L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) è il principale strumento per la valutazione della condizione economico-patrimoniale delle famiglie in Italia. La certificazione ISEE è indispensabile per accedere a misure di sostegno, bonus sociali, agevolazioni economiche e servizi pubblici erogati da enti statali, regionali o locali. A partire dal 1° gennaio 2025, ogni nucleo familiare che intenda beneficiare di tali prestazioni deve predisporre e trasmettere in modo aggiornato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), la cui elaborazione è possibile sia in autonomia tramite i servizi digitali INPS, sia attraverso il supporto di Centri di Assistenza Fiscale (CAF) o Patronati.
Dove si può richiedere o rinnovare l’ISEE 2025, opzioni fisiche e digitali
La DSU può essere trasmessa seguendo diverse modalità, ciascuna con proprie caratteristiche in termini di costi, tempi e autonomia del dichiarante:
- Online tramite il sito INPS: accedendo al servizio ISEE precompilato con credenziali SPID, CIE o CNS. Permette di caricare dati autodichiarati o precaricati dalla DSU precedente, con una procedura guidata e rapida. L’intero processo è gratuito.
- Presso CAF o Patronati: l’assistenza professionale del CAF consente di trasmettere la DSU e ottenere supporto nella raccolta dei documenti. In generale il servizio è gratuito per la prima richiesta annuale e per i rinnovi presentati a partire da gennaio; per richieste successive (ISEE corrente o rettifiche in corso d’anno) la normativa consente ai CAF di richiedere fino a 25 euro.
- Sul portale dell’INPS tramite DSU precompilata: è possibile pre-caricare dati già presenti negli archivi INPS, Anagrafe Tributaria e Agenzia delle Entrate, riducendo i margini di errore e velocizzando i tempi di rilascio dell’attestazione.
In ogni caso, i dati e la documentazione forniti devono essere completi e veritieri, poiché saranno sottoposti a controlli incrociati. La validità della DSU decorre dalla data di presentazione ed è estesa fino al 31 dicembre 2025 per tutte le attestazioni presentate nell’anno.
Documenti necessari per la compilazione della DSU e dell’ISEE 2025
Per la corretta compilazione della DSU in funzione del proprio nucleo familiare, è indispensabile raccogliere tutti i documenti richiesti, tra cui:
- Dati anagrafici e identificativi: Codice fiscale e documento di identità valido per ciascun membro del nucleo.
- Redditi riferiti all’anno 2023: Dichiarazione dei redditi (modello 730/Redditi-PF o Certificazione Unica), eventuali certificazioni di redditi esenti o prodotti all’estero, assegni di mantenimento o prestazioni previdenziali.
- Patrimonio mobiliare al 31 dicembre 2023: Estratti conto bancari e postali con saldo e giacenza media, saldo di libretti di risparmio, quote in società od organismi di investimento collettivo, assicurazioni vita e titoli (attenzione: da aprile 2025, esenzione parziale titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti postali fino a 50.000 euro).
- Patrimonio immobiliare: Visure catastali, atti di compravendita, certificazione debiti residui mutui, eventuali immobili all’estero.
- Veicoli: Targa di veicoli e imbarcazioni di cilindrata superiore a 500 cc intestati ai membri del nucleo.
- Ulteriore documentazione: Contratto di locazione a uso abitativo, certificato di invalidità, documentazione su trattamenti assistenziali, borse di studio, contributi pubblici.
La raccolta anticipata della documentazione riduce il rischio di errori e velocizza la compilazione della DSU sia in modalità digitale sia presso gli enti autorizzati.
Validità, rinnovo e decadenza dell’ISEE
L’attestazione ISEE ha validità dal momento dell'emissione fino al 31 dicembre dell’anno solare di riferimento (quindi tutte le DSU presentate nel corso del 2025 scadranno il 31 dicembre 2025, a prescindere dal mese di presentazione). In caso di variazioni rilevanti della situazione lavorativa o patrimoniale, è previsto l’aggiornamento tramite DSU ISEE Corrente, che fotografa la condizione economico-finanziaria aggiornata degli ultimi 12 mesi (o 2 mesi in specifici casi). L’ISEE Corrente ha scadenze variabili a seconda delle modifiche segnalate e, comunque, non oltre il termine dell’anno.
La DSU può essere presentata più volte in caso di:
- Cambiamenti nel nucleo familiare (matrimoni, nascite, variazioni di residenza).
- Significative diminuzioni di reddito/patrimonio (vale la nuova franchigia per titoli di stato e strumenti risparmio).
- Rettifiche obbligate da INPS per incongruenze riscontrate nei dati autodichiarati.
Consigli pratici per la raccolta documentale e la presentazione della DSU nel 2025
Per facilitare la fase di raccolta dati e minimizzare i tempi di lavorazione, si suggerisce di:
- Verificare preventivamente la composizione aggiornata del nucleo familiare.
- Raccogliere con anticipo tutta la documentazione riferita al 2023 (attestazioni bancarie, redditi, visure catastali, certificazioni di invalidità, contratti di locazione, altri documenti specifici).
- Accedere alla piattaforma INPS con autenticazione SPID, CIE o CNS e seguire in modo guidato la compilazione della DSU, che per la maggior parte dei casi può essere svolta autonomamente con utilizzo della DSU precompilata.
- Monitorare costantemente le novità legislative pubblicate da INPS per adeguarsi agli aggiornamenti delle soglie ISEE e delle modalità documentali.
Va ricordato che la completezza e la correttezza delle informazioni sono elementi essenziali per evitare l’allungamento dei tempi di elaborazione o l’emissione di attestazioni non conformi.
I principali errori da evitare
Tra gli errori più frequenti che provocano lo scarto della domanda o l’emissione di valori ISEE non corretti, si segnalano:
- Mancata dichiarazione di tutti i conti correnti o strumenti finanziari attivi al 31 dicembre 2023.
- Omissione di veicoli o porzioni immobiliari minori.
- Inserimento di redditi già considerati esenti o esonerati.
- Compilazione incompleta della sezione DSU per beneficiari con esigenze particolari (minorenni, disabili, studenti universitari fuori sede, ecc.).
Per maggiori dettagli sulle regole e la normativa, si rimanda alle guide ufficiali pubblicate dall’
INPS e ai riferimenti della
Agenzia delle Entrate. La disciplina di riferimento per la compilazione della DSU e il calcolo ISEE è il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159, integrato e aggiornato dai DPCM successivi e dalle circolari annuali INPS.
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