Possono aumentare fino a 230 euro al mese le spese per le famiglie che assumono badanti dopo l'ultimo rinnovo del Ccnl 2025: quali sono i diversi costi calcolati
Dal 1° novembre 2025 è entrato in vigore l’aggiornamento del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dedicato al personale domestico, con aumenti sensibili che interesseranno in particolare chi impiega badanti, colf e assistenti familiari. Secondo le più recenti intese raggiunte tra rappresentanze sindacali e datoriali, oltre 817mila lavoratori vedranno crescere i parametri retributivi, con una diretta conseguenza sul bilancio delle famiglie datrici di lavoro.
L’accordo prevede nuovi minimi salariali, l’adeguamento all’inflazione secondo l’indice ISTAT e modifiche agli oneri contributivi: per chi necessita di assistenza continuativa o diurna/notturna, la spesa media potrà aumentare fino a 230 euro mensili a seconda dei casi specifici, rendendo necessario valutare nuovamente il proprio budget familiare.
Il nuovo CCNL del Lavoro Domestico introduce un incremento strutturale dei salari, rafforzando il valore professionale degli assistenti familiari in Italia. Gli aumenti salariali si compongono di due elementi principali:
I contributi previdenziali, aggiornati annualmente da INPS, saranno anch’essi rivisti al rialzo per riflettere i nuovi livelli di retribuzione.
Relativamente ai lavoratori non conviventi, la paga oraria subisce un aggiornamento proporzionale, considerando sempre le percentuali di incremento concordate a livello nazionale.
Infine, è opportuno ricordare che l’aumento riguarda anche tutti i costi accessori e i valori convenzionali del vitto e alloggio, con riflessi diretti sia sulle componenti fisse della busta paga sia sulle indennità integrative.
L’applicazione della nuova disciplina comporta una maggiore spesa mensile che varia a seconda dell’orario di lavoro, della tipologia di contratto (convivente, ad ore, notturno o part-time mattina) e del livello di inquadramento. Di seguito vengono illustrati esempi concreti e parametri aggiornati per facilitare la pianificazione delle risorse familiari:
Nel caso di una persona convivente inquadrata al livello BS, prima dell’aggiornamento la retribuzione era di circa 1003,99 euro mensili. Con il nuovo regime:
| Elemento retributivo | Importo precedente | Nuovo importo | Incremento |
| Minimo mensile | 1003,99 € | 1103,99 € | +100 € |
| Adeguamento ISTAT | - | +135,75 € | +135,75 € |
| TOTALE | 1003,99 € | 1239,74 € | +235,75 € |
A questa somma potranno aggiungersi eventuali maggiorazioni per lavoro festivo, notturno, straordinario o indennità vitto/alloggio. Bisogna inoltre conteggiare un lieve aumento dei contributi INPS dovuto alla base di calcolo superiore.
Una persona ad ore di livello BS, pagata in precedenza 7,10 euro all’ora, beneficerà di incrementi commisurati:
| Elemento retributivo | Importo precedente | Nuovo importo | Incremento |
| Paga oraria | 7,10 € | 8,00 €* | +0,90 € |
Calcolando un impiego di 30 ore settimanali: 0,90 € × 120 ore/mese = 108 € di incremento mensile a cui si sommano i nuovi contributi, per una spesa totale annua maggiore, ma inferiore a quella dei rapporti conviventi.
Considerando un supporto domestico limitato alle ore notturne (es. 8 ore a notte, 5 notti a settimana) oppure ad alcune ore del mattino:
| Tipo impiego | Ore mensili | Aumento orario stimato | Incremento mensile |
| Notturno | 160 | +0,90 € | +144 € |
| Solo mattina | 80 | +0,90 € | +72 € |
La variabilità dipende dal numero di ore effettive e dalle indennità accessorie. Nel caso dell’orario ridotto, questa nuova spesa resta più contenuta rispetto a impieghi a tempo pieno.
Per mitigare l’effetto dell’aumento delle uscite, il legislatore e il contratto confermano per il 2025 (articolo 38 del CCNL e disposizioni Legge di Bilancio):