Dal 2026 tutti i pacchi provenienti da Paesi extra UE, anche sotto i 150 euro, saranno tassati secondo la nuova normativa Ecofin.
Oggi giovedì 13 novembre, il Consiglio Ecofin, riunione dei ministri dell’Economia dell’UE, ha sancito una svolta rimuovendo l’esenzione che permetteva l’ingresso in Europa di pacchi dal valore inferiore ai 150 euro senza dazi. Questa decisione rappresenta un passo determinante nella politica europea per contenere la concorrenza sfrenata dei marketplace extraeuropei come Temu a Shein, fino ad Aliexpress, i giganti dell’online che hanno saputo intercettare la domanda di prodotti economici e consegne rapide, ponendo però gravi sfide al commercio tradizionale e sollevando questioni su equità fiscale, rispetto delle regole e tutela dei diritti dei consumatori.
Nell’ultima sessione, l’Ecofin ha deliberato una revisione generale del regime doganale per le importazioni di piccoli pacchi, abolendo la storica soglia rimasta l’ultimo baluardo per le spedizioni a basso costo verso l’UE. Secondo fonti istituzionali, la nuova impostazione normativa, formalmente in vigore dal 2028 ma con effetti anticipabili già dal 2026, punta a colmare un vuoto che negli anni ha consentito l’ingresso di circa 12 milioni di pacchi giornalieri extraeuropei esenti da dazio, per un totale di oltre 4,6 miliardi solo nel 2024.
Questa misura nasce dall’esigenza di tutelare il mercato unico dalle distorsioni generate dalla fiscalità agevolata di cui hanno beneficiato colossi asiatici, orientando strategicamente le norme comunitarie per rafforzare il controllo doganale e ridurre il fenomeno della concorrenza sleale. Tra gli obiettivi principali spiccano:
Con l’applicazione della nuova normativa, ogni pacco proveniente da Paesi extra UE, indipendentemente dal valore, sarà soggetto a tassazione. In Italia, l’ipotesi individuata prevede un contributo fisso tra 1 e 2 euro per ogni spedizione di peso fino a due chilogrammi, replicando il modello francese e con possibili estensioni a tipologie di beni specifiche quali abbigliamento e accessori. Tra le nuove regole emerse:
Questo fenomeno ha innescato un forte squilibrio, provocando la perdita di oltre 9.000 aziende tessili italiane e più di 50.000 posti di lavoro nell’ultimo quinquennio, secondo la Federazione Moda Italia-Confcommercio. I motivi principali sono legati a:
Resta sotto osservazione anche la risposta dei grandi player, che a seguito delle nuove regole potrebbero rivedere le proprie strategie di penetrazione nel Vecchio Continente, investendo su centri logistici interni per minimizzare gli impatti sulle spedizioni.
Il governo nazionale ha espresso apertamente soddisfazione per l’accelerazione impressa dall’Ecofin e pone l’accento sulla necessità di anticipare l’introduzione del prelievo rispetto alla tempistica europea, ipotizzando l’avvio della tassazione già a partire dal 2026. L’Italia punta a un’applicazione tempestiva attraverso un contributo di 2 euro per ogni pacco leggero extra UE, misura che potrebbe essere inserita già nella prossima legge di Bilancio.
Le intenzioni della maggioranza, in linea con analoghe iniziative francesi, sono orientate a:
La riforma doganale assume una valenza strategica nella tutela sia dei consumatori sia delle imprese locali. L’obbligatorietà di una nuova etichettatura europea consentirà una maggiore identificazione dell’origine dei prodotti e delle loro caratteristiche. Questi i principali effetti previsti:
L’abolizione della soglia di esenzione e l’introduzione della tassa presentano numerose implicazioni economiche sia per il tessuto produttivo locale sia per l’intero ecosistema digitale dell’UE. Le nuove misure doganali correggeranno le distorsioni del mercato, promuovendo una maggiore equità fiscale e favorendo la competitività delle imprese interne.
| Voce | Impatto potenziale |
| Entrate fiscali aggiuntive | Raccolta di circa 1,6 miliardi di euro/anno (stima Francia) |
| Occupazione | Potenziamento del comparto retail locale e conservazione di migliaia di posti di lavoro |
| Commercio elettronico | Riorganizzazione delle strategie logistiche dei marketplace extra UE |
Guardando al futuro prossimo, la regolamentazione imposta dall’Ecofin potrebbe stimolare le piattaforme straniere ad investire in poli logistici europei e a incrementare standard qualitativi e ambientali. Le nuove regole spingeranno inoltre verso una maggiore responsabilizzazione sia degli operatori commerciali sia dei consumatori.