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Ford Focus fuori produzione a fine 2025. Conviene ancora comprarla? E intanto prime indiscrezioni sulla nuova erede

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Conviene comprare Ford Focus

Ford Focus si prepara all'addio: una decisione che segna la fine di un'era per il segmento C europeo. Cause, impatti sul mercato, convenienza d'acquisto e indiscrezioni sulla erede del celebre modello.

La decisione di interrompere la produzione della Ford Focus segna una svolta nel comparto auto compatte, note come segmento C, che ha rappresentato per oltre venticinque anni uno dei pilastri del marchio. Dal 1998, questo modello ha accompagnato milioni di automobilisti europei offrendo soluzioni versatili, apprezzate tanto dai privati quanto dalle flotte aziendali.

Il contesto attuale, dominato dalla progressiva transizione verso veicoli a basse o nulle emissioni e dalla crescente popolarità di SUV e crossover, impone alle case costruttrici strategie di profondo cambiamento. L'interruzione della produzione della Focus non è solo la fine di una generazione di auto, ma riflette anche tendenze di mercato ed esigenze normative che influenzano le scelte industriali dei principali attori dell'automotive europeo.

La fine della produzione della Ford Focus: cronologia e motivazioni

Il pensionamento della Ford Focus è stato pianificato da tempo: la produzione terminerà a novembre 2025 nello stabilimento di Saarlouis, in Germania. Iniziata nel 1998 come erede della Escort, la Focus ha rappresentato per quattro generazioni un riferimento tra le compatte grazie alla combinazione di design innovativo, varianti performanti come la ST, e opzioni wagon. Negli ultimi anni, tuttavia, i volumi di vendita si sono ridotti fisiologicamente per effetto dell'età del progetto e per la mutata domanda europea, sempre più orientata verso SUV e crossover a seduta rialzata.

La decisione di Ford deve essere letta all'interno di una più ampia riorganizzazione della gamma europea. Dopo l'addio alla Mondeo nel 2022 e alla Fiesta nel 2023, l'azienda ha scelto di concentrare le risorse su modelli a maggiore marginalità e su progetti di elettrificazione. Tale scelta è motivata da ragioni di sostenibilità aziendale: il CEO Jim Farley ha dichiarato che i modelli tradizionali, seppure amati, non garantivano più i margini necessari per giustificare ulteriori investimenti.

La Focus, che nel solo 2024 è stata consegnata in circa 85.000 esemplari, uscirà di scena senza un'erede diretta “clonata”, lasciando la casa a colmare il vuoto nel listino con altre tipologie di veicoli. Attualmente sono ancora aperti gli ordini, ma la personalizzazione sarà progressivamente limitata man mano che ci si avvicina al termine della produzione; successivamente, le sole scorte disponibili soddisferanno la domanda residua. Da segnalare che questo addio coinvolge non solo la berlina, ma anche varianti come la station wagon e la ST sportiva, segnando la fine delle hot hatchback a cambio manuale nella gamma Ford per l'Europa.

Impatto del ritiro della Focus sul mercato e sui consumatori europei

L'uscita dalla scena di questo iconico modello ha effetti sia sul panorama competitivo che sulle abitudini degli automobilisti europei. La compatta di casa Ford ha rappresentato un riferimento per praticità, dinamica e rapporto qualità-prezzo. Dal punto di vista dei consumatori, si riduce la scelta tra auto tradizionali in favore di carrozzerie rialzate. Sul mercato le dirette concorrenti - tra cui Volkswagen Golf, Toyota Corolla, Seat Leon e Skoda Octavia - beneficeranno dell'eliminazione di un'importante rivale, mentre i marchi francesi e coreani rafforzeranno la propria posizione tornando ad attrarre clienti alla ricerca di compatte tradizionali.

Il ridimensionamento dell'offerta Ford, e il conseguente focus su SUV e crossover, va a colmare la domanda di una clientela che predilige seduta alta, capacità di carico, maggiore versatilità e una percezione di sicurezza superiore, come emerso dai dati di vendita che vedono la spinta dei segmenti C e D su carrozzerie rialzate rispetto alle hatchback basse. Sullo sfondo, le condivise preoccupazioni sulla perdita di varianti sportive e sul limite di accessibilità di molte nuove proposte, spesso meno appetibili per chi cerca auto con cambio manuale, confermano una progressiva omogeneizzazione dell'offerta europea.

Conviene ancora acquistare una Ford Focus nuova o usata?

La domanda appare legittima soprattutto alla luce dell'annuncio di fine produzione e delle incertezze sulla futura disponibilità di ricambi e assistenza. Dal punto di vista economico, una vettura a fine ciclo può essere un'opportunità interessante grazie a sconti e offerte su stock residui, spesso praticate dalle reti ufficiali per smaltire il magazzino. Tuttavia, va considerato che la svalutazione per le vetture fuori produzione tende ad accentuarsi, soprattutto negli anni immediatamente successivi all'uscita dal listino.

Per l'utente privato, la Focus rappresenta ancora oggi una scelta razionale nel rapporto qualità-prezzo. La quarta generazione offre motorizzazioni efficienti con mild hybrid, assetto equilibrato e varianti di carrozzeria adatte a diverse esigenze, dalla familiare alla sportiva. Sul mercato dell'usato, la disponibilità di ricambi e una rete di assistenza ancora diffusa garantiscono nel breve-medio periodo una sufficiente tranquillità d'uso. Vanno comunque valutate le condizioni delle vetture proposte, specialmente sulle versioni più anziane e chilometrate, e considerato il probabile aumento di costi per la manutenzione negli anni a venire. In pratica:

  • Punti di forza: dotazione tecnologica aggiornata (nelle ultime versioni), piacevolezza di guida, buone motorizzazioni anche ibride.
  • Possibili criticità: dimezzamento della tenuta del valore nel tempo, riduzione graduale della disponibilità di ricambi specifici dopo il 2030.
Chi preferisce auto tradizionali rispetto ai crossover ha ora una finestra limitata per effettuare l'acquisto, valutando caso per caso il reale risparmio e la coerenza rispetto alle proprie esigenze di utilizzo.

L'erede della Focus: indiscrezioni, tempi e caratteristiche attese

Le voci di un successore nel segmento C indicano una trasformazione del concetto tradizionale di berlina compatta. Il nuovo modello, atteso non prima della seconda metà del 2027, sarà un crossover sviluppato sulla piattaforma C2 adattata, con una progettazione pensata per abbracciare propulsori sia termici che elettrificati. La produzione dovrebbe essere affidata allo stabilimento di Valencia, condividendo architettura e componentistica con la Kuga, ma offrendo differenze di posizionamento nelle dimensioni e nei prezzi.

Le indiscrezioni suggeriscono una gamma articolata, con motorizzazioni ibride (mild hybrid e plug-in) e una futura variante completamente elettrica. Il target di prezzo stimato parte da circa 34.000 euro, ben distante dagli oltre 41.000 euro richiesti per i veicoli full electric Explorer e Capri. L'obiettivo sarà proporre una vettura accessibile e versatile in linea con le attese del segmento C europeo, riuscendo a bilanciare autonomia, costi di gestione e soluzioni tecnologiche evolute.

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