Tra le novità più rilevanti della riforma fiscale c'è il cambiamento rispetto al sistema precedentemente che prevedeva sanzioni che arrivavano fino al 240%.
Il governo ha approvato la revisione delle sanzioni nel contesto della riforma fiscale facendo seguito alla delega fiscale biennale del parlamento. Il pacchetto di cambiamenti si articola nella revisione di tre decreto.
Se il decreto 472 stabilisce i principi generali delle sanzioni amministrative, includendo il principio della proporzionalità delle sanzioni, il decreto 471 rivisita le misure amministrative sugli omessi versamenti, introducendo la proporzionalità delle sanzioni senza alterare le pene per frodi e omesse dichiarazioni.
Infine, il decreto 473 ridefinisce le sanzioni relative a vari tributi come registro, bollo, imposte ipotecarie e catastali, assicurazioni e concessioni, eliminando le sanzioni minime e massime e introducendo una misura proporzionale. Vediamo tutti i dettagli e le novità introdotte:
Tra rateizzazione e confisca del patrimonio
Nel mirino finiscono i comportamenti fraudolenti, simulatori e omissivi che ledono gli interessi fiscali. Lo Stato, pertanto, deve soddisfare i contribuenti onesti, ma deve anche mantenere alta la vigilanza nei confronti di coloro che tentano di eludere il sistema.
È previsto l'arresto delle procedure di confisca del patrimonio se il debitore sta estinguendo il suo debito fiscale attraverso la rateizzazione. Salvo casi di concreto rischio di dispersione del patrimonio, derivante dalle condizioni finanziarie del reo e dalla gravità del reato, il sequestro dei beni finalizzato alla confisca non sarà applicato se il debito fiscale è in corso di estinzione tramite rateizzazione. Questa disposizione si applica anche nei casi di procedure conciliative o di adesione, a condizione che il contribuente sia in regola con i pagamenti relativi.
Tra le novità più rilevanti della riforma fiscale c'è il cambiamento rispetto al sistema precedentemente che prevedeva sanzioni che arrivavano fino al 240%. Da ora in poi non supereranno il 120% dell'importo dovuto. Questa sarà la penalità nel caso in cui non venga presentata la dichiarazione dei redditi e dell'Irap o la dichiarazione del sostituto d'imposta. Nel caso in cui venga dichiarato un importo inferiore a quanto accertato o dovuto, la penalità passa dall'attuale 90-180% al 70%. La penalità viene aumentata in caso di comportamento fraudolento.
Le sanzioni previste nel decreto legislativo della riforma fiscale sono conformi al principio della "proporzionalità e offensività". Tra le novità proposte, si prevede che le sanzioni possano essere aumentate fino al doppio per coloro che, nei tre anni successivi alla conferma giudiziaria della sentenza che accerta la violazione o alla definitività dell'atto, commettono un'altra violazione della stessa natura. In presenza di circostanze che evidenziano una sproporzione tra l'infrazione commessa e la sanzione applicabile, quest'ultima può essere ridotta fino a un quarto della misura prevista. In caso di particolare gravità della violazione, la sanzione può essere aumentata fino alla metà della misura prevista, sia essa fissa, proporzionale o variabile.
Viene introdotta nella riforma fiscale la possibilità per i contribuenti che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione, che siano "non prescritti, certi, liquidi ed esigibili", di compensarli con le somme dovute a titolo di sanzioni e interessi per il mancato versamento di imposte sui redditi.
Il contribuente che si adegua alle direttive fornite dall'amministrazione finanziaria attraverso circolari, interpelli o consulenze, presentando una dichiarazione integrativa e versando l'imposta dovuta entro 60 giorni dalla pubblicazione, non è soggetto a sanzioni, purché la violazione sia stata causata da obiettive incertezze riguardanti l'interpretazione e l'applicazione della normativa tributaria.