La scelta di un'auto a metano nel 2025 può essere una altarnativa all'ibrido ma anche all'elettrico certamente al momento molto più in auge.
Quando si considera l'acquisto di un veicolo, possono sorgere legittimi dubbi riguardo al tipo di alimentazione più conveniente. Per coloro che cercano una soluzione economica e a basso impatto ambientale, l'opzione dell'auto alimentata a gas naturale rappresenta ancora oggi una scelta da valutare con attenzione. Questa alternativa potrebbe risultare in parte eclissata dalla crescente diffusione dei veicoli ibridi ed elettrici sul mercato automobilistico attuale.
Non è un mistero che i costi associati ai carburanti convenzionali, come benzina e gasolio, rimangano elevati, soprattutto per coloro che utilizzano l'automobile quotidianamente o per chi intraprende regolarmente viaggi di lunga distanza. Di fronte a queste tariffe considerevoli, un numero crescente di automobilisti sta orientando la propria attenzione verso combustibili alternativi, notoriamente più economici.
Tra le opzioni più sostenibili ed ecologiche, figurano i veicoli ibridi ed elettrici, anche se la loro adozione, almeno in Italia, procede ancora in modo graduale. Nonostante i costi contenuti per la ricarica e l'impatto ambientale ridotto, queste vetture comportano investimenti iniziali considerevoli. La limitata diffusione delle stazioni di ricarica sul territorio nazionale e l'autonomia delle batterie possono costituire ostacoli significativi a tale scelta.
I tempi di ricarica, specialmente con la presa domestica (6-8 ore in media) o con caricatori veloci (meno di 4 ore), possono risultare poco pratici per molti automobilisti. Al contrario, il metano rappresenta uno dei gas più abbondanti in natura ed è utilizzabile immediatamente come combustibile, non richiedendo processi di raffinazione complessi.
Il metano, conservato in bombole certificate nel bagagliaio dell'automobile, offre potenzialmente un risparmio fino al 65% rispetto al rifornimento tradizionale. Tuttavia, la sua reperibilità presenta alcune limitazioni, con circa 1.600 distributori attivi in Italia, di cui meno di 160 operativi 24 ore su 24, secondo i dati aggiornati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La necessità di un rifornimento completo delle bombole a ogni occasione può comportare tempi di attesa aggiuntivi, specialmente nelle stazioni più frequentate. Considerando anche il costo iniziale dei veicoli dotati di impianto a metano e la limitata varietà di modelli disponibili sul mercato, la convenienza complessiva di tale opzione ha subito una contrazione negli ultimi anni.
Nel periodo gennaio-novembre 2025, sono state immatricolate solo 1.667 vetture a metano in Italia, un dato in netto calo rispetto agli anni precedenti e significativamente inferiore alle 59.839 auto elettriche vendute nello stesso periodo. Questo trend evidenzia un cambiamento nelle preferenze dei consumatori, influenzato anche dall'incertezza sui prezzi del metano registrata negli ultimi anni.
La valutazione finale sulla convenienza di queste alternative resta comunque soggettiva e dovrebbe tenere conto delle specifiche esigenze di mobilità, del chilometraggio annuale previsto e della disponibilità di stazioni di rifornimento nella propria zona di residenza.
Il successo storico dei veicoli alimentati a metano è attribuibile principalmente al loro minore impatto ambientale, oltre al tradizionale vantaggio economico nel rifornimento. Dal punto di vista delle emissioni nocive, i veicoli alimentati a metano emettono circa il 20% in meno di anidride carbonica rispetto alle controparti alimentate a benzina o diesel.
Sulla carta, il metano per autotrazione rappresenta un combustibile relativamente pulito, dato che il CH4 è composto principalmente da idrogeno e carbonio, configurandosi come un elemento energetico potenzialmente rinnovabile (soprattutto considerando lo sviluppo del biometano) con un profilo di emissioni significativamente migliore rispetto ai carburanti tradizionali.
Il metano non presenta solo vantaggi ambientali, ma è storicamente stato anche un combustibile efficiente, spesso superiore a benzina e diesel in termini di rendimento energetico. Prima delle fluttuazioni degli ultimi anni, il gas naturale per autotrazione è stato tradizionalmente un carburante economico, convincendo molti automobilisti poiché, a parità di spesa, consentiva di percorrere una distanza maggiore rispetto a benzina e gasolio.
La sicurezza dei veicoli a metano è stata oggetto di discussione nel corso degli anni, poiché richiedono controlli periodici obbligatori e le bombole devono essere omologate a livello nazionale ogni 5 anni e a livello internazionale ogni 4 anni, come stabilito dalla normativa vigente. Questi controlli, sebbene garantiscano elevati standard di sicurezza, rappresentano un costo aggiuntivo da considerare nella valutazione complessiva.
Un elemento critico emerso negli ultimi anni riguarda la volatilità dei prezzi. All'inizio del 2025, il costo chilometrico del metano è tornato più o meno in linea con quello del GPL, ma la sua incostanza dal punto di vista dei prezzi ha generato una diffidenza crescente da parte dei consumatori. Nel corso del 2025 e 2023, a causa della crisi energetica internazionale legata al conflitto in Ucraina, si era verificata un'impennata senza precedenti nei prezzi del metano, con picchi che avevano temporaneamente annullato il vantaggio economico rispetto ad altri carburanti.
Un aspetto pratico da considerare quando si valuta l'acquisto di un'auto a metano è la riduzione dello spazio disponibile nel bagagliaio. Le bombole per lo stoccaggio del gas naturale occupano una porzione significativa del vano bagagli, limitando la capacità di carico complessiva del veicolo. Questo può rappresentare un inconveniente per famiglie numerose o per chi necessita regolarmente di trasportare oggetti voluminosi.
I produttori hanno cercato di mitigare questo problema con soluzioni di design innovative, ma la riduzione dello spazio rimane un compromesso inevitabile con questa tecnologia. Nel caso dei modelli bifuel (metano/benzina), questa limitazione si aggiunge alla necessità di mantenere anche un serbatoio tradizionale, complicando ulteriormente la configurazione del veicolo.
Nel 2025, le auto alimentate a metano beneficiano ancora di alcune agevolazioni fiscali e incentivi che possono influenzare positivamente la valutazione sulla loro convenienza. In molte regioni italiane, questi veicoli godono di una riduzione o esenzione dal pagamento della tassa automobilistica (bollo) per i primi anni dall'immatricolazione, in virtù del loro minore impatto ambientale.
A livello nazionale, il governo ha confermato per il 2025 incentivi all'acquisto per veicoli a basse emissioni, includendo anche quelli alimentati a metano che rispettano determinati parametri di emissioni di CO2. Questi contributi possono ridurre significativamente il prezzo d'acquisto iniziale, rendendo più accessibile questa opzione.
Inoltre, molti comuni consentono ai veicoli a metano l'accesso alle zone a traffico limitato (ZTL) e offrono agevolazioni sui parcheggi nelle aree urbane, vantaggi non trascurabili per chi si sposta frequentemente in città. È importante verificare le specifiche normative locali, poiché queste agevolazioni variano considerevolmente da un territorio all'altro.
Il panorama delle auto a metano disponibili sul mercato italiano nel 2025 risulta più limitato rispetto agli anni precedenti. Diversi costruttori hanno ridotto o eliminato completamente dalla loro gamma i modelli alimentati a gas naturale, concentrandosi maggiormente su soluzioni ibride ed elettriche.
Tra i marchi che mantengono ancora un'offerta significativa in questo segmento troviamo principalmente il Gruppo Volkswagen (con modelli Seat, Skoda e Volkswagen) e alcune proposte italiane. I segmenti più rappresentati sono quelli delle utilitarie, delle compatte e dei SUV di piccole dimensioni, mentre risulta più difficile trovare vetture di grandi dimensioni o premium con questa alimentazione.
I prezzi di listino per un'auto nuova a metano partono da circa 20.000 euro per i modelli base, con un sovrapprezzo medio di 1.500-2.500 euro rispetto alle equivalenti versioni a benzina. Questa differenza può essere recuperata nel tempo grazie al risparmio sul carburante, specialmente per chi percorre molti chilometri annui, ma richiede comunque un investimento iniziale più elevato.
La manutenzione di un'auto a metano presenta alcune peculiarità rispetto ai veicoli tradizionali. Oltre ai controlli standard comuni a tutte le vetture, i veicoli alimentati a gas naturale richiedono ispezioni periodiche obbligatorie dell'impianto, con costi che mediamente si aggirano intorno ai 150-200 euro per ogni revisione delle bombole.
Questi controlli, oltre a essere obbligatori per legge, rappresentano una garanzia fondamentale per la sicurezza del veicolo. Il sistema di alimentazione a metano deve essere revisionato ogni 4-5 anni, con la sostituzione preventiva di alcuni componenti soggetti a usura come riduttori di pressione e iniettori specifici.
Per quanto riguarda l'affidabilità generale, i motori progettati o adattati per funzionare con il metano tendono a mostrare una durata maggiore rispetto ai tradizionali propulsori a benzina, grazie alla combustione più pulita del gas naturale che riduce la formazione di depositi carboniosi. Questo può tradursi in minori problematiche meccaniche nel lungo periodo, compensando parzialmente i costi aggiuntivi di manutenzione specifica.
Dopo aver analizzato tutti gli aspetti rilevanti, possiamo tracciare un profilo dell'automobilista per cui l'acquisto di un veicolo a metano potrebbe rappresentare ancora una scelta vantaggiosa nel 2025: