Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Conti correnti, aumento di almeno il 7% per il risiko bancario. I costi aggiornati a confronto e come risparmiare

di Marcello Tansini pubblicato il
Costi aggiornati a confronto

Con l'aumento dei costi dei conti correnti, analisi dettagliate evidenziano le differenze tra opzioni online, tradizionali e postali, spiegando i reali oneri, le criticità nascoste e le strategie per gestire meglio le proprie spese bancarie.

Nel 2025, la questione dei costi dei conti correnti si conferma centrale per milioni di italiani. Gestire in modo consapevole le spese bancarie richiede attenzione sia per i consumatori esperti sia per i nuovi correntisti.

L'analisi delle recenti dinamiche tariffarie mette in luce uno scenario articolato, segnato da rincari, nuove offerte, differenze tra banche digitali e tradizionali e la crescente importanza di strumenti ufficiali come l'Indicatore dei Costi Complessivi (ICC). Conoscere le evoluzioni e le criticità diventa indispensabile per chi desidera ottimizzare la gestione del proprio denaro.

Aumento dei costi dei conti correnti: panoramica e dati

I costi di gestione dei depositi bancari e postali hanno conosciuto variazioni significative tra il 2023 e il 2025. Secondo i dati della Banca d'Italia, nel 2023 è stato registrato un calo delle spese per i conti presso sportelli fisici, con una media di 100,7 euro all'anno, segno di una lieve inversione di tendenza rispetto ai precedenti sette anni di aumenti. Tuttavia, nel corso del 2025 i valori hanno ripreso a salire, soprattutto per le tipologie digitali: le spese dei conti online sono cresciute in modo considerevole, manifestando un aumento medio del 17% per i giovani, 21% per le famiglie e 23% per i pensionati. Questa crescita interessa le voci di spesa fissa come i canoni mensili e i costi delle carte di pagamento, che spesso sfuggono all'attenzione dei correntisti.

  • Conti online: la spesa di gestione annua si attesta attorno ai 29 euro per profili giovani, ma può salire oltre 100 euro per altri segmenti, come evidenziato nel caso di alcune banche nate digitali.
  • Conti tradizionali: rilevano una spesa leggermente inferiore o stabile per le famiglie e i pensionati rispetto al passato, ma restano sempre più onerosi dei digitali, con picchi superiori ai 200 euro annui per alcune tipologie.
  • Conti postali: il canone annuale è passato da 59,6 euro a 67,3 euro, attribuibile soprattutto all'aumento delle operazioni e delle spese variabili.
I meccanismi di sconto, come quelli applicati da Poste Italiane o Crédit Agricole per determinati profili con entrate elevate o investimento di patrimonio, hanno in parte contenuto la crescita dei costi solo per alcuni clienti, lasciando fuori i giovani e chi gestisce giacenze minori.

Conti online, tradizionali e postali: confronto tra costi, vantaggi e criticità

Il confronto fra i principali tipi di conto corrente evidenzia come la maggior parte delle proposte sul mercato differisca non solo nei costi diretti ma anche nelle condizioni, nella fruibilità e nella trasparenza:

  • Conti online: offrono in generale costi di gestione inferiori e molte operazioni gratuite, grazie alle politiche di digitalizzazione e all'abbattimento di costi struttura. Tuttavia, alcune banche virtuali applicano canoni e commissioni sulle carte di pagamento che possono rendere il costo finale superiore a quello dei tradizionali.
  • Conti tradizionali: presentano un quadro più complesso. Mentre alcuni istituti hanno ridotto le spese per acquisire nuovi clienti, altri hanno aumentato canoni e commissioni sulle principali operazioni, soprattutto allo sportello. Elementi come la vicinanza delle filiali e il servizio clienti personalizzato incidono sulle preferenze di chi non ha grande dimestichezza con l'home banking, ma spesso ciò comporta tariffe più elevate.
  • Conti postali: risultano mediamente più economici nell'ambito dei conti tradizionali, in particolare per i pensionati e le famiglie che rispettano requisiti specifici di accredito o patrimonio. Tuttavia, le promozioni sono riservate a chi ha determinate soglie di entrate o giacenze e le spese possono velocemente aumentare al crescere dell'operatività.
Le differenze tra le varie tipologie di conto rendono necessario un attento confronto non solo tra costi annuali ma anche tra i servizi inclusi e le eventuali limitazioni. In aggiunta, la pubblicità di offerte apparentemente vantaggiose può celare dettagli contrattuali sfavorevoli, che si manifestano con l'utilizzo effettivo del servizio:

Tipologia di conto

Spesa annua media (€)

Vantaggi principali

Criticità

Online

29 - 100+

Basso costo, servizi digitali rapidi

Aumenti su carte, nuove commissioni

Tradizionale

100 - 200+

Assistenza in filiale, maggiore supporto

Canoni/commissioni alte, trasparenza variabile

Postale

67 - 130

Sconti per determinati profili

Offerte vincolate a requisiti stringenti

L'Indicatore dei Costi Complessivi (ICC): come funziona e limiti

L'ICC rappresenta il riferimento ufficiale per stimare le spese annuali di un conto corrente, così come richiesto dalla regolamentazione di Banca d'Italia. Il valore tiene conto di una serie di profili tipo e di diversi livelli di operatività, dalla gestione minima fino a quella elevata. C'è quindi da ricordare:

  • L'ICC comprende voci come canone annuo, commissioni sulle operazioni standard (prelievi, bonifici, carte), ma esclude imposta di bollo su giacenze sopra i 5.000 euro e interessi attivi/passivi.
  • Il dato viene pubblicato nei documenti sintetici che gli istituti devono fornire sia sui siti web sia agli estratti conto annuali.
  • I profili previsti per il calcolo sono sei: giovani, famiglie (bassa e media operatività), pensionati (bassa e media operatività), utenti con alta operatività.
Nonostante la sua utilità come parametro comparativo, l'ICC presenta alcuni limiti strutturali:
  • Il profilo operativo di riferimento non sempre riflette le abitudini reali delle famiglie italiane, soprattutto con la diffusione crescente delle transazioni digitali.
  • Operazioni meno frequenti (come assegni o bonifici allo sportello) continuano a incidere nella stima, pur rappresentando una quota marginale nell'operatività attuale.
  • Le differenze nei fogli informativi tra una banca e l'altra complicano il confronto, rendendo difficile per i consumatori individuare rapidamente il conto più adatto.
Alla luce di queste criticità, Banca d'Italia sta valutando un aggiornamento dei criteri di calcolo per rendere l'ICC più rappresentativo delle esigenze dei correntisti nel 2025.

Costi nascosti, promozioni e trasparenza bancaria: come orientarsi

Una delle insidie nella scelta del conto corrente riguarda i costi non immediatamente evidenti al momento dell'apertura. Gli istituti di credito sono tenuti a pubblicare informazioni complete e aggiornate, ma la mancanza di standardizzazione dei documenti informativi è un ostacolo.

Solo il 65% dei conti analizzati include il foglio informativo nella stessa pagina web della promozione; per il restante 35% il consumatore deve cercare manualmente il documento in altre sezioni, aumentando il rischio di perdere informazioni rilevanti. Le banche tradizionali risultano più carenti nella chiarezza: il 50% delle offerte omette almeno una voce di costo essenziale nella pagina di presentazione, contro il 20% delle banche online. Mancano spesso dettagli su costi di canone carta, commissioni sui ritiri e spese operative, rimandando a documenti supplementari non sempre immediatamente accessibili.

Le promozioni rappresentano un'ulteriore criticità: spesso l'azzeramento delle spese è condizionato a vincoli stringenti come l'accredito di stipendi o pensioni, investimenti in prodotti finanziari o la domiciliazione di un certo numero di utenze. Questi meccanismi, se da un lato possono agevolare alcuni clienti, dall'altro rischiano di penalizzare chi non rientra nei parametri richiesti.

Risulta necessario analizzare nel dettaglio tutti i documenti contrattuali e non fermarsi alle informazioni di sintesi, sfruttando anche comparatori ufficiali e strumenti messi a disposizione da portali governativi o associazioni di consumatori.

Strategie pratiche per risparmiare sul conto corrente nel 2025

Ridurre le spese di gestione bancaria richiede un approccio informato e proattivo. Le seguenti strategie consentono ai clienti di contenere i costi e di adattare il prodotto finanziario alle proprie esigenze reali:

  • Leggere annualmente l'estratto delle spese effettive: il riepilogo fornito a fine anno permette di verificare quanto si è realmente speso e se il profilo applicato dalla banca sia coerente con l'operatività personale.
  • Valutare la portabilità: cambiare istituto di credito può tradursi in un risparmio concreto, soprattutto dopo lunghi periodi di fedeltà che spesso non vengono premiati da condizioni migliori. Gli studi Bankitalia dimostrano che a maggiore anzianità del conto corrispondono costi più elevati.
  • Approfittare delle promozioni mirate: alcune banche azzerano il canone o i costi di carte in presenza di certe condizioni di accredito o di patrimonio. Tuttavia, bisogna verificare che queste condizioni siano applicabili e sostenibili nel tempo.
  • Utilizzare strumenti digitali: la migrazione verso i canali online consente di accedere a costi minori per le operazioni correnti (bonifici, pagamenti, prelievi ATM), anche in virtù dell'equiparazione tariffaria tra bonifici istantanei e ordinari come previsto dalle disposizioni europee (Banca d'Italia - normativa bancaria).
  • Scegliere conti su misura: le famiglie che non hanno ancora dimestichezza con l'home banking possono aprire un secondo conto digitale come carta prepagata, così da acquisire familiarità con la nuova modalità di gestione e testarne i vantaggi senza rischi.
Inoltre, è possibile individuare il prodotto più economico con i portali di confronto pubblici, assicurando così un'indagine trasparente su canoni, commissioni e servizi effettivamente inclusi.