Il rinnovo del CCNL Metalmeccanici rappresenta uno degli eventi contrattuali di maggior rilievo nel panorama industriale italiano, interessando oltre un milione e mezzo di lavoratori. Questo contratto collettivo, scaduto a fine giugno 2024, regola diritti, salari e condizioni di lavoro nel settore manifatturiero, risultando determinante sia per la tutela occupazionale che per la competitività delle imprese. Il negoziato in corso, segnato da una forte partecipazione sindacale e datoriale, riflette la necessità di garantire un equilibrio tra esigenze di aggiornamento normativo e sostenibilità economica. 
Gli incontri del 30 e 31 ottobre: resoconto delle trattative e clima al tavolo negoziale
Le giornate del 30 e 31 ottobre hanno rappresentato un momento cruciale nel percorso di confronto tra le organizzazioni sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e le controparti datoriali Federmeccanica e Assistal. Dopo un ottobre denso di appuntamenti, il tavolo si è riaperto a Roma con il tentativo esplicito di ridurre le distanze che, ancora oggi, separano le posizioni tra le parti su nodi centrali come salario, organizzazione del lavoro e welfare.
Gli incontri si sono svolti anzitutto in plenaria e sono poi proseguiti in approfondimenti ristretti, secondo una metodologia volta a stimolare la discussione tecnica e negoziale. I sindacati hanno sottolineato l’impegno «determinato» nel tentativo di capitalizzare gli sforzi compiuti negli ultimi 16 mesi, puntando a una soluzione che offra prospettive di qualità ai lavoratori e garanzie future al comparto industriale.
La volontà delle delegazioni sindacali è quella di concludere il negoziato in termini positivi, senza piegarsi a compromessi che potrebbero compromettere i risultati attesi su temi chiave. Il clima, pur attraversato da momenti di tensione, è rimasto improntato alla ricerca di un’intesa, come testimoniato dalla persistenza al dialogo contraddistinta da aperture solo parziali e dalla consapevolezza di una partita ancora aperta su diversi capitoli.
Temi affrontati nei colloqui: salario, diritti, orari e welfare
Le sessioni del 30 e 31 ottobre hanno riacceso il confronto su tutte le questioni più rilevanti per il settore metalmeccanico. I principali argomenti affrontati possono essere sintetizzati nei seguenti punti:
	- Salario: una delle questioni più delicate riguarda la quantificazione degli aumenti minimi contrattuali. I sindacati chiedono una crescita superiore ai dati dell’inflazione, collegando la richiesta a strumenti come l’IPCA e la clausola di garanzia annuale contro eventuali innalzamenti eccezionali dell’inflazione.
 
	- Orario di lavoro: la sperimentazione di una riduzione dell’orario a 35 ore settimanali a parità di salario è stata nuovamente proposta dai rappresentanti dei lavoratori, incontrando tuttavia forti riserve della parte datoriale.
 
	- Diritti e partecipazione: sono riprese le discussioni su partecipazione e politiche di genere, rafforzamento delle tutele in caso di malattia, regolamentazione delle tipologie contrattuali flessibili e osservatorio nazionale.
 
	- Salute e sicurezza: centrale l’aggiornamento sulle norme di prevenzione e protezione dei lavoratori, con richieste di standard sempre più elevati.
 
	- Welfare: è stato chiesto il rafforzamento delle misure a carattere sanitario e previdenziale, oltre a una copertura economica nei periodi di mancata contrattazione o di crisi aziendale.
 
Punti di convergenza e le maggiori distanze tra le parti
Il confronto degli ultimi incontri ha evidenziato 
alcuni segnali di avvicinamento, ma permangono divergenze di rilievo:
	- Salario: rimane il nodo più critico. Le organizzazioni sindacali mantengono la richiesta di aumenti significativi per tutelare il potere d’acquisto, mentre la controparte imprenditoriale fatica a concedere cifre superiori al parametro dell’inflazione. Il dibattito riguarda anche la struttura stessa degli aumenti e l'applicazione di correttivi rispetto all’IPCA.
 
	- Orario di lavoro: la proposta di riduzione dell’orario settimanale non trova ad oggi apertura, complice il timore delle imprese riguardo l’impatto su produttività ed efficienza. Su questo aspetto la distanza appare ancora ampia.
 
	- Parte normativa: si sono riscontrate parziali convergenze su salute, sicurezza e partecipazione, anche se restano margini da limare in materia di politiche di genere e procedure per lavoratori stranieri.
 
	- Welfare e stabilizzazione contrattuale: i sindacati ribadiscono la necessità di rafforzare le tutele e migliorare le misure di welfare, incontrando posture attendiste tra le associazioni datoriali.
 
Le prossime tappe: scenari possibili e prospettive per la firma definitiva
Dopo gli incontri di fine ottobre, la trattativa non si fermerà: è previsto un calendario serrato anche per il mese di novembre. 
I prossimi tavoli si terranno il 13 e 14 novembre. Le parti hanno concordato di approfondire i punti ancora aperti in successivi incontri tecnici e politici, 
alla ricerca di un’intesa entro la fine dell’anno.
										
										
L’ipotesi di una firma definitiva nelle prossime settimane dipende dalla capacità di superare le attuali divergenze, in particolar modo sul fronte salariale e sugli aspetti legati all’organizzazione del lavoro.
Luci e ombre di un possibile accordo: bilancio temporaneo del negoziato
Il percorso negoziale per il rinnovo del contratto metalmeccanici mette in risalto alcuni elementi positivi e, allo stesso tempo, diverse criticità da superare:
	- Punti di forza: la continuità del dialogo, la concretezza del confronto e l’attenzione sia alle esigenze dei lavoratori sia a quelle delle imprese. La ricerca di soluzioni innovative sugli aspetti normativi e la spinta verso un contratto più moderno sono elementi che danno valore aggiunto alla trattativa.
 
	- Fragilità: permangono divisioni su salario, tempo di lavoro e condizioni economiche, complicate da un contesto macroeconomico incerto e dalle pressioni per preservare la competitività delle aziende italiane. Le distanze tra le aspettative sindacali e le disponibilità delle imprese restano evidenti.
 
	
		
			| Temi | 
			Luci | 
			Ombre | 
		
		
			| Salario | 
			Unità sindacale nella richiesta di tutelare il potere d’acquisto | 
			Divisioni sulle cifre e sull’adeguamento rispetto a inflazione e produttività | 
		
		
			| Orario | 
			Apertura al confronto su nuovi modelli | 
			Nessuna vera sperimentazione condivisa sulle 35 ore | 
		
		
			| Parte normativa | 
			Avanzamenti su formazione, sicurezza e diritti | 
			Mancato accordo definitivo su politiche di genere e tutele lavoratori stranieri | 
		
		
			| Welfare | 
			Rafforzamento richiesto da parte sindacale | 
			Misure ancora oggetto di trattativa |