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Conti deposito, i rendimenti potranno essere tagliati nei prossimi mesi anche nei contratti giŕ stipulati. Come difendersi

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Rendimenti tagliati nei conti depositi

Nel settore bancario, i contratti di deposito a tempo indeterminato consentono agli intermediari di modificare le condizioni stipulate.

Con l'orizzonte finanziario che prevede un calo dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali, si prevede che anche gli istituti bancari modificheranno le condizioni offerte sui nuovi conti deposito nei mesi a venire.

Le banche hanno la facoltà di aggiustare unilateralmente i tassi d'interesse anche sui contratti già attivi, nonostante le promesse fatte al momento dell'apertura del conto. Questa pratica, benché rara, ha trovato applicazione in alcune casi, come evidenziato dagli eventi del 2021. Vogliamo adesso approfondire:

  • Rendimenti tagliati nei conti depositi, cosa sta succedendo
  • Ma ci sono anche diritti che non possono essere toccati: come difendersi

Rendimenti tagliati nei conti depositi, cosa sta succedendo

Nel settore bancario, i contratti di deposito a tempo indeterminato che comprendono la possibilità di recesso con un preavviso di solito superiore ai 30 giorni, consentono agli intermediari di modificare le condizioni stipulate. Può avvenire anche a svantaggio del cliente, purché vengano rispettate le norme specifiche delineate dall'articolo 118 del Testo Unico Bancario. Le banche devono includere nel contratto originale la possibilità di queste modifiche e, prima di attuarle, devono fornire una motivazione valida.

Serve quindi che il cliente venga informato con almeno due mesi di preavviso, periodo durante il quale può scegliere di recedere dal contratto. Se non si recede entro due mesi, la modifica viene considerata accettata per tacito assenso. In caso di recesso, non si applicano costi aggiuntivi e al cliente verranno garantite le condizioni precedentemente in vigore.

Analizzando i contratti di deposito disponibili online nelle sezioni di trasparenza dei siti delle banche, emerge che spesso viene riservata la possibilità di modificare unilateralmente le condizioni del contratto, compresi i tassi di interesse. Raramente si precisa che i tassi non possono essere modificati.

Nel 2012, la situazione è cambiata quando l’imposta di bollo sui conti deposito è stata aumentata da 1,81 euro a una percentuale dello 0,1% sul capitale investito, salita allo 0,15% nel 2013 e poi allo 0,2% nel 2014.

Di fronte a questo incremento, molte banche hanno cessato di coprire il costo del bollo a carico dello stato, trasferendo questa spesa ai clienti anche per i contratti già esistenti. Ma è pur vero che in alcuni periodi di aumento dei tassi di interesse di mercato, alcune banche hanno alzato i tassi offerti ai clienti per incentivarli a non chiudere i conti e cercare altrove condizioni più vantaggiose.

Ma ci sono anche diritti che non possono essere toccati: come difendendersi

Per i titolari di conti deposito, le fluttuazioni dei tassi d'interesse possono offrire opportunità finanziarie interessanti. Quando i tassi subiscono variazioni, i detentori conservano l'opzione di chiudere in anticipo il contratto esistente per aprire un nuovo conto che offra condizioni più vantaggiose.

Può comportare la rinuncia totale o parziale degli interessi accumulati fino a quel momento. Questa strategia si è rivelata vantaggiosa l'anno scorso, in seguito agli aumenti dei tassi di interesse iniziati dalla Banca centrale europea a luglio 2022, che hanno reso le nuove offerte molto più attraenti lungo diverse scadenze.