La criminalità in Italia viene analizzata attraverso dati e trend recenti in base all'ultima ricerca sulla qulità della vita 2025: dalle città più; colpite e i reati più diffusi, al ruolo degli stranieri e dei minorenni nelle baby gang, fino ai luoghi più sicuri
L’evoluzione della criminalità italiana negli ultimi anni mostra un quadro dinamico, segnato da oscillazioni nei tassi di denuncia e mutamenti nelle tipologie di reato. Il 2024 segna il quarto anno consecutivo di crescita nelle denunce, riportando il livello dei reati ai valori pre-pandemici osservati nel 2018. Si registra un aumento dell’1,7% rispetto al 2023, toccando 2,38 milioni di reati segnalati secondo i dati del Ministero dell’Interno. Se da un lato il trend è in crescita dopo il calo avvenuto durante la pandemia, dall’altro i numeri restano inferiori rispetto a dieci anni fa, con una diminuzione del 15% rispetto al 2014. I furti costituiscono quasi la metà delle denunce, seguiti dall’incremento notevole delle violenze sessuali (+7%). Le città metropolitane concentrano quasi il 48% dei crimini, a fronte del 36,2% della popolazione residente. Sotto il profilo statistico, la percezione di insicurezza risulta superiore alla realtà fotografata dai dati, se confrontata con il contesto europeo dove l’Italia vanta il tasso di omicidi più basso per abitante.
La classifica aggiornata all’autunno 2025 conferma molte delle tendenze emerse negli anni precedenti. Le province più esposte sono grandi centri urbani, spesso trainati da alta densità abitativa, vivace presenza turistica e maggiore propensione alla denuncia. I dati presentati nell’Indice della Criminalità del Sole 24 Ore, redatto tramite elaborazione dei database del Ministero dell’Interno, offrono una panoramica dettagliata:
| Città | Indice criminalità (denunce/100.000 ab.) | Principali reati | 
| Milano | 7093,9 | Furti, scippi, violenze sessuali | 
| Roma | 6071,3 | Furti, truffe, frodi informatiche | 
| Firenze | 6053,8 | Furti con scasso, rapine, reati informatici | 
| Rimini | 6002,8 | Furti nei negozi, rapine ai turisti | 
| Bologna | 5685,1 | Danneggiamenti, furti | 
Rispetto all’anno precedente, a Milano si assiste a una crescita del 3,5% delle denunce, trainata non solo dai furti, ma anche dalla presenza significativa di reati violenti. Roma, con un incremento superiore al 5%, evidenzia una crescita delle frodi informatiche. Rimini e Firenze, entrambe mete turistiche, risentono dell’affluenza di visitatori, elemento che espone a reati predatori e borseggi. Le zone più a rischio sono spesso quartieri specifici: a Torino spicca Porta Palazzo, mentre Milano vede incrementi rilevanti a Quarto Oggiaro. Napoli e Palermo presentano aree storicamente problematiche, così come Librino a Catania. Questi fattori, uniti a dinamiche sociali e urbanistiche, contribuiscono a mantenere alti i livelli del fenomeno.
Il panorama criminale nazionale è modellato principalmente da reati predatori e violenti. Nel 2024, i furti rappresentano il 44% delle denunce, con una crescita del 3% rispetto all’anno precedente. Si osservano le seguenti tendenze:
L’analisi della componente straniera nel contesto criminale nazionale richiede particolare attenzione per evitare generalizzazioni e interpretazioni distorte. I dati forniti dal Ministero dell’Interno indicano che il 34-35% dei denunciati è di nazionalità straniera, con punte che superano il 60% per reati predatori come furti, rapine e scippi. Gli stranieri rappresentano circa il 9% della popolazione residente, ma gli irregolari incidono in modo rilevante, soprattutto nelle infrazioni minori. Le principali nazionalità coinvolte, con riferimento alle statistiche recenti, comprendono marocchini (circa il 13% delle denunce tra gli stranieri), rumeni, albanesi, tunisini ed egiziani. Alcuni reati, come lo sfruttamento della prostituzione e lo spaccio, vedono percentuali più elevate per cittadini di origini africane e sudamericane. Va sottolineato che, per reati gravi come l’associazione mafiosa, i dati segnalano una prevalenza di italiani (oltre il 96%). I fattori di contesto – come marginalità sociale, povertà e minore integrazione – accentuano la propensione alla microcriminalità tra le fasce più vulnerabili della popolazione straniera. I regolari, invece, mostrano tassi di coinvolgimento in linea con i coetanei italiani. Dati ufficiali segnalano una flessione della presenza di stranieri in carcere, sintomo di una progressiva integrazione in alcuni segmenti sociali.
Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione verso il fenomeno delle baby gang e dei reati commessi da minori. Tra il 2020 e il 2024 il numero di under 18 segnalati alle autorità ha registrato un incremento significativo, segnando un +30% rispetto ai livelli pre-pandemici e un +16% rispetto al 2023. Nel solo 2024 sono state oltre 38.000 le denunce, con il 5% del totale dei reati attribuibile a soggetti minorenni. I reati più frequenti riguardano furti con strappo, rapine e atti di bullismo. In particolare, una denuncia su cinque per minori è per rapina, e una su quattro se l’evento avviene in strada o luogo pubblico. Tabella qui sotto mostra le province con maggiore quota di minori denunciati:
| Provincia | Quota minori denunciati (%) | 
| Treviso | 9,5 | 
| Udine | 8,2 | 
| Mantova | 7,9 | 
| Napoli | 3,1 | 
Fattori come disagio sociale, dispersione scolastica e mancanza di opportunità aumentano la propensione a comportamenti devianti. Il fenomeno delle baby gang permane diffuso in grandi città e territorio di confine, ponendo nuove sfide a livello di prevenzione e intervento.
Un gruppo selezionato di province italiane si distingue per i livelli particolarmente bassi di reati denunciati. Oristano si conferma la città più sicura, con 1.511 denunce ogni 100.000 abitanti, seguita da Potenza, Treviso, Pordenone, Benevento e Sondrio. Le cause principali sono la minore densità abitativa, un solido tessuto sociale e una presenza efficace delle forze dell’ordine.