Nonostante l’intensificazione dei controlli, le forze dell’ordine hanno segnalato alcune difficoltŕ operative.
L’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, il 14 dicembre 2024, ha segnato un cambio di passo nella gestione della sicurezza stradale in Italia. Le forze dell’ordine sono state impegnate in un’intensa attività di controllo a testimonianza sia l’efficacia delle nuove disposizioni sia alcune criticità tecniche e operative cda affrontate. I primi due giorni di applicazione hanno offerto uno spaccato chiaro di come la riforma stia influendo sul comportamento degli automobilisti e sulla gestione del traffico urbano e extraurbano:
Le forze dell’ordine hanno segnalato diverse difficoltà operative. La gestione delle mini sospensioni della patente, che richiede l’aggiornamento immediato dell’Anagrafe Nazionale degli Abilitati alla Guida, si è dimostrata complessa per i corpi di polizia locale, spesso privi di accesso diretto ai sistemi informatici necessari. Questo limite tecnico ha rallentato l’applicazione delle sanzioni, sollevando dubbi sull’efficacia della riforma.
Un altro punto critico riguarda le nuove norme sulla proporzionalità delle multe per la sosta irregolare, che richiedono verifiche approfondite sui tempi di permanenza delle vetture. Le forze dell’ordine hanno sottolineato la mancanza di strumenti adeguati per effettuare tali controlli in modo rapido e accurato. Questo aspetto potrebbe aumentare il rischio di ricorsi da parte degli automobilisti sanzionati.
Secondo i rapporti delle forze dell’ordine, molte delle violazioni riscontrate nei primi giorni riguardano infrazioni legate alla distrazione alla guida, come l’uso dello smartphone senza dispositivi vivavoce. A Milano, ad esempio, si è registrato un aumento del 15% delle multe per uso del cellulare, rispetto alla media settimanale precedente. Anche il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e il superamento dei limiti di velocità sono state tra le infrazioni più comuni.
A Roma, invece, si è verificata una crescita delle multe per il mancato rispetto delle nuove normative sulle corsie ciclabili e sui monopattini elettrici. In particolare, sono stati sanzionati numerosi conducenti per la mancanza di casco e targa, due requisiti introdotti dal nuovo Codice. La capitale ha anche visto un incremento dei controlli sui veicoli ad uso promiscuo aziendale, con diverse infrazioni rilevate per la mancanza di revisione.
A Torino, le nuove norme sulle aree pedonali e le zone a traffico limitato hanno portato a un aumento delle multe. In particolare, molti automobilisti sono stati sanzionati per il mancato rispetto delle nuove restrizioni orarie. La polizia locale ha intensificato i controlli sui veicoli commerciali, verificando il rispetto delle normative sulle emissioni e sui carichi.
Napoli ha invece registrato numerosi episodi di contestazione delle multe da parte degli automobilisti, in particolare per le sanzioni legate ai monopattini elettrici. Le forze dell’ordine hanno segnalato difficoltà nell’applicazione di alcune norme a causa della scarsa chiarezza delle linee guida ministeriali.
Il nuovo Codice della Strada introduce regole più severe anche per monopattini e biciclette per migliorare la sicurezza stradale. Queste disposizioni hanno incontrato alcune resistenze. L’obbligo di casco e targa per i monopattini ha suscitato perplessità tra gli operatori di sharing, che temono un calo degli utenti. Allo stesso modo, la revisione delle norme sulle corsie ciclabili ha generato confusione tra i ciclisti. In molte città, i comuni sono ora chiamati a verificare l’idoneità delle infrastrutture esistenti, con un aumento dei costi amministrativi.
I nuovi obblighi per la ciclabilità sono stati definiti da alcuni esperti come un passo indietro rispetto alle normative introdotte nel 2020, che avevano reso più agevole la creazione di corsie ciclabili a bordo carreggiata. Secondo gli amministratori locali, queste modifiche potrebbero ridurre la sicurezza stradale per i ciclisti, complicando ulteriormente il quadro normativo.