prevede la pubblicazione dei risultati da parte di colossi come Alibaba Group e Mitsubishi UFJ Financial, mentre in Europa occhi puntati sull’andamento delle banche e delle società tecnologiche e di lusso.

  • In Italia, i riflettori sono su Piazza Affari e sulle società FTSE Mib più esposte alle dinamiche globali, con Stmicroelectronics protagonista di un rally alimentato da indiscrezioni su possibili riassetti societari.
  • Nel comparto obbligazionario, sono attesi i risultati delle aste BTp e BOT – dati particolarmente seguiti per interpretare il sentiment degli investitori istituzionali verso il debito nazionale.
  • Sul fronte macroeconomico, da monitorare gli ultimi dati su occupazione privata USA, PMI dei servizi dell’area euro e andamento dei prezzi immobiliari in Cina.
  • Importanti anche i discorsi programmati dei rappresentanti della Federal Reserve, poiché le dichiarazioni sulle future mosse di politica monetaria hanno impatti immediati su volatilità e asset allocation.
Le prime indicazioni dagli scambi pre-Borsa suggeriscono una cautela diffusa: i future sulle piazze americane puntano verso un avvio prudente, mentre tra le Borse europee prevale un atteggiamento attendista. I mercati asiatici si muovono in ordine sparso, influenzati dalle notizie contrastanti sui dati macro cinesi. In tale contesto, la parola chiave per la sessione odierna rimane "prudenza", soprattutto in vista delle possibili sorprese dai fronti geopolitici e corporate.

Wall Street e i mercati americani: analisi dell’ultima seduta e outlook

L’ultima sessione negli Stati Uniti si è conclusa con una correzione significativa sui principali indici. S&P 500 e Nasdaq hanno subito ribassi accentuati, riflettendo la tensione tra gli operatori su valutazioni elevate nel comparto tecnologico e sulle incertezze legate allo scenario macro. Il brillante recupero dei giorni precedenti è stato frenato dalle vendite sui titoli AI e dai dubbi attorno alle strategie della Fed, ora meno propensa a tagliare i tassi a dicembre, come suggerito dalle recenti comunicazioni ufficiali.

In dettaglio, le "Magnificent 7" del tech hanno subito forti prese di profitto, con perdite accentuate per Nvidia, Tesla e Amazon. Sul fronte macro, l’uscita di dati sull’occupazione privata inferiori alle attese ha contribuito a rinnovare i timori sulla crescita interna, mentre il prolungarsi dello shutdown sta rallentando la diffusione di statistiche essenziali per le scelte degli operatori. Restano sotto osservazione i discorsi dei banchieri Fed e l’evoluzione dei dati macro settimanali, in attesa di segnali più chiari sulle prospettive di politica economica.

Le Borse europee e Piazza Affari tra dinamiche settoriali e dati macro

I mercati azionari europei oggi appaiono sospesi tra segnali di debolezza e spunti di ottimismo. La volatilità resta elevata sulle principali piazze, con Milano che mostra una certa resilienza grazie alle performance di Stmicroelectronics e al consolidamento raggiunto attorno ai 40.000 punti. Il contesto rimane però fragile, sotto il peso delle tensioni commerciali transatlantiche e dei dati contrastanti sulla produzione industriale e i servizi, sintetizzati dagli ultimi PMI.

Performance settoriali:

  • Banche: andamento misto per i principali istituti quotati – da Intesa Sanpaolo a Banca Generali, fino a Mediobanca che resta al centro di vicende societarie.
  • Lusso e retail: vendite concentrate su Moncler, Brunello Cucinelli e Ferragamo, con prospettive deboli sulle vendite trimestrali a causa del riacutizzarsi della guerra dei dazi e della crescita incerta fra Asia e Stati Uniti.
  • Energia e infrastrutture: la tenuta del comparto utility è legata alla qualità dei dati pubblicati da società come Snam e all’appeal dei titoli a dividendo stabile.
  • Industria: volatilità accentuata sulle aziende più esposte all’export extra UE e ai rincari sulle materie prime.
Sul fronte obbligazionario permane una buona domanda per i titoli di Stato, mentre lo spread BTp-Bund si mantiene sempre basso, riflesso della cautela ma anche della fiducia nella solvibilità italiana all’interno dell’Eurozona.

Settore tech e Big Cap: impatto sulle performance globali

Il settore tecnologico continua a giocare un ruolo determinante nella direzionalità dei mercati mondiali. L’ultima ondata di vendite ha colpito in particolare i colossi tecnologici statunitensi e asiatici, riflettendo i dubbi degli investitori sulla sostenibilità delle valutazioni, soprattutto nell’ambito dell’intelligenza artificiale. La rotazione settoriale si manifesta in una ricerca di titoli value e difensivi, allontanando risorse dal comparto growth dopo mesi di rally sostenuto.

  • L’indice Nasdaq ha evidenziato una correzione superiore a quella dello S&P 500, segno della sensibilità del comparto alle dinamiche di mercato.
  • Nelle Big Cap, Tesla ha subito ulteriori pressioni dopo il voto sul maxi pacchetto retributivo a Musk, mentre Apple, Nvidia e Amazon hanno visto incrementare la volatilità sui rispettivi titoli.
  • La situazione in Asia, con SoftBank e Samsung penalizzate dai warning di banche d’investimento, ha trascinato al ribasso i listini locali e supportato la revisione al ribasso delle stime sugli utili tech globali.
Il trend suggerisce che, nonostante la centralità delle aziende innovative, la cautela emerge nei portafogli istituzionali, soprattutto su titoli con valutazioni storicamente elevate o dipendenti da massicci investimenti in Ricerca e Sviluppo, come nel caso dell’AI.

Asia e mercati emergenti: prospettive e segnali dai principali listini

La settimana in corso ha mostrato per le piazze asiatiche una polarizzazione significativa fra i dati reali e le aspettative degli investitori. Il Giappone, dopo una corsa rialzista partita in primavera, ha subito una brusca frenata attribuibile in larga misura al comparto tecnologico e automotive, con SoftBank e produttori automobilistici come Nissan e Tesla impegnati in riorganizzazioni e tagli produttivi. La Borsa cinese, tra deboli vendite al dettaglio, pressioni sul real estate e segnali di deflazione, ha lasciato emergere sentimenti di cautela generalizzata.

  • Hang Seng: l’indice ha archiviato oggi una seduta in calo, risentendo di dati macro contrastanti e della pressione sugli immobiliari.
  • Mercati emergenti: la volatilità sui cambi e le oscillazioni delle valute locali restano un tema sensibile, mentre misure temporanee di stimolo hanno contribuito a limitare temporaneamente le perdite.
Le prospettive restano quindi condizionate da fragilità strutturali: la ripresa dell’export cinese appare rallentata, la domanda interna è debole e gli investitori prediligono approcci selettivi e difensivi in attesa di eventuali nuovi interventi regolatori asiatici.

Bitcoin, materie prime e valute: reazioni e trend nella giornata

I mercati delle criptovalute e delle commodity oggi vivono una fase di aggiustamento dopo gli eccessi dei mesi precedenti. Bitcoin ha violato la soglia psicologica dei 100.000 dollari, segnando il terzo mese consecutivo di debolezza su base mensile. Il cedimento tecnico dei principali supporti suggerisce la possibilità di ulteriori correzioni, salvo reazioni improvvise dagli indici americani.

Sul mercato valutario l’indebolimento del dollaro e la relativa tenuta dell’euro hanno contribuito a sostenere gli scambi, mentre fra le materie prime l’oro mantiene un profilo difensivo con prezzi stabili, riflettendo una preferenza per asset sicuri in periodi di volatilità. Il petrolio, invece, si muove in leggero ribasso intorno ai 65 dollari al barile, risentendo dei timori sulla domanda mondiale e delle tensioni tra USA, Russia e Unione Europea sulle sanzioni e i dazi energetici.

Focus su titoli e trimestrali da monitorare oggi

I mercati guardano con attenzione a una serie di titoli che potrebbero condizionare il sentiment nella sessione odierna:

  • Tecnologia: Cisco Systems, GlobalFoundries e Circle chiamate a confermare la tenuta del comparto semiconduttori e AI.
  • Consumo e innovazione: Alibaba Group e Beyond Meat saranno osservati speciali per capire la resilienza delle multinazionali ai cambi di ciclo economico e ai cambiamenti nelle abitudini di consumo.
  • Viaggi e intrattenimento: attenzione a Expedia e Disney, dopo recenti trimestrali che hanno evidenziato forti divergenze nelle performance del settore travel rispetto allo streaming e ai media.
  • Banche: Mitsubishi UFJ Financial e principali istituti italiani (Intesa Sanpaolo, MPS, Unipol) forniranno ulteriori indicazioni su stabilità patrimoniale, utili e guidance per l’anno in corso.
  • Lusso: focus su titoli come Moncler, Brunello Cucinelli e Ferragamo, colpiti dal riacutizzarsi delle preoccupazioni su export e consumi globali.


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