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Pacchi extra Ue, tassa sotto 150 euro e 3 nuove regole ufficiali da Ecofin. Al via nel 2026, colpirà anche Temu, Shein, Aliexpress

di Marcello Tansini pubblicato il
tasse e dazi su piccoli pacchi ufficiale

Dal 2026 tutti i pacchi provenienti da Paesi extra UE, anche sotto i 150 euro, saranno tassati secondo la nuova normativa Ecofin.

Oggi giovedì 13 novembre, il Consiglio Ecofin, riunione dei ministri dell’Economia dell’UE, ha sancito una svolta rimuovendo l’esenzione che permetteva l’ingresso in Europa di pacchi dal valore inferiore ai 150 euro senza dazi. Questa decisione rappresenta un passo determinante nella politica europea per contenere la concorrenza sfrenata dei marketplace extraeuropei come Temu a Shein, fino ad Aliexpress, i giganti dell’online che hanno saputo intercettare la domanda di prodotti economici e consegne rapide, ponendo però gravi sfide al commercio tradizionale e sollevando questioni su equità fiscale, rispetto delle regole e tutela dei diritti dei consumatori.

L'approvazione Ecofin: obiettivi e tempistiche della normativa UE

Nell’ultima sessione, l’Ecofin ha deliberato una revisione generale del regime doganale per le importazioni di piccoli pacchi, abolendo la storica soglia rimasta l’ultimo baluardo per le spedizioni a basso costo verso l’UE. Secondo fonti istituzionali, la nuova impostazione normativa, formalmente in vigore dal 2028 ma con effetti anticipabili già dal 2026, punta a colmare un vuoto che negli anni ha consentito l’ingresso di circa 12 milioni di pacchi giornalieri extraeuropei esenti da dazio, per un totale di oltre 4,6 miliardi solo nel 2024.

Questa misura nasce dall’esigenza di tutelare il mercato unico dalle distorsioni generate dalla fiscalità agevolata di cui hanno beneficiato colossi asiatici, orientando strategicamente le norme comunitarie per rafforzare il controllo doganale e ridurre il fenomeno della concorrenza sleale. Tra gli obiettivi principali spiccano:

  • Uniformare la tassazione a livello europeo e ridurre il vantaggio competitivo dei marketplace extra UE
  • Incentivare trasparenza e tracciabilità dell’origine dei prodotti
  • Contrastare l’elusione fiscale e agevolare la lotta alla contraffazione

Come cambiano le regole: addio all’esenzione sotto i 150 euro e nuovi obblighi

L’addio all’esenzione prevista per le spedizioni di modico valore implica una vera e propria svolta nelle operazioni di acquisto transfrontaliero. Finora, tutti i pacchi fino a 150 euro potevano entrare in Europa senza pagare dazi doganali. Questo meccanismo favoriva i marketplace esterni, che disponevano di una struttura logistica organizzata per gestire grandi volumi di ordini a basso costo, offrendo un vantaggio di prezzo difficilmente colmabile dai commercianti europei.

Con l’applicazione della nuova normativa, ogni pacco proveniente da Paesi extra UE, indipendentemente dal valore, sarà soggetto a tassazione. In Italia, l’ipotesi individuata prevede un contributo fisso tra 1 e 2 euro per ogni spedizione di peso fino a due chilogrammi, replicando il modello francese e con possibili estensioni a tipologie di beni specifiche quali abbigliamento e accessori. Tra le nuove regole emerse:

  • Obbligo di etichettatura conforme alle direttive UE
  • Maggiore trasparenza nella dichiarazione della provenienza e del valore dei beni
  • Intensificazione dei controlli doganali

Impatto sui grandi marketplace cinesi: Temu, Shein, Aliexpress e la concorrenza al dettaglio italiano

L’introduzione della nuova tassa si riflette in modo particolare sugli operatori globali che hanno costruito il proprio successo sull’importazione rapida e massiva di prodotti a basso prezzo. Secondo dati di settore, Temu, Shein e Aliexpress rappresentano ormai la fetta più ampia del traffico di piccolo importo dalla Cina all’Unione Europea. Circa il 91% dei pacchi sotto i 150 euro destinati al mercato europeo proviene dalla Cina.

Questo fenomeno ha innescato un forte squilibrio, provocando la perdita di oltre 9.000 aziende tessili italiane e più di 50.000 posti di lavoro nell’ultimo quinquennio, secondo la Federazione Moda Italia-Confcommercio. I motivi principali sono legati a:

  • Politiche di prezzo ultra-competitive basate su produzione di massa senza vincoli ambientali o sociali
  • Difficoltà di tracciabilità e assenza di controlli sulle merci
  • Tempi di consegna compressi grazie a logistiche dedicate e agili
L’applicazione della tassa e dei nuovi obblighi dovrebbe favorire il riposizionamento dei retailer nazionali, riducendo il divario di prezzo e scoraggiando pratiche scorrette. Tuttavia, permane l’incognita sulla reale incidenza di questa misura sui prezzi al consumatore finale: i marketplace stranieri potrebbero infatti trasferire il maggior costo direttamente sulla clientela o trovare nuovi espedienti logistici per abbattere gli oneri fiscali.

Resta sotto osservazione anche la risposta dei grandi player, che a seguito delle nuove regole potrebbero rivedere le proprie strategie di penetrazione nel Vecchio Continente, investendo su centri logistici interni per minimizzare gli impatti sulle spedizioni.

La posizione dell’Italia: misure nazionali, tempi e prospettive per il commercio interno

Il governo nazionale ha espresso apertamente soddisfazione per l’accelerazione impressa dall’Ecofin e pone l’accento sulla necessità di anticipare l’introduzione del prelievo rispetto alla tempistica europea, ipotizzando l’avvio della tassazione già a partire dal 2026. L’Italia punta a un’applicazione tempestiva attraverso un contributo di 2 euro per ogni pacco leggero extra UE, misura che potrebbe essere inserita già nella prossima legge di Bilancio.

Le intenzioni della maggioranza, in linea con analoghe iniziative francesi, sono orientate a:

  • Arginare l’espansione delle piattaforme asiatiche nella vendita di moda e oggettistica a basso costo
  • Recuperare risorse per finanziare il Made in Italy e sostenere il comparto produttivo nazionale
  • Allineare l’Italia al nuovo scenario regolamentare comunitario
Sul fronte normativo, è previsto che il Parlamento lavori a un provvedimento agile che permetta di recepire velocemente le direttive UE, evitando ritardi attuativi. L’introduzione di un’etichettatura obbligatoria e conforme ai regolamenti comunitari sulle merci provenienti dai Paesi terzi garantirà un ulteriore livello di controllo e sicurezza per i consumatori.

Tutele per consumatori e produttori locali: trasparenza, etichettatura e lotta alla contraffazione

La riforma doganale assume una valenza strategica nella tutela sia dei consumatori sia delle imprese locali. L’obbligatorietà di una nuova etichettatura europea consentirà una maggiore identificazione dell’origine dei prodotti e delle loro caratteristiche. Questi i principali effetti previsti:

  • Trasparenza: etichette chiare favoriranno la comprensione da parte degli utenti sull’origine, materiali e sicurezza dei beni acquistati.
  • Prevenzione della contraffazione: grazie all’incremento di controlli, si mira a ridurre il volume di merci false che, secondo l’ultimo rapporto della Banca Mondiale, generano un fatturato annuo globale di circa 350 miliardi di euro.
  • Sicurezza: i marchi dovranno rispettare gli standard comunitari, evitando l’ingresso di prodotti potenzialmente pericolosi o non a norma.
L’etichettatura obbligatoria rappresenta, secondo le associazioni dei produttori, uno strumento essenziale per garantire una maggiore affidabilità delle transazioni online e un mercato più giusto.

Conseguenze economiche e scenari futuri tra regolamentazione, occupazione ed e-commerce

L’abolizione della soglia di esenzione e l’introduzione della tassa presentano numerose implicazioni economiche sia per il tessuto produttivo locale sia per l’intero ecosistema digitale dell’UE. Le nuove misure doganali correggeranno le distorsioni del mercato, promuovendo una maggiore equità fiscale e favorendo la competitività delle imprese interne.

Voce Impatto potenziale
Entrate fiscali aggiuntive Raccolta di circa 1,6 miliardi di euro/anno (stima Francia)
Occupazione Potenziamento del comparto retail locale e conservazione di migliaia di posti di lavoro
Commercio elettronico Riorganizzazione delle strategie logistiche dei marketplace extra UE

Guardando al futuro prossimo, la regolamentazione imposta dall’Ecofin potrebbe stimolare le piattaforme straniere ad investire in poli logistici europei e a incrementare standard qualitativi e ambientali. Le nuove regole spingeranno inoltre verso una maggiore responsabilizzazione sia degli operatori commerciali sia dei consumatori. 



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