Cosa cambia e da quanto per le case più vecchie e inquinanti dopo l’approvazione ufficiale della nuova Direttiva Ue per le case green
Entro quando dovranno essere fatti i lavori sulle case dopo l’approvazione ufficiale della Direttiva Casa green? La nuova normativa europea per le Case green è ufficialmente una legge dell’Unione europea.
La direttiva (UE) 2024/1275 sulla prestazione energetica nell’edilizia è stata, infatti, pubblicata l’8 maggio 2024 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.
Nella legge sono ben indicati i tempi da seguire ma è anche bene considerare che i lavori che si dovranno fare implicheranno diversi costi.
I singoli Stati membri hanno, però, due anni per recepirne i contenuti.
La direttiva Case green richiede ad ogni Stato membro dell’Unione Europea di impegnarsi nella definizione di un nuovo piano di riqualificazione degli edifici, adottando misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata dagli edifici residenziali pari al 16% entro il 2030 e al 20-22% entro il 2035.
Tuttavia, alcune misure dovranno essere adottate in tempi relativamente brevi.
Fulcro della legge è l’obbligo di costruzione di edifici esclusivamente a emissioni zero a partire dal 2030.
Per i nuovi edifici occupati o di proprietà delle autorità pubbliche, invece, si parte già dal 2028.
Dal 2025 scattano, invece, gli stop agli incentivi per le caldaie a gas e nel 2026 dovrà partire il piano di ristrutturazione delle case e degli edifici più vecchi e inquinanti.
Entro il 2050 tutte le case e i palazzi dovranno essere completamente green.
Inoltre, gli edifici non residenziali di nuova costruzione o sottoposti ad una ristrutturazione importante e con più di cinque posti auto dovranno garantire:
Ogni Stato membro dovrà anche garantire l’installazione su tutti i nuovi edifici di impianti fotovoltaici o solari termici sui tetti, cosa che diventerà la norma.
Restano esclusi dai nuovi obblighi previsti per le Case green le seguenti tipologie di immobili ed edifici:
Si stima che i lavori potrebbero costare decine di migliaia di euro, fino a 60mila euro per abitazione. E si tratta di una cifra considerevole da chiedere ai proprietari.
Precisiamo, però, che al momento la Direttiva non prevede sanzioni particolari per coloro che non adeguano i loro immobili ai nuovi standard entro i tempi stabiliti e non sono previste neppure limitazioni alla vendita o all’affitto delle abitazioni più vecchie.