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Come vanno i commercialisti e i relativi studi nel 2025? Fatturato, utili e previsioni per il futuro

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Come vanno i commercialisti

Il settore dei commercialisti nel 2025 affronta profonde trasformazioni: mercato in evoluzione, digitalizzazione, nuove strategie professionali, servizi innovativi e sfide tra formazione, talento e cambiamenti normativi.

Nel 2025 la professione contabile e la gestione degli studi professionali mostrano segni evidenti di trasformazione. La domanda originaria Come vanno i commercialisti e gli studi sottende l’esigenza di capire l'evoluzione di un comparto chiamato a rispondere a nuove sfide di sostenibilità, digitalizzazione e valore aggiunto nella consulenza.

Il contesto appare influenzato da una concorrenza elevata, da flussi normativi in costante aggiornamento e da un orientamento crescente verso l’innovazione tecnologica, alla quale le strutture più dinamiche si stanno adattando per mantenere la rilevanza sul mercato.

Analisi del mercato: concorrenza, fatturato e utili degli studi commercialisti

L’Italia conta oltre 124.000 dottori commercialisti attivi, secondo dati provenienti dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti. Questo panorama di saturazione accentua la competizione sia tra studi individuali che associati. Il trend vede una progressiva crescita delle società tra professionisti, spinte dalla necessità di raggiungere economie di scala e dall’acquisire la capacità di offrire servizi specifici ad alto valore.

  • Redditività: i dati di settore mostrano uno stipendio medio annuo di circa 36.000 euro per i professionisti senior, con range che vanno dai 25.000 ai 85.000 euro, influenzati da esperienza, tipologia di clientela e zona geografica;
  • Struttura degli utili: gli studi più evoluti presentano una marginalità superiore grazie a servizi consulenziali specialistici oltre che compliance tradizionale. La diversificazione e la specializzazione risultano decisive per incrementare utili e fatturato;
  • Gap generazionale e capitale umano: solo il 14,7% dei commercialisti è under 41, elemento che impatta sull’innovazione interna e sulle strategie di crescita a lungo termine.
Voce di analisi

Valore medio 2025

Studi attivi

>124.000

Stipendio medio

36.000 €

Reddito entry level

25.000 €

Reddito senior

85.000 €

Digitalizzazione e intelligenza artificiale negli studi commercialisti: impatto sui processi e sui servizi

L’impatto della digitalizzazione è ormai consolidato: circa il 40% degli studi è completamente digitalizzato (Osservatorio Professionisti Zucchetti 2025). L’intelligenza artificiale si impone come svolta strategica:

  • Automazione delle attività di routine come gestione documentale, comunicazione cliente-studio e fatturazione elettronica;
  • Analisi avanzate dei dati contabili e fiscali, permettendo decisioni più informate e tempestive;
  • Supporto alla compliance normativa, anche grazie all’adozione dell’AI Act europeo (Regolamento UE 2024/1689), che impone standard etici e di trasparenza nell'uso delle tecnologie automatizzate;
  • Nuove opportunità di consulenza relativa proprio all’attuazione di framework digitali e compliance tecnologica.
Il 73% degli studi si dichiara pronto a implementare strumenti AI entro il biennio, consolidando la transizione verso un modello professionale “aumentato”.

Strategie di differenziazione e specializzazione: come emergere in un settore competitivo

Per rispondere efficacemente alla domanda su come vanno i commercialisti e gli studi rispetto al posizionamento, è centrale il tema della “specializzazione”:

  • Specializzazione verticale: focalizzarsi su determinati settori industriali (es. tech, startup, green) permette di acquisire un vantaggio competitivo attraverso servizi personalizzati;
  • Soluzioni su misura: offrire risposte specifiche e consulenze ad hoc su problemi come la sostenibilità aziendale, il monitoraggio del rischio di impresa e piani di agevolazione fiscale;
  • Comunicazione strategica e marketing: l’adozione di piani di comunicazione integrata online e offline rafforza l’autorevolezza sul mercato di riferimento;
  • Lead magnet e risorse gratuite: fornire report, e-book o guide su temi altamente verticali contribuisce a generare fiducia ed attrarre clienti con bisogni specifici.
Gli studi che adottano questi approcci riportano una crescita più rapida, maggiore fidelizzazione e una gamma di servizi più ricca. Tale strategia si riflette anche in un incremento della marginalità delle prestazioni offerte.

Nuovi servizi, consulenza strategica e sostenibilità: evoluzione dell’offerta degli studi

Anche l’offerta degli studi professionali evolve: i commercialisti sono diventati consulenti globali per le imprese, aprendo a settori emergenti:

  • Consulenza in sostenibilità: la redazione del bilancio di sostenibilità e il supporto alla transizione ESG sono richiesti da aziende soggette a nuove norme;
  • Monitoraggio crisi d’impresa: analisi degli indicatori precoce di crisi e predisposizione di meccanismi di alert;
  • Advisory su business plan e agevolazioni fiscali: indirizzando soprattutto PMI e startup anche verso incentivi nazionali e fondi europei;
  • Consulenza per adeguamento AI Act e digital compliance: affiancamento alle imprese nell’implementazione di policy interne, trasparenza dati, audit etico;
  • Diversificazione: incremento dei servizi di revisione legale, controllo di gestione e strumenti per il risk management.
L’integrazione di servizi innovativi è tesa ad anticipare le esigenze del mercato e consolidare la reputazione dello studio come partner strategico.

Sfide e opportunità: formazione continua, acquisizione di talenti e adattamento normativo

Tra le sfide principali emergono:

  • Formazione obbligatoria: per utilizzare efficacemente soluzioni digitali e AI, servono competenze specialistiche e l’aggiornamento costante del personale;
  • Attrazione e fidelizzazione talenti: la professione soffre di mancanza di giovani, fenomeno che incide sull’innovazione. Gli studi che propongono percorsi di crescita e ambienti digitalizzati risultano più attrattivi;
  • Adattamento normativo: la mole di aggiornamenti legislativi, come le novità in tema di AI e digitalizzazione, richiede capacità di interpretazione rapida e compliance avanzata;
  • Margini e costi: la pressione sui margini delle attività tradizionali stimola la ricerca di modelli di business più sostenibili.
L’aggiornamento delle competenze consente di affiancare all’attività ordinaria funzioni di consulenza evoluta, in grado di elevare la percezione della professione agli occhi dei clienti.

Il settore è destinato a rafforzare la propria centralità, pur modificando assetti e funzioni:

  • Studio evoluto: modelli operativi fluidi, digitalizzati e dotati di piattaforme collaborative cliente-studio;
  • AI come leva di efficienza: automazione spinta delle procedure ripetitive per poter concentrare l’attività sulle attività consulenziali a maggior valore;
  • Espansione dei servizi: offerta di consulenza in settori come sostenibilità, cyber security e compliance normativa europea;
  • Rinnovo della cultura professionale: attenzione alla formazione costante per mantenere la competitività e sviluppare nuove competenze richieste dal mercato.
I commercialisti che sapranno integrare l’esperienza con l’innovazione digitale emergeranno come riferimenti affidabili per le imprese, generando valore in contesti sempre più complessi.
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