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Cosa fare se un addebito Sepa non è autorizzato? Come richiedere rimborso? Procedura, condizioni e tempi massimi

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Addebito Sepa non autorizzato

L'adozione del sistema di addebito diretto Sepa semplifica e velocizza i pagamenti, rendendoli più gestibili sia per le aziende sia per i consumatori.

Con gli addebiti diretti Sepa le aziende hanno l'opportunità di ottimizzare queste operazioni, riducendo il carico amministrativo e migliorando la puntualità delle transazioni. Si tratta di uno strumento di pagamento che consente alle aziende di prelevare fondi direttamente dai conti bancari dei clienti, senza che questi ultimi debbano effettuare trasferimenti manuali. Questo sistema non solo facilita le transazioni, ma assicura anche una maggiore sicurezza e affidabilità dei pagamenti.

Per avviare un addebito diretto Sepa, i clienti devono prima concedere la loro autorizzazione. Questo si realizza attraverso la firma di un mandato, che può essere gestito sia in formato cartaceo che elettronico. Il mandato deve indicare la somma da addebitare e le specifiche date di addebito, garantendo così trasparenza e consenso informato.

La revoca dell'autorizzazione è altrettanto semplice. I clienti possono decidere di interrompere i pagamenti autorizzati in qualsiasi momento, inviando una comunicazione scritta all'azienda per terminare il mandato di addebito diretto.

Questo sistema di pagamento automatizzato non solo semplifica la gestione dei flussi di cassa per le aziende, ma migliora anche l'esperienza del cliente, eliminando la necessità di ricordare scadenze di pagamento e trasferimenti manuali. Con gli addebiti diretti Sepa, le transazioni diventano più fluide, permettendo alle aziende di concentrarsi su altri aspetti della loro operatività. Ecco allora:

  • Addebito Sepa non autorizzato, cosa fare
  • Come richiedere rimborso per addebito Sepa non autorizzato

Addebito Sepa non autorizzato, cosa fare

L'adozione del sistema di addebito diretto Sepa semplifica e velocizza i pagamenti, rendendoli più gestibili sia per le aziende sia per i consumatori. Per attivare questa procedura bisogna creare un mandato di addebito diretto Sepa. Questo documento deve includere il nome del beneficiario, il numero di identificazione del creditore, e i dettagli bancari del pagatore.

Dopo la preparazione del mandato, il cliente ha la possibilità di firmarlo, sia digitalmente che su carta, e di restituirlo all'azienda. Il cliente deve leggere con attenzione il documento per comprendere la natura dell'autorizzazione concessa, sia essa permanente o per una singola transazione.

I consumatori hanno il diritto di revocare l'autorizzazione all'addebito diretto in qualsiasi momento. Per farlo è sufficiente inviare una comunicazione scritta all'azienda, indicando la volontà di interrompere i prelievi automatici dal proprio conto.

L'introduzione dell'addebito diretto Sepa porta benefici sia per le aziende in termini di efficienza gestionale, sia per i clienti, che possono godere di una maggiore comodità nel pagamento di abbonamenti e servizi ricorrenti.

Il primo passo è sempre quello di verificare la natura dell'addebito Sepa sul proprio estratto conto. Identificare l'origine del pagamento può spesso chiarire immediatamente eventuali malintesi, come un abbonamento dimenticato o una transazione ripetitiva non più desiderata. Se l'addebito risulta non autorizzato, il titolare del conto deve contattare immediatamente la propria banca. Le banche sono obbligate dalla normativa europea a restituire l'importo di un'operazione non autorizzata entro il giorno lavorativo successivo alla segnalazione, a condizione che il cliente segnali l'operazione entro 13 mesi dall'addebito.

Se la banca non riesce a risolvere il problema in modo soddisfacente, il cliente può considerare la possibilità di cercare assistenza legale. Un avvocato specializzato in diritto bancario e finanziario può offrire consulenza e rappresentanza per garantire che i diritti del consumatore siano pienamente tutelati.

Come richiedere rimborso per addebito Sepa non autorizzato

Il primo passo per richiedere un rimborso è verificare l'addebito sull'estratto conto. Bisogna controllare non solo l'importo, ma anche il beneficiario e la data dell'operazione per assicurarsi che non sia stato autorizzato.

Il titolare del conto deve contattare la propria banca per segnalare l'addebito non autorizzato. La comunicazione può avvenire tramite telefono, email, o attraverso i servizi bancari online. È consigliabile fornire alla banca tutti i dettagli necessari, inclusi i dati del trasferimento contestato e la dichiarazione di non autorizzazione.

La banca, ricevuta la segnalazione, avvierà il processo di indagine. Durante questo periodo, potrebbe richiedere ulteriori informazioni o documentazione a supporto della richiesta. Per avere diritto al rimborso, il titolare del conto deve rispettare alcuni criteri chiave: l'addebito deve essere segnalato entro 13 mesi dalla data di valuta dell'operazione, come previsto dalle normative Sepa e deve essere dimostrato che l'operazione è stata effettuata senza il consenso del titolare del conto.

La normativa europea stabilisce che le banche devono effettuare il rimborso di un addebito non autorizzato entro il giorno lavorativo successivo alla segnalazione. I tempi effettivi possono però variare a seconda della complessità del caso e delle indagini necessarie.

Se la banca riconosce la validità della segnalazione, il rimborso verrà effettuato sul conto del cliente. In caso di decisione negativa, il cliente ha il diritto di ricevere una spiegazione dettagliata e può optare per avviare ulteriori azioni legali o presentare un reclamo presso l'autorità bancaria competente.

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