Quali sono i requisiti e le modifiche previste per andare in pensione con la quota 103 ancora confermata per il 2025
Come funziona la quota 103 nel 2025 con il nuovo ricalcolo contributivo? La quota 103 è stata riconfermata nel 2025 per permettere a chiunque lo volesse di andare in pensione anticipata rispetto ai normali requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia, vale a dire 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Ci sono, tuttavia, alcune modifiche che cambieranno la quota 103 il prossimo anno. Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.
Ai fini del raggiungimento della pensione anticipata con quota 103, vengono considerati tutti i contributi accreditati per la pensione, come i contributi obbligatori, quelli volontari, quelli da riscatto, i contributi derivanti dal cumulo di due o più gestioni previdenziali dell’Inps e i contributi figurativi, fermo restando il possesso di almeno 35 anni di contribuzione al netto dei periodi di disoccupazione e malattia.
Restano anche confermate le finestre mobili vigenti attualmente, che sono di sette mesi per i lavoratori dipendenti privati e di nove mesi per i lavoratori dipendenti pubblici.
Sono confermati ancora i limiti previsti alla cumulabilità con la quota 103: non è, infatti, cumulabile con i redditi derivanti da attività lavorativa, svolta anche all’estero, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale entro il limite di 5.000 euro lordi annui.
Se si percepiscono redditi derivanti da attività lavorativa diversa da quella autonoma occasionale o se i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale superano il limite dei 5.000 euro lordi annui, è prevista la sospensione dell’erogazione del trattamento pensionistico dovuto per la quota 103 nell’anno di produzione degli stessi redditi.
Chi decide di andare in pensione con la quota 103 nel 2025 subisce possibili penalizzazioni sull’importo di pensione, perché deve accettare il calcolo della pensione finale esclusivamente con sistema contributivo.
Ciò significa che saranno presi in considerazione solo i contributi versati durante la carriera lavorativa dal 1996 in poi, mentre gli anni maturati prima di tale data non saranno considerati ai fini dell’importo della pensione.
Si tratta di una importante differenza rispetto al passato, quando il calcolo della pensione prevedeva anche una parte retributiva.
E’ bene precisare che, in ogni caso, le penalizzazioni calcolate sulla pensione con quota 103 non valgono per sempre ma solo fino a quando il lavoratore non raggiunge i requisiti ufficiali per la pensione di vecchiaia e inizia a percepire l’importo di pensione normalmente spettante.
Per andare in pensione prima con la quota 103 bisogna presentare anche nel 2025 apposita domanda all'Inps o direttamente online sul sito dell'Istituto, o contattando il numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06164164 (da rete mobile), o, infine, rivolgendosi a Caf e Patronati.
Resta da conoscere quali saranno le esatte tempistiche per la presentazione della domanda di pensione, che saranno rese note dall’Inps in un momento successivo.