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E' ufficiale il rinnovo del CCNL Studi professionali 2024, tutte le novità e cambiamenti previsti

di Chiara Compagnucci pubblicato il
CCNL Studi professionali 2024

Dal punto di vista economico, l'intesa prevede un aumento contrattuale di 215 euro mensili a regime per il terzo livello. Ecco le altre novità.

L'intesa sul nuovo contratto nazionale per i 600.000 dipendenti degli studi e delle attività professionali è stata raggiunta. L'accordo è stato stipulato tra i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e l'associazione datoriale di settore Confprofessioni.

Si tratta di un accordo con una durata triennale prevista dal primo marzo 2024 al 28 febbraio 2027. Questa proposta sarà sottoposta nelle prossime settimane alla consultazione dei lavoratori e delle lavoratrici. Approfondiamo tutto:

  • Le novità retributive del nuovo CCNL Studi professionali 2024
  • CCNL Studi professionali 2024, gli altri cambiamenti previsti

Le novità retributive del nuovo CCNL Studi professionali 2024

Dal punto di vista economico, l'intesa prevede un aumento contrattuale complessivo di 215 euro mensili a regime per il terzo livello, con una riparametrazione per gli altri livelli. Sono programmate quattro tranche di erogazione:
  • 105 euro con la retribuzione del mese di marzo 2024;
  • 45 euro con la retribuzione del mese di ottobre 2024;
  • 45 euro con la retribuzione del mese di ottobre 2025;
  • 20 euro con la retribuzione del mese di dicembre 2026.
Prevista la corresponsione dell'una tantum per la vacanza contrattuale, pari a 400 euro, suddivisa in due tranche:
  • 200 euro a maggio 2024;
  • 200 euro a maggio 2025.
L'accordo valorizza la contrattazione decentrata, con l'istituzione del livello aziendale e degli sportelli dell'Ente bilaterale nazionale Ebipro, incaricati della promozione e gestione dei servizi dell'ente Bilaterale nazionale.

Per quanto riguarda l'assistenza sanitaria integrativa erogata da Cadiprof, è previsto un aumento di 5 euro del contributo al fine di introdurre nuove prestazioni anche a vantaggio dei familiari dei dipendenti.

Vengono specificate le coperture delle prestazioni erogate dalla bilateralità per le figure con rapporto di lavoro autonomo non titolari.

CCNL Studi professionali 2024, gli altri cambiamenti previsti

L'accordo si estende alla sfera di applicazione includendo nuove figure professionali e istituendo un gruppo di lavoro per aggiornare la declaratoria contrattuale, in linea con la dinamicità del settore e l'importante innovazione tecnologica e digitale.

Si valorizza la contrattazione decentrata con l'introduzione del livello aziendale e la costituzione degli sportelli territoriali dell'Ente bilaterale nazionale Ebipro, incaricati della gestione dei servizi dell'ente bilaterale nazionale. Le coperture delle prestazioni erogate dalla bilateralità, anche per figure con rapporto di lavoro autonomo non titolari, sono confermate e specificate ulteriormente.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, l'apprendistato professionalizzante viene regolamentato come strumento valido per il praticantato. Vengono regolamentate due causali che consentono l'assunzione a tempo determinato fino a 24 mesi per incarichi temporanei superiori ai 12 mesi o nei casi di nuove attività. Si riduce anche il periodo di raggiungimento del livello di inquadramento per le assunzioni con il contratto di reimpiego. L'accordo recepisce e implementa gli accordi interconfederali sul lavoro agile per agevolare l'utilizzo negli studi professionali.

Per quanto riguarda la formazione, viene riconosciuto il diritto individuale soggettivo dei lavoratori all'accesso ai percorsi formativi, inclusi quelli per le figure con rapporto di lavoro autonomo non titolari erogati dal Fondo interprofessionale di settore Fondoprofessioni.

Si migliorano le normative sui permessi retribuiti per le donne vittime di violenza e si implementano i permessi per il diritto allo studio. È introdotta una giornata l'anno di permesso retribuito per la prevenzione a tutela della salute.

Sul sostegno alla genitorialità, il nuovo contratto, a partire dal primo gennaio 2025, integra il trattamento di maternità obbligatoria a carico del datore di lavoro, permettendo il raggiungimento del 90% della retribuzione.

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