Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Concorsi statali in 180 giorni e carriere basate su meriti e risultati: come funziona la svolta della PA con Ministro Zangrillo

di Marcello Tansini pubblicato il
Concorsi statali svolta Ministro Zangril

Concorsi pubblici in massimo 180 giorni, carriere basate sulla meritocrazia e apertura a nuovi profili: come si preparano a cambiare le procedure di accesso alla Pubblica Amministrazione

L’approvazione delle ultime riforme ha segnato uno spartiacque nella gestione della Pubblica Amministrazione (PA) italiana, guidata da un orientamento innovativo promosso dal ministro Paolo Zangrillo. Il nuovo assetto si fonda su una visione moderna delle dinamiche lavorative nel settore pubblico, innestando concetti come rapidità dei processi, meritocrazia effettiva, valorizzazione dei risultati e inclusione di nuovi talenti tecnici e digitali.

Il percorso di trasformazione in corso mira a superare l’inerzia burocratica che per decenni ha caratterizzato l’accesso e la progressione nella PA, adottando tempi di selezione notevolmente più contenuti e sistemi di valutazione oggettiva delle competenze. 

Concorsi pubblici in 180 giorni: digitalizzazione e nuove modalità di accesso

Secondo quanto annunciato, le selezioni pubbliche subiranno un’accelerazione. Il termine massimo di 180 giorni dalla pubblicazione del bando di assunzione rappresenta una delle innovazioni più rilevanti, superando i tempi lunghi che storicamente appesantivano il processo di reclutamento nella PA.

I nuovi tempi dei 180 giorni si potranno rispettare grazie a:

  • Digitalizzazione totale: L’intero iter, dalla presentazione della domanda alle comunicazioni, passerà attraverso la piattaforma inPA, che diventerà il punto di riferimento unico e centralizzato.
  • Procedure snellite: Si elimineranno passaggi superflui e si automatizzeranno le fasi di selezione per ridurre al minimo i tempi morti.
  • Trasparenza e tracciabilità: Ogni fase sarà monitorata per garantire la massima trasparenza e ridurre i contenziosi.
Tra le nuove modalità introdotte, spiccano:
  • prova scritta su piattaforme informatiche dedicate, con sicurezza aumentata e anonimato garantito;
  • prove orali accessibili in presenza e da remoto;
  • forme di tutela per candidati con disabilità, disturbi specifici di apprendimento (DSA), gravidanza e maternità;
  • adozione di calendari e diari delle prove direttamente attraverso il portale.
Ulteriori avanzamenti riguardano l’apertura a cittadini stranieri titolari di permessi UE, la rimozione dei limiti di età (salvo deroghe specifiche) e la protezione dei diritti delle categorie protette. La trasmissione di tutte le informazioni esclusivamente tramite canali digitali evita disparità e garantisce uniformità delle regole anche per enti locali, Università, ASL ed enti di ricerca.

Carriere nella PA: valutazione meritocratica, formazione e progressioni

La riforma dei concorsi pubblici si basa anche sulla “rivoluzione del merito”, impegnando dirigenti e responsabili d’area a misurare periodicamente performance, raggiungimento di obiettivi e crescita professionale degli impiegati. Oggi, le progressioni di carriera dipendono maggiormente da anzianità o titoli formali, mentre con il nuovo modello, la progressione e la crescita professionale saranno strettamente legate alle performance e ai risultati raggiunti, considerando:

  • Valutazione periodica: Non più valutazioni annuali formali, ma un monitoraggio costante e misurabile degli obiettivi.
  • Premialità differenziata: Chi dimostra maggiore competenza e ottiene risultati concreti sarà premiato, con riconoscimenti economici e opportunità di crescita.
  • Percorsi formativi: Chi non raggiunge gli obiettivi stabiliti sarà indirizzato verso percorsi di formazione per migliorare le proprie competenze.
La formazione assume un ruolo strategico, con il potenziamento della piattaforma Syllabus e dei Poli formativi territoriali, l’innalzamento delle ore minime obbligatorie fino a 40 annuali e la crescita delle competenze digitali e trasversali, tra cui anche l’uso dell’intelligenza artificiale. 

Le nuove porte d’ingresso: giovani, ITS, tirocini e percorsi di alta formazione

La riforma apre le porte a nuovi profili e percorsi formativi, che comprendono:

ITS Academy: I diplomi degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) saranno considerati un titolo di studio valido per l’accesso a concorsi per funzionari, riconoscendo l’importanza delle competenze tecniche specialistiche.

Apprendistato e tirocini: Saranno potenziati i programmi di formazione sul campo per integrare le nuove generazioni nel mondo del lavoro pubblico in modo più organico e strutturato.

Dottorati di ricerca: Saranno valorizzati i percorsi di alta formazione, per portare nella PA le competenze più avanzate e innovative.

L'apertura delle selezioni per funzionari anche ai diplomati ITS Academy valorizza le figure tecniche in settori come cybersecurity, gestione dati, sviluppo infrastrutture digitali e consente di attrarre energie giovani e competenze innovative, rispondendo alla domanda di modernizzazione e rinnovamento interno alla PA.

Il potenziamento anche dei percorsi di tirocinio formativo, apprendistato e dottorato ha poi lo scopo di favorire la rapida crescita professionale dei nuovi assunti. Tra le principali novità si segnalano:

  • inserimento facilitato tramite percorsi di alta formazione e progetti di ricerca;
  • accesso privilegiato per diplomati tecnici grazie a programmi sperimentali;
  • misure di sostegno economico per la formazione universitaria (programma PA 110 e lode).

Regole, requisiti e trasparenza nei concorsi dopo la riforma

Per quanto riguarda poi i requisiti di base e le modalità selettive, le pubbliche amministrazioni sono tenute ad adottare procedure che massimizzino partecipazione, imparzialità, efficacia e velocità, con selezioni strutturate tra esami, titoli ed esami, o forme decentrate, secondo le peculiarità dei profili ricercati.

Diventano ammissibili ai concorsi pubblici:

  • cittadini italiani, UE, titolari di permessi di soggiorno UE di lungo periodo e status di rifugiato o asilo;
  • chi possiede i titoli richiesti dal bando, senza limiti di età (salve eccezioni specifiche);
  • categorie protette come previsto dalla normativa vigente.
Per garantire la parità di genere, i bandi devono segnalare l’equilibrio di rappresentanza; laddove la differenza tra generi superi il 30%, a parità di titoli verrà data precedenza al genere meno rappresentato.

La trasparenza è rafforzata dalla pubblicazione delle graduatorie e dalle modalità digitali di comunicazione, nonché dall’obbligo di estrazione a sorte dei membri delle commissioni, ora composte da esperti anche nelle materie psicologiche e gestionali, per valutare adeguatamente l’idoneità attitudinale dei candidati. Sono, inoltre, previste prove scritte digitali, prive di connessione internet e impossibilitate alla modifica post-salvataggio, per impedire manipolazioni e assicurare l’integrità delle selezioni.

 

Leggi anche