L'industria dei videogiochi cresce tra innovazione e sfide globali: evoluzione storica, numeri record, trend emergenti tra piattaforme e modelli di business, impatti in Italia, tecnologie d'avanguardia e nuovi scenari futuri.
La storia dei videogiochi prende il via da semplici esperienze bidimensionali come Pong, un titolo che ancora oggi rappresenta l'essenza della competizione interattiva. Da quelle prime console casalinghe degli anni '70, il settore ha conosciuto un'incessante trasformazione fino a diventare una delle più importanti industrie dell'intrattenimento a livello globale. L'evoluzione ha accompagnato l'avanzamento tecnologico, arrivando a includere piattaforme sofisticate, mondi virtuali complessi e un pubblico vasto e variegato.
Nel corso dei decenni, il videogioco si è affermato come mezzo espressivo pari al cinema, riuscendo a coinvolgere l'utente in modo attivo: la differenza è proprio nella bidirezionalità dell'esperienza, in cui chi gioca diventa protagonista all'interno di veri e propri universi narrativi. Le dimensioni economiche hanno ormai superato quelle di musica e cinema insieme, rendendo i videogiochi un fenomeno sociale ed economico di primo piano e uno strumento capace di integrarsi con altri media, tecnologie e ambiti educativi.
Il mercato videoludico globale ha raggiunto nel 2025 la cifra di circa 522 miliardi di dollari, con previsioni di espansione che potrebbero superare i 690 miliardi entro i prossimi quattro anni. Tale valore pone questo settore al vertice dell'intrattenimento. La crescita annua dei ricavi avviene nonostante le incertezze macroeconomiche, segno di una resilienza strutturale.
Dal punto di vista demografico, è stimata la presenza di 3,32 miliardi di videogiocatori, cifra destinata a salire a 3,51 miliardi. Il gaming, svincolato ormai dagli stereotipi del passato, abbraccia tutte le fasce d’età, generi e continenti: il 44% degli utenti proviene dall’Asia-Pacifico (1,48 miliardi), seguiti dall’Europa (715 milioni), America Latina (420 milioni), Nord America (285 milioni) e MEA (195 milioni). L'età media dei giocatori su dispositivi mobili è di 36 anni, e la parità di genere nella partecipazione si è rafforzata.
Segmentazione delle piattaforme:
L’arco 2024-2025 è segnato da risultati contrastanti. Se da un lato la crescita finanziaria è confermata (+13% dal 2021, +5% previsto entro il 2028), dall’altro l’aumento dei costi di sviluppo (+8% entro il 2028) mette a rischio la sostenibilità, con numerose chiusure di studi e una perdita del 10% degli occupati totali dal post-pandemia (circa 30.000 posti di lavoro persi).
I maggiori successi commerciali coinvolgono sia titoli ricorrenti come EA Sports FC, Call of Duty e Genshin Impact, sia fenomeni indie come Palworld, in un mercato dove le IP storiche dominano le classifiche di vendita. In Europa si registra un calo quasi del 30% delle vendite dei nuovi videogiochi, mentre negli Stati Uniti le uscite annuali di franchise consolidati rimangono in vetta. La Cina e l’Asia continuano a influenzare la crescita, sia come mercato di consumo sia per l’ascesa dei publisher locali.
Il settore vive un periodo di transizione tra modelli produttivi: l’espansione dei giochi come servizio, l’importanza dei contenuti generati dagli utenti, e la pressione per una rapida iterazione stanno riconfigurando le strategie delle aziende, mentre l’automazione e le tecnologie IA vengono sempre più impiegate per contenere i costi e accorciare i tempi di sviluppo.
All’interno del panorama europeo, il mercato videoludico italiano si conferma in espansione, con oltre 2,3 miliardi di euro di giro d’affari nel 2023 e un costante trend positivo. Nel 2024 le imprese specializzate hanno raggiunto quota 200 (+25% in due anni) con 2.800 addetti (+17%) e un fatturato tra 180 e 200 milioni di euro solo per la produzione locale.
Sul fronte utenti, circa 14 milioni di italiani tra 6 e 64 anni (33% della popolazione) praticano regolarmente videogiochi, con un’età media di 31 anni e una significativa crescita della partecipazione femminile (+14% in un anno). La scelta delle piattaforme vede il mobile prevalere (10,4 milioni di utenti), seguite da console e PC.
Le sfide maggiori riguardano la formazione, ancora poco allineata rispetto all’offerta europea e incentrata soprattutto su corsi multidisciplinari universitari. La tecnologizzazione richiede aggiornamenti costanti dei curricoli, maggiore specializzazione (soprattutto su IA e grafica computerizzata), e un saldo collegamento con le esigenze industriali. Il paradigma della professionalizzazione si sta lentamente affermando, ma restano differenze tra Nord e Sud e una persistente percezione del videogioco come semplice passatempo.
L’evoluzione della monetizzazione nel gaming ruota attorno a modelli free-to-play, acquisti in-app (che rappresentano il 95% delle entrate mobile) e pubblicità integrata. Il modello free-to-play si dimostra particolarmente vincente, permettendo una base ampia di utenti con un’audience mondiale che privilegia esperienze accessibili e personalizzabili.
Modelli di ricavo:
L’analisi della concentrazione regionale mostra la leadership dell’Asia-Pacifico, seguita da Europa e Americhe. In Asia si trovano quasi metà di tutti i videogiocatori, con un primato nei ricavi da mobile e PC. Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Regno Unito registrano tassi di penetrazione elevati, sino al 58% della popolazione.
Piattaforme emergenti:
Analizzando il prossimo orizzonte temporale, le opportunità si concentrano su una crescita prevista del 5% annuo sino al 2028 per il mercato, guidato dall’espansione in Asia, dall’adozione di modelli di business innovativi e dalla sinergia con la computer grafica e l’IA. Le nuove tendenze vedono l’esplosione dei giochi come servizi, la centralità degli user generated content (79% dei giocatori vi interagisce), e la convergenza cross-media tra videogiochi e altri prodotti culturali.
I potenziali rischi includono l’ulteriore aumento dei costi di produzione, la saturazione dei mercati mobile, la difficoltà di emergere per le nuove IP e una talent shortage specializzato, già evidenziato sia a livello europeo che italiano. Il tema della dipendenza dal gioco e la necessità di pratiche di gioco responsabile (attivate dal 67% delle aziende) rimangono all'attenzione di enti regolatori nazionali e sovranazionali.
Le prospettive delineano un settore più maturo, attento alla sostenibilità, con una crescente domanda di innovazione (cloud, IA, VR/AR), nuovi mercati e piattaforme integrate, e un rinnovato interesse per la qualità del prodotto e l’identità del singolo brand. Il prossimo decennio vedrà l’espansione verticale della computer grafica, la proliferazione dei servizi live e la definitiva consacrazione del gaming quale pilastro dell’economia digitale.