Cresce il mercato immobiliare degli affitti di casa ma la tendenza potrebbe presto invertirsi: situazione attuale e cosa e perché potrebbe cambiare
Perché i guadagni su case in affitto potrebbero calare fortemente nel giro di 1-2 anni (e in parte subito)? Cresce il mercato immobiliare delle case e non solo per le compravendite, pur se negli ultimissimi mesi sono calate rispetto all’ottimo andamento precedente a causa dell’improvviso e importante rialzo dei tassi sui mutui, ma anche per gli affitti.
Crescono, infatti, coloro che per il momento decidono di rimanere a vivere in affitto piuttosto che avventurarsi con l’acquisto delle case in un momento decisamente poco conveniente per i tassi applicati, troppo alti e che implicano rate di mutuo più alte e importi da restituire che possono anche raddoppiare.
Il mercato degli affitti di case sta crescendo, generando molti guadagni, e non solo per la costante domanda in aumento (pur a fronte di prezzi di canoni di locazione aumentati) ma anche perché in molti decidono di investire nelle seconde case magari trasformandole in b&b o simili, o optando per gli affitti brevi, considerando la tassazione più bassa. Ma qualcosa si prepara a cambiare.
La crescita di case trasformate in b&b e per affitti brevi ha causato una forte distorsione sul mercato nonché grande concorrenza alle attività specificatamente per la ricezione turistica, ma si tratta di un andamento che a breve potrebbe cambiare, rendendo decisamente meno vantaggiosi gli affitti brevi rispetto ad ora.
Il punto di svolta potrebbe essere l’approvazione del nuovo Decreto Santanchè (dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè che lo ha proposto) che dovrebbe prevede una revisione du tasse e obblighi relativi agli affitti brevi che potrebbero portare alla perdita delle attuali agevolazioni.
Il governo sarebbe, infatti, a lavoro sulla definizione di nuove regole e norme per la regolarizzazione degli affitti brevi, che permettono di affittare case per un periodo massimo di 30 giorni e senza obbligo di registrazione dei relativi contratti.
La ministra del Turismo Santanchè ha, infatti, parlato della necessità di intervenire con nuove strette sugli affitti brevi e soprattutto per chi gestisce decine di appartamenti che potrebbero prevedere:
L’Ue ha, infatti, già imposto l’obbligo di ristrutturazione green delle case vecchie, insieme allo stop alle caldaie a gas, all’installazione di cucine a induzione al posto delle cucine a gas. Si tratta di obblighi per cui bisognerà pagare, e non poco, per adeguarsi.
Partendo dalla nuova legge Ue (già approvata) sulla ristrutturazione obbligatoria delle case, punta a rendere più efficienti le case ‘più vecchie’ e inquinanti di classe energetica F o anche G in molti casi.
L’entrata in vigore della nuova legge europea dovrebbe seguire i seguenti passaggi:
Accanto al nuovo obbligo di ristrutturazione green delle case, l’Ue ha anche imposto anche l’obbligo di sostituzione delle caldaie a gas: sarebbe, infatti, previsto lo stop all’acquisto e alla installazione di caldaie a gas, considerati impianti inquinanti, che dovrebbero del tutto scomparire in maniera graduale entro il 2029.
Con il primo step tra il 2025 e il 2026, non saranno più disponibili i relativi incentivi che si potranno invece avere solo per l’installazione di tecnologie alternative e a sostituzione dei vecchi impianti, mentre il secondo step che si dovrebbe concludere entro il 2029, con lo stop totale alla vendita sul mercato delle caldaie a gas.
Ulteriore imposizione dall’Ue sulle case riguarda, infine, l’obbligo di sostituzione delle cucine a gas con cucine a induzione, passaggio che anche in tal caso potrebbe essere graduale, ma che implicherebbe lavori in casa da fare per chi decide di affittare casa.
Le cucine a induzione non sono, infatti, inquinanti come le cucine a gas che usano combustibile per generare una fiamma che riscalda pentole e padelle, permettono di cucinare più velocemente, riducendo i tempi di cottura e, di conseguenza, il consumo di energia.