Quali sono le date che i docenti e il personale Ata della scuola devono rispettare per andare in pensione nel 2025
Quando e come possono andare in pensione i docenti e il personale Ata della scuola nel 2025? I docenti e il personale Ata della scuola possono andare in pensione nel 2025 al raggiungimento di specifici requisiti, che sono sia quelli previsti dalla pensione di vecchiaia, sia quelli della pensione anticipata di vecchiaia, che delle diverse forme di uscita anticipata vigenti e possibili per chi lavora nella scuola.
A seconda del sistema di pensionamento che si sceglie, chi lavora nella scuola deve rispettare tempi specifici considerando che, a differenza di altri lavoratori, l’anno da calcolare non coincide con l’anno solare, cioè al via dal primo gennaio, ma con l’anno scolastico al via dal primo settembre.
Per chi attende di andare in pensione dal primo settembre 2025, la domanda doveva essere presentata entro il 21 ottobre 2024, data che slitta al 28 febbraio 2025 per i dirigenti scolastici.
Tali scadenze riguardano solo le istanze di dimissioni, mentre le domande di pensione possono essere poi presentate in qualsiasi momento durante l'anno.
Dal primo settembre 2025, i docenti e gli Ata possono andare in pensione anticipata ordinaria se, entro il 31 dicembre, risulta maturato il requisito contributivo di almeno 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
Le lavoratrici appartenenti al comparto docenti e al personale ATA possono andare in pensione anticipata nel 2025 con l'opzione donna se si rispettano specifici requisiti al 31 dicembre 2024.
Nel corso dell'anno le lavoratrici devono raggiungere 61 anni di età ed è previsto un anticipo di un anno per ogni figlio, entro un massimo di due anni, per cui si può andare in pensione a 60 anni se si ha un figlio e a 59 anni se si hanno due o più figli.
Per accedere all’opzione donna, però, l’Inps richiede anche che la lavoratrice sia caregiver o invalida con una percentuale minima riconosciuta del 74%.
La domanda deve essere presentata sempre all’Istituto di Previdenza, o direttamente in via telematica o rivolgendosi a Caf o Patronati qualche mese prima dell’uscita prevista, considerando la finestra da attendere di 12 mesi, e la lavoratrice deve prima presentare le dimissioni a lavoro.
I docenti e il personale Ata della scuola possono andare in pensione nel 2025 anche con la quota 103, raggiungendo cioè 62 anni di età e 41 anni di contributi entro la fine dell’anno.
Chi decide di lasciare la scuola con questa forma di uscita deve presentare la domanda di cessazione dal servizio entro il 28 febbraio 2025, per poi collocarsi a riposo dal primo settembre.
Precisiamo che la domanda per la pensione con quota 103 dei lavoratori della scuola deve sempre essere presentata all’Inps e anche in questo caso vale la regola dell’incumulabilità del trattamento pensionistico con i redditi da lavoro, dipendente o autonomo, ad eccezione del lavoro autonomo occasionale entro 5mila annui.
Il personale della scuola che vuole andare in pensione nel 2025 con l’ape sociale deve presentare la domanda di cessazione dal servizio entro il 31 agosto.
L’istanza di cessazione deve essere presentata in formato analogico o digitale, previo il riconoscimento del diritto dall’Inps, se si sono raggiunti 63 anni e 5 mesi e maturati almeno 30 anni di contributi, e se si tratta di docenti o lavoratori Ata che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità, o che hanno una riduzione della capacità superiore o uguale al 74%, o se si è docenti della scuola dell’infanzia e della primaria, considerati usuranti, e in tal caso gli anni di contributi necessari da maturare salgono a 36.
Oltre alla presentazione dell’istanza di cessazione, gli interessati devono presentare la domanda di pensione o accedendo direttamente al sito dell’Istituto con le proprie credenziali Spid, Cie o Cns, o contattando il numero verde Inps o rivolgendosi al Patronato (INCA CGIL).