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Dacia Hipster, cosa sappiamo delle caratteristiche, costi e disponibilità della nuova auto economica mix tra city car e e-car

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Caratteristiche, costi e disponibilità

Il nuovo modello è stato progettato per adattarsi agli spazi ridotti delle città, senza sacrificare la comodità di guida e la fruibilità per occupanti e bagagli.

Il marchio Dacia ha presentato un prototipo che si colloca nel segmento delle city car elettriche, attraverso una proposta dallo spirito accessibile, pratico e innovativo. Con questa nuova interpretazione dell’auto a zero emissioni, il costruttore mira a offrire una soluzione concreta alle esigenze di chi vive e si sposta quotidianamente nei centri urbani, rispondendo efficacemente ai cambiamenti normativi e ai desideri di nuovi target di utenti sempre più attenti a sostenibilità, costi e praticità.

Dacia Hipster Concept: la visione di una city car elettrica per tutti

La strategia alla base del concept si fonda sulla volontà di ridefinire il significato di utilitaria elettrica. Progettata per garantire la massima accessibilità economica e d’uso, questa proposta si distingue da altre minicar e microcar per la presenza di quattro posti reali, superando la classica configurazione a due posti spesso offerta dal segmento. Gli obiettivi del progetto si riflettono in un attento studio di materiali, volumi e soluzioni d’arredo, con l’intenzione di azzerare il superfluo e valorizzare soltanto ciò che è davvero utile nella vita quotidiana.

Il progetto richiama a una mobilità essenziale, pensata per chi desidera un’auto elettrica concreta, in grado di abbattere i costi di acquisto e di gestione. L’attenzione all’impronta ambientale è testimoniata da scelte costruttive orientate all’utilizzo di materiali riciclati e dal peso ridotto del mezzo, due elementi chiave per abbattere le emissioni globali e i costi sociali della mobilità.

Caratteristiche tecniche e dimensioni: compattezza, leggerezza e spazio modulabile

Il nuovo modello è stato progettato per adattarsi agli spazi ridotti delle città, senza sacrificare la comodità di guida e la fruibilità per occupanti e bagagli. Con una lunghezza di soli 3 metri, una larghezza di 1,55 metri e un’altezza di circa 1,53 metri, il veicolo si inserisce perfettamente nel segmento delle city car europee, rispondendo anche ai parametri delle kei car giapponesi. La massa scende sotto la soglia degli 800 chilogrammi, circa il 20% in meno rispetto ad altre e-car della gamma Dacia, come la Spring. Questa leggerezza è fondamentale sia per l’efficienza energetica che per contenere i costi di utilizzo. Il telaio ospita fino a quattro occupanti con un vano bagagli di 70 litri modulabile fino a ben 500 litri grazie all’abbattimento dei sedili posteriori. Ecco una sintesi delle principali specifiche rilevanti:

  • Dimensioni compatte: ideale per la vita urbana
  • Quattro posti veri: soluzione rara tra le city car elettriche
  • Bagagliaio flessibile: dallo spazio per la spesa quotidiana a quello per trasporti più impegnativi
  • Peso ridotto: minore impronta ambientale e consumi più bassi
La piattaforma tecnica, studiata per un impiego cittadino, permette agilità nelle manovre e parcheggi anche negli spazi più raccolti

Design funzionale: stile robusto, minimalismo e materiali sostenibili

Uno degli aspetti distintivi del concept riguarda il design pragmatico, improntato sulla robustezza e su una semplicità che rifugge ogni elemento superfluo. Le linee squadrate, il frontale corto e i paraurti sporgenti garantiscono una presenza riconoscibile, mentre le ruote posizionate ai quattro angoli del telaio massimizzano la stabilità e lo sfruttamento degli spazi. Particolare attenzione è stata posta nella riduzione dei costi e nella minimizzazione dell’impatto ambientale.

La carrozzeria è composta in larga parte da pannelli realizzati con materiali riciclati, come lo Starkle, una plastica innovativa sviluppata internamente che utilizza polipropilene riciclato. La scelta di sostituire le tradizionali maniglie delle porte con leggere cinghie in tessuto rappresenta un ulteriore passo verso la semplificazione, riducendo sia il peso sia la complessità meccanica. Anche la gamma colori segue la filosofia della "tinta in massa": solo tre parti sono verniciate, il resto mantiene la finitura originale del materiale, lasciando spazio a tocchi estetici minimali che accentuano la personalità spartana del mezzo.

All’interno, si trovano sedili a panchetta, tetto parzialmente vetrato per una migliore luminosità e spazi configurabili secondo i bisogni dei passeggeri. La struttura degli interni, leggera e modulabile, trasforma questa city car in una compagna versatile per ogni spostamento urbano.

Tecnologia a bordo e personalizzazione: semplicità e praticità per la vita quotidiana

Il progetto nasce per offrire una user experience semplificata, ideale per chi cerca efficienza e immediatezza d’uso. La filosofia "Bring Your Own Device" (BYOD) trova applicazione nel sistema di infotainment, che prevede l’integrazione diretta dello smartphone del conducente. Attraverso un’apposita docking station, il cellulare diventa la chiave per sbloccare, avviare e gestire tutte le funzioni dell’auto, dalla navigazione all’intrattenimento. Un altoparlante Bluetooth portatile, collegabile tramite il sistema YouClip, sostituisce l’impianto audio tradizionale, riducendo ulteriormente peso e cablaggi.

Il vero punto di forza nella personalizzazione è il sistema YouClip: undici punti distribuiti fra plancia, porte e bagagliaio permettono l’installazione di accessori modulari per adattare gli interni alle diverse esigenze della giornata. Gli utenti hanno così la possibilità di configurare portabicchieri, lampade, braccioli e supporti vari secondo necessità. La presenza di due airbag e di sistemi Isofix per i seggiolini dimostra attenzione alla sicurezza anche in un contesto di semplificazione generale delle dotazioni tecnologiche.

La city car elettrica progettata da Dacia è pensata per una clientela urbana o suburbana, con mobilità quotidiana caratterizzata da percorsi brevi e regolari. L’autonomia dichiarata va da 150 a 200 chilometri con una sola carica, valore che soddisfa completamente le esigenze della maggioranza degli spostamenti giornalieri in Europa. Il sistema di ricarica è estremamente accessibile: è sufficiente una normale presa domestica per garantire la ripristino completo della batteria. Tale scelta esclude costosi sistemi di ricarica rapida a favore di una soluzione più diffusa ed economicamente sostenibile. Si calcola che per un uso tipico, bastino due cicli di ricarica settimanali. Ecco in sintesi i punti qualificanti per la gestione energetica e i costi:

  • Consumo ridotto grazie a peso e batterie di capacità contenuta
  • Spese di manutenzione minimali, date le soluzioni costruttive semplici e la riduzione delle componenti elettroniche dedicate
  • Bassa imposizione fiscale, in linea con gli incentivi per i veicoli a ridotte emissioni
Il peso ridotto aiuta a contenere l’usura di pneumatici e freni, abbassando ulteriormente i costi nel medio periodo.

Prezzo previsto, disponibilità e prospettive per la produzione in serie

Uno degli aspetti più discussi riguarda il posizionamento di prezzo, che vuole essere radicalmente inferiore a quello delle attuali auto elettriche di segmento simile. Dacia prevede un listino inferiore sia a modelli come Spring sia a piccole termiche come Sandero, con una cifra che si collocherebbe a cavallo dei 13.000 euro. Questa politica mira a riportare la possibilità di acquisto di un’auto nuova a una platea più ampia, in controtendenza rispetto agli aumenti degli ultimi anni accertati anche da studi internazionali di settore.

L’inizio della produzione in serie è tuttavia vincolato a variabili di carattere normativo. Al momento la versione presentata rimane un prototipo, ma l’eventuale messa su strada dipenderà dagli sviluppi della regolamentazione europea circa nuove categorie di microcar elettriche leggere (L7e) e dai requisiti di sicurezza. Dacia ha dichiarato l’intenzione di produrre il veicolo completamente in Europa, sia per ragioni di conformità che per assicurare uno standard qualitativo elevato e favorire la crescita dell’indotto industriale locale.