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Direttiva casa green, già nel 2025 si dovrà iniziare ad attuarla, ma la situazione su incentivi e programmi è paradossale

di Marianna Quatraro pubblicato il
direttiva case green

Si parte dal prossimo anno con i primi lavori di adeguamento alla direttiva Ue per le case green: le tappe da rispettare e il paradosso degli incentivi

Cosa prevede la direttiva Ue sulle case green per i tempi di attuazione dei lavori? La direttiva (UE) 2024/1275 sulla prestazione energetica nell’edilizia per le case green indica chiaramente i tempi da seguire per effettuare i lavori di adeguamento alla nuova normativa. 

Per rispettarli, si dovrebbe partire già dal 2025 con alcuni importanti interventi.

  • Al via già dal 2025 i lavori per adeguarsi alla direttiva Ue per le case green
  • Quali sono le conseguenze per chi non si adegua alle norme previste dalla direttiva green Ue
  • Il paradosso degli incentivi

Al via già dal 2025 i lavori per adeguarsi alla direttiva Ue per le case green

La direttiva Case green richiede ad ogni Stato membro dell’Unione Europea di definire un nuovo piano di riqualificazione degli edifici, adottando misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata dagli edifici residenziali pari al 16% entro il 2030 e al 20-22% entro il 2035.

In particolare:

  • dal 2028 gli edifici pubblici dovranno essere costruiti a emissioni zero;
  • entro il 2030 gli edifici non residenziali dovranno ridurre le emissioni inquinanti del 16% e del 26% entro il 2033;
  • dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti a emissioni zero;
  • entro il 2050 tutte le case e i palazzi dovranno essere del tutto green.
Inoltre, ogni Stato membro dovrà anche garantire l’installazione su tutti i nuovi edifici di impianti fotovoltaici o solari termici.

Ci sono, però, degli interventi che dovranno essere attuati già a partire dal 2025. Scattano, infatti, già dal prossimo anno gli stop agli incentivi per l’installazione di caldaie a gas.

Chi deve comprare un nuovo sistema di riscaldamento, o sostituire quello vecchio, o installarne uno nuovo in un nuovo edificio, non potrà più scegliere caldaie a gas perchè non saranno più in vendita e disponibili.

Quali sono le conseguenze per chi non si adegua alla direttiva green Ue

La direttiva Ue per le case green non prevede, in realtà, al momento sanzioni e obblighi di ristrutturazioni e anche il divieto di vendita o affitto, inizialmente previsto, è stato stralciato.

Spetta poi ai singoli governi nazionali decidere quali sanzioni applicare.

Il paradosso degli incentivi

La direttiva Ue fissa, dunque, tappe precise da rispettare e con il passare del tempo probabilmente le sanzioni oggi mancanti saranno definite. Tuttavia, tanto quanto si pongono obblighi di adeguamento all’efficientamento energetico, tanto mancano gli aiuti e gli incentivi per permettere a tutti di rispettarli.

Ed è paradossale che non siano stati definiti aiuti e incentivi per attuare i cambiamenti stabiliti. Già dal 2025, per esempio, non saranno più disponibili i bonus e le agevolazioni per l’installazione di caldaie e impianti a gas.

Considerando, però, le nuove disposizioni green e la situazione delle case e degli edifici in Italia, molto vecchi, è chiaro che la maggior parte dovranno essere rifatti, perché risultano particolarmente inquinanti e i lavori potrebbero costare decine di migliaia di euro, fino a 60mila euro per abitazione. 

Si tratta di cifre importanti per i proprietari che, senza aiuti e sostegni, difficilmente riusciranno a sostenere.


 

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