L'intesa raggiunta sul Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2022-2024 per la scuola rappresenta uno dei cambiamenti economici più attesi dagli operatori del comparto istruzione. Dopo un complesso iter negoziale, il personale scolastico, tra cui docenti, amministrativi, tecnici, collaboratori e direttori dei servizi generali, può finalmente contare su incrementi retributivi, arretrati e nuove misure di welfare.
Panoramica degli aumenti stipendiali previsti dal rinnovo CCNL Docenti e ATA 2022-2024
Le novità contrattuali introducono incrementi retributivi strutturali per circa 1,2 milioni di lavoratori tra docenti e personale ATA. Gli aumenti sono stati oggetto di confronto tra rappresentanze sindacali e ARAN, con dettagli differenziati per profili e anzianità:
- Docenti: l’incremento medio lordo mensile è di circa 144 euro. Per la scuola dell’infanzia e primaria l’aumento oscilla da 110,12 euro (per chi ha fino a 8 anni di servizio) a oltre 159 euro nelle fasce più senior. Nei gradi superiori, i valori raggiungono 185,31 euro per i docenti laureati con oltre 35 anni di servizio.
- Personale ATA: collaboratori scolastici vedono incrementi da circa 85 a oltre 110 euro lordi mensili, mentre gli assistenti amministrativi e tecnici guadagnano da 92,58 a 127,95 euro in base agli anni di servizio. Anche i funzionari e i DSGA beneficiano di aumenti che possono arrivare a 194,50 euro mensili.
Il
rinnovo del Ccnl Scuola 2022-2024 rappresenta
un recupero parziale del potere d’acquisto eroso dall’inflazione nel triennio, attestando un incremento medio del 4,8% alla retribuzione base. I dati delle tabelle ufficiali confermano come
l’andamento degli stipendi sia finalmente riallineato a quello di numerosi altri comparti pubblici.
Tali incrementi retributivi includono anche le quote di indennità di vacanza contrattuale già erogate in precedenza, favorendo così maggiore trasparenza rispetto alle componenti accessorie e permanenti della busta paga.
Calcolo degli arretrati: importi spettanti a docenti e personale ATA
Per quanto riguarda l’ammontare degli arretrati corrispondenti al periodo 2022-2024, secondo le simulazioni di ARAN e delle sigle sindacali, gli importi netti variano in funzione della categoria professionale e dell’anzianità:
- Docenti: è previsto un arretrato variabile tra circa 1.292 e 2.150 euro, a cui si aggiunge un emolumento fisso una tantum di circa 112 euro. Nella fascia di massima anzianità, alcuni docenti possono percepire anche oltre 2.170 euro.
- ATA: gli arretrati spettanti vanno da almeno 1.200 fino a oltre 1.500 euro, incrementati da una quota una tantum di 270 euro destinata a compensare i periodi pregressi non ancora corrisposti. Collaboratori scolastici neoassunti ricevono circa 1.300 euro.
L’erogazione degli importi
copre anche il periodo di applicazione retroattiva del CCNL e si rivolge non solo a chi era in servizio alla firma del contratto, ma anche a chi è andato in pensione dal 2022 al 2024: in quest’ultimo caso, il diritto è subordinato a specifiche procedure di ricalcolo pensionistico presso l’ente previdenziale.
Il calcolo degli arretrati tiene conto delle anticipazioni già percepite con l’indennità di vacanza contrattuale, conguagliando queste somme nei conteggi finali.
Nuove voci retributive e novità economiche: dal bonus welfare alla detassazione
Accanto agli aumenti tabellari, il rinnovo CCNL introduce novità nelle componenti accessorie e nelle misure di welfare:
- L’incremento del Compenso Individuale Accessorio e della Retribuzione Professionale Docente, con valori aggiuntivi a regime da gennaio 2025 e aumenti fino a 16 euro mensili per i docenti e 9,40 euro per gli ATA.
- Bonus una tantum di circa 140 euro grazie alla detassazione del salario accessorio, previsto dalla Legge di Bilancio 2026.
- Introduzione della polizza sanitaria nazionale dal 2026 con coperture fino a 3.000 euro annui per spese mediche, finanziata da specifici fondi statali, e ampliamento dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
- Taglio del cuneo fiscale che consente un incremento annuo netto fino a 850 euro per molti lavoratori, con impatto positivo anche sul reddito medio mensile grazie ai risparmi fiscali.
- Rivalutazione del bonus mensile destinato alle lavoratrici madri, aumentato a 60 euro al mese.
Date di accredito: quando si riceveranno aumenti e arretrati
Nonostante la firma dell’accordo sia avvenuta nel novembre 2025, la tempistica dei pagamenti effettivi di
aumenti e arretrati sarà successiva rispetto alle attese iniziali. La fase di registrazione del contratto presso la Corte dei Conti e gli obblighi di legge relativi alle procedure formali hanno determinato uno slittamento:
- Le previsioni aggiornate indicano che gli arretrati e i nuovi incrementi stipendiali potranno essere accreditati solo a partire da febbraio 2026. Eventuali soluzioni anticipate già a gennaio dipendono dalla conclusione dell’iter di approvazione da parte degli organi competenti.
- Le retribuzioni mensili saranno aggiornate con i nuovi importi dal primo mese utile successivo al completamento della procedura contrattuale, includendo sia la quota fissa che le componenti accessorie come la RPD e il CIA.
- Per gli arretrati maturati fino a dicembre 2025, verrà applicata la tassazione separata, evitando le consuete addizionali regionali e comunali e rendendo così più conveniente il credito fiscale per il personale scolastico.