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Cosa fare se si riceve una dei 3 milioni di lettere che l'Agenzia entrate spedir nel 2025? Come rispondere e difendersi?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Lettere dell'Agenzia delle entrate

L'obiettivo di queste comunicazioni favorire la collaborazione tra fisco e contribuenti e promuovere la correttezza e la trasparenza nelle dichiarazioni fiscali.

Nel 2025, l'Agenzia delle entrate prevede di inviare circa 3 milioni di lettere di compliance, un'iniziativa che si inserisce nell’ambito delle strategie per migliorare l'adempimento fiscale e combattere l'evasione e che l'anno scorso ha permesso di incassare. Queste comunicazioni hanno lo scopo di segnalare ai contribuenti incongruenze nelle loro dichiarazioni fiscali e offrire loro l'opportunità di regolarizzare la propria posizione. Ecco i dettagli;

  • I motivi delle lettere dell'Agenzia delle entrate
  • Come rispondere e difendersi se si riceve una lettera dell'Agenzia delle entrate

I motivi delle lettere dell'Agenzia delle entrate

Le lettere sono inviate a una platea ampia di contribuenti, al netto delle opzioni di rottamazione cartelle, condoni e sanatorie fiscali 2025.

I titolari di partita Iva riceveranno comunicazioni nel caso in cui emergano discrepanze tra le fatture elettroniche emesse e i dati riportati nelle liquidazioni Iva. Per i lavoratori dipendenti e i pensionati, l'Agenzia potrebbe segnalare la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi quando dovuta mentre i proprietari di immobili in affitto saranno monitorati per verificare la corretta dichiarazione dei redditi derivanti da locazione.

Il motivo dell’invio di queste lettere è individuare anomalie o omissioni per violazione delle norme fiscali. L’obiettivo dell’Agenzia non è solo quello di recuperare eventuali somme dovute, ma anche di instaurare un rapporto più collaborativo con i contribuenti.

Le comunicazioni hanno quindi una funzione preventiva, consentendo al contribuente di correggere gli errori prima che vengano avviate procedure di accertamento formale, le quali comporterebbero sanzioni più severe e costi aggiuntivi.

Come rispondere e difendersi se si riceve una lettera dell'Agenzia delle entrate

Per prima cosa bisogna leggere il contenuto della comunicazione. La lettera dell’Agenzia delle entrate specifica l’anomalia riscontrata e fornisce informazioni sui dati in suo possesso. Quindi confrontare quanto riportato con la propria documentazione fiscale, inclusi modelli F24, ricevute, fatture e dichiarazioni. Anche se si ritiene di non aver commesso errori, è cruciale non ignorare la comunicazione, rispondendo entro i termini indicati per evitare sanzioni maggiori.

Se la comunicazione riguarda errori nella dichiarazione dei redditi, il contribuente può regolarizzare la propria posizione attraverso il ravvedimento operoso. Questo strumento consente di correggere eventuali omissioni o errori pagando le imposte mancanti con una sanzione ridotta. In alternativa, se l’Agenzia ha commesso un errore, è possibile inviare documenti giustificativi per dimostrare la correttezza della dichiarazione originaria.

Nel caso di omissione di redditi o altri proventi, è importante verificare se si tratta di un errore effettivo o di un’informazione errata ricevuta dall’Agenzia. Se i redditi omessi sono reali, sarà necessario presentare una dichiarazione integrativa e versare quanto dovuto, mentre se l’errore è dell’Agenzia, si può richiedere una rettifica presentando la documentazione adeguata.

Per quanto riguarda le irregolarità nei versamenti, il contribuente dovrebbe controllare attentamente i modelli F24 utilizzati per i pagamenti. Se emergono versamenti mancanti, si può procedere al saldo delle somme dovute tramite il ravvedimento operoso. In caso di errori del sistema o mancata registrazione di pagamenti già effettuati, è consigliabile contattare direttamente l’Agenzia per chiarimenti.

Le lettere relative a detrazioni o deduzioni richiedono particolare attenzione. È necessario raccogliere e inviare la documentazione giustificativa, come fatture o certificati, che attestino le spese dichiarate. Ad esempio, spese mediche, ristrutturazioni edilizie o contributi previdenziali devono essere supportati da documenti validi per dimostrarne la legittimità.

Nel caso di anomalie nei redditi di lavoro autonomo o d’impresa, le verifiche devono concentrarsi sul regime fiscale adottato e sulla corretta dichiarazione dei redditi. Occorre fornire prove documentali come bilanci, fatture emesse e ricevute per confermare la regolarità della propria posizione.