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Entro quando dovranno essere fatti i lavori sulle case e a che costi dopo che la direttiva case green è stata ora approvata

di Marianna Quatraro pubblicato il
lavori casa direttiva

Cosa cambia e da quanto per le case più vecchie e inquinanti dopo l’approvazione ufficiale della nuova Direttiva Ue per le case green

Entro quando dovranno essere fatti i lavori sulle case dopo l’approvazione ufficiale della Direttiva Casa green? La nuova normativa europea per le Case green è ufficialmente una legge dell’Unione europea.

La direttiva (UE) 2024/1275 sulla prestazione energetica nell’edilizia è stata, infatti, pubblicata l’8 maggio 2024 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.


Nella legge sono ben indicati i tempi da seguire ma è anche bene considerare che i lavori che si dovranno fare implicheranno diversi costi.

  • Quali sono i tempi per effettuare i lavori sulle case dopo l’approvazione ufficiale della Direttiva Ue
  • Quali sono i costi stimati per fare i lavori sulle case dopo che la direttiva case green è stata approvata

Quali sono i tempi per effettuare i lavori sulle case dopo l’approvazione ufficiale della Direttiva Ue

Secondo quanto previsto dalla normativa vigente, il testo della Direttiva Ue approvato ufficialmente deve entrare in vigore venti giorni dopo la pubblicazione Gazzetta.

I singoli Stati membri hanno, però, due anni per recepirne i contenuti. 

La direttiva Case green richiede ad ogni Stato membro dell’Unione Europea di impegnarsi nella definizione di un nuovo piano di riqualificazione degli edifici, adottando misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata dagli edifici residenziali pari al 16% entro il 2030 e al 20-22% entro il 2035.


Tuttavia, alcune misure dovranno essere adottate in tempi relativamente brevi.

Fulcro della legge è l’obbligo di costruzione di edifici esclusivamente a emissioni zero a partire dal 2030. 


Per i nuovi edifici occupati o di proprietà delle autorità pubbliche, invece, si parte già dal 2028.

Dal 2025 scattano, invece, gli stop agli incentivi per le caldaie a gas e nel 2026 dovrà partire il piano di ristrutturazione delle case e degli edifici più vecchi e inquinanti.

Entro il 2050 tutte le case e i palazzi dovranno essere completamente green.

Inoltre, gli edifici non residenziali di nuova costruzione o sottoposti ad una ristrutturazione importante e con più di cinque posti auto dovranno garantire:

  • l’installazione di almeno un punto di ricarica per ogni cinque posti auto;
  • l’installazione di pre-cablaggio per almeno il 50% dei posti auto e condotti, cioè condotti per cavi elettrici, per i restanti posti auto, per consentire l’installazione in un secondo momento di punti di ricarica per veicoli elettrici;
  • spazi per il parcheggio delle biciclette che rappresentano almeno il 15% della capacità media o il 10% della capacità totale degli utenti degli edifici non residenziali.
Tutti gli edifici non residenziali con più di venti posti auto dovranno, invece, assicurare entro il primo gennaio 2027 l’installazione di almeno un punto di ricarica per ogni dieci posti auto.

Ogni Stato membro dovrà anche garantire l’installazione su tutti i nuovi edifici di impianti fotovoltaici o solari termici sui tetti, cosa che diventerà la norma.

Restano esclusi dai nuovi obblighi previsti per le Case green le seguenti tipologie di immobili ed edifici:

  • edifici vincolati e protetti;
  • immobili storici;
  • edifici temporanei;
  • chiese;
  • abitazioni indipendenti con superficie inferiori ai 50 m2;
  • case vacanza, cioè le seconde case occupate per meno di 4 mesi/anno.

Quali sono i costi stimati per fare i lavori sulle case dopo che la direttiva case green è stata approvata

Considerando le nuove disposizioni previste dalla direttiva Ue, in Italia la maggior parte delle abitazioni devono essere rifatte, perché risultano particolarmente inquinanti.

Si stima che i lavori potrebbero costare decine di migliaia di euro, fino a 60mila euro per abitazione. E si tratta di una cifra considerevole da chiedere ai proprietari.

Precisiamo, però, che al momento la Direttiva non prevede sanzioni particolari per coloro che non adeguano i loro immobili ai nuovi standard entro i tempi stabiliti e non sono previste neppure limitazioni alla vendita o all’affitto delle abitazioni più vecchie. 

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