Come fare a trasformare un seminterrato in abitazione o ufficio secondo le ultime novitŕ e sentenze del TAR
Il Decreto Salva Casa ha introdotto innovazioni di rilievo nel settore delle trasformazioni immobiliari, con particolare attenzione ai locali seminterrati. Queste nuove disposizioni si inseriscono in un contesto di crescente interesse per il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, rispondendo alle mutate esigenze abitative e lavorative della popolazione. Il cambio di destinazione d’uso riguarda infatti la possibilità di convertire spazi originariamente destinati a magazzino, deposito oppure cantina, in ambienti abitativi o di lavoro.
Le modifiche legislative puntano a semplificare gli iter amministrativi e ridurre la burocrazia relativa ai mutamenti urbanistici, valorizzando al tempo stesso la regolarità degli interventi e il rispetto della normativa vigente.
Il Decreto Salva Casa ha modificato le regole per il cambio di destinazione d’uso degli immobili, comprese quelle per i locali seminterrati, introducendo una differenziazione tra cambi “orizzontali” e “verticali” di destinazione d’uso, incidendo direttamente sulla procedura amministrativa e sui titoli edilizi necessari.
La disciplina prevede che, quando non si interviene sulle strutture portanti o sui volumi, sia possibile effettuare il cambio di destinazione d’uso anche senza opere, tramite la presentazione della SCIA. Sono tuttavia richieste condizioni stringenti: il mutamento deve essere conforme agli strumenti urbanistici comunali e non deve aumentare il carico urbanistico dell’edificio.
Tra le innovazioni spicca la possibilità di sanare situazioni pregresse in cui la trasformazione sia stata già effettuata, con procedure di regolarizzazione semplificate, a patto che l’immobile rispetti i requisiti igienico-sanitari e la normativa urbanistica vigente al momento della richiesta.
Il testo normativo attribuisce, inoltre, maggiore autonomia alle Regioni e ai Comuni, consentendo loro di stabilire con precisione in quali zone sia possibile il cambio d’uso dei seminterrati. A livello catastale, dopo il cambio, è necessario procedere con l’aggiornamento tramite procedimento DOCFA.
Una delle novità introdotte è l’estensione dell’applicabilità delle procedure semplificate anche ai casi di destinazione mista (ad esempio, conversione da uso produttivo a residenziale-turistico). Rimangono tuttavia salve le prerogative delle amministrazioni locali e i limiti legati ai vincoli storici, ambientali o paesaggistici.
La trasformazione di un seminterrato in unità abitativa comporta l'osservanza di stringenti criteri igienico-sanitari e urbanistici. Il rispetto di tali requisiti è fondamentale per ottenere la legittimità del cambio di destinazione d’uso secondo le normative vigenti. Devono essere, in particolare. garantite:
Il cambio di destinazione d’uso di un seminterrato in abitazione prevede una procedura specifica, che inizia sempre da una verifica della conformità urbanistica presso gli uffici tecnici comunali.
È fondamentale accertare la compatibilità dell’intervento con il Piano Regolatore o altri strumenti urbanistici, processo che spesso richiede la consulenza di un tecnico abilitato, come architetto, ingegnere o geometra. A seguire sono previste le seguenti fasi:
Quando invece il progetto prevede lavori di ristrutturazione, demolizioni, modifiche ai volumi o agli impianti, è normalmente richiesto il Permesso di Costruire e un fascicolo documentale più articolato. Quest’ultimo comprende:
I Tribunali Amministrativi Regionali hanno contribuito in modo significativo a delineare l’attuazione delle normative che regolano il cambio di destinazione d’uso dei seminterrati. Le sentenze dei TAR forniscono interpretazioni vincolanti sugli aspetti applicativi della disciplina urbanistica e edilizia, offrendo strumenti di chiarimento indispensabili sia per i privati sia per le amministrazioni comunali incaricate della vigilanza e dell’istruttoria sulle pratiche.
Le più recenti pronunce del TAR del Lazio hanno fornito interpretazioni puntuali sulle possibilità e sui limiti del cambio di destinazione d’uso dei seminterrati. La sentenza n. 7297/2025 ha ribadito che la trasformazione è legittima solo quando conforme agli strumenti urbanistici (come PRG o PGT in vigore) e corredata da titolo edilizio valido (SCIA o permesso di costruire). È stato valorizzato il ruolo della planimetria catastale originaria quale elemento di prova dello stato legittimo dell’immobile
La sentenza n. 12624/2025 ha, invece, confermato la legittimità dell’ordine di demolizione e ripristino laddove sia avvenuto un mutamento abusivo in area vincolata, in assenza di SCIA. La giurisprudenza ha sottolineato come anche per i locali seminterrati i vincoli paesaggistici o storici comportino un controllo stringente sui titoli edilizi e sulla piena conformità dell’intervento alle norme locali e nazionali.