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Giorni malattia e assenze riconosciuti per malati di tumore sul lavoro nel 2025

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Diritti sul lavoro

Quali giorni di malattia e assenze sono riconosciuti nel 2025 ai lavoratori malati di tumore: diritti, novità e tutele sul posto di lavoro.

La normativa che tutela i diritti delle persone affette da patologie oncologiche ha subito importanti aggiornamenti negli ultimi anni. Nel 2025 è prevista l'introduzione di ulteriori misure a supporto dei lavoratori con diagnosi di tumore, con l'obiettivo di garantire maggiore sicurezza sul posto di lavoro e un migliore equilibrio tra esigenze di cura e impegni professionali.

Al centro delle nuove disposizioni in materia di riconoscimento dei diritti e delle assenze per malattia c'è il tentativo di adeguare la normativa all'evoluzione del mondo del lavoro. L'organizzazione professionale è in continua trasformazione, con sviluppi significativi legati al lavoro a distanza e all'impiego delle nuove tecnologie, rendendo necessario un aggiornamento delle tutele esistenti.

Nonostante i cambiamenti nell'organizzazione del lavoro, l'intento del legislatore rimane costante: garantire ai malati oncologici le tutele necessarie, considerando sia l'evoluzione del mercato del lavoro, sia i progressi della medicina e della ricerca scientifica. L'obiettivo è rispondere in modo efficace ai bisogni extra-sanitari dei pazienti, sia sul piano lavorativo che su quello sociale.

Giorni di malattia e tutele per i lavoratori con patologie oncologiche

Le patologie tumorali richiedono trattamenti particolari e prolungati, motivo per cui la normativa del 2025 prevede agevolazioni specifiche per tutelare il diritto alla cura. È fondamentale consultare il proprio Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) poiché non esiste una regola universale in materia, ma esistono numerosi contratti che disciplinano giorni e assenze riconosciuti per i malati oncologici.

La normativa prevede facilitazioni sia per i lavoratori che necessitano di assentarsi per sottoporsi a esami, visite mediche o trattamenti oncologici, sia per coloro che, nei giorni successivi a una terapia debilitante, non sono nelle condizioni psicofisiche adeguate per affrontare l'attività lavorativa.

Il riferimento legislativo principale è la Legge 104/1992, che tutela i diritti delle persone con disabilità gravi. In base a questa normativa, i diritti delle persone con problemi di salute comprendono:

  • Permessi lavorativi pari a 3 giorni al mese oppure 2 ore al giorno
  • Permessi per eventi e cause particolari pari a 3 giorni all'anno
  • Congedo per cure agli invalidi fino a 30 giorni all'anno
  • Congedo straordinario biennale retribuito per il familiare lavoratore dipendente che assiste il malato
  • Congedo biennale non retribuito per gravi motivi familiari
È importante sottolineare che, secondo la nuova normativa del 2025, i malati oncologici che desiderano continuare a lavorare durante le terapie possono beneficiare di forme di flessibilità lavorativa, come il part-time o il lavoro agile, per conciliare meglio le esigenze di cura con l'attività professionale.

Periodo di comporto e conservazione del posto di lavoro

Una delle novità più significative introdotte nel 2025 riguarda l'estensione del periodo di comporto, ovvero il periodo durante il quale vige il divieto di licenziamento per il lavoratore malato. La Camera dei Deputati ha recentemente approvato all'unanimità una proposta di legge che estende questo periodo da 180 giorni a 24 mesi per i lavoratori affetti da tumore o malattie croniche invalidanti.

Durante questo periodo, il lavoratore ha diritto a:

  • Conservare il posto di lavoro
  • Assentarsi per la durata delle cure e delle terapie
  • Non subire tagli allo stipendio entro i limiti previsti dalla normativa
I Contratti collettivi nazionali possono prevedere la possibilità di conservare il posto di lavoro, seppur senza stipendio, anche quando l'assenza per malattia supera il periodo di comporto. La durata di questo periodo varia in base al ruolo ricoperto e all'anzianità di servizio.

Chi ha diritto alle tutele e quando

Le tutele sono riconosciute ai lavoratori a cui sia stata diagnosticata una patologia oncologica, sia nel settore pubblico che privato. L'accesso ai benefici previsti dalla legge può avvenire attraverso diversi percorsi:

  • Riconoscimento dell'invalidità civile: con percentuali che variano dal 74% al 100%, dà diritto a prestazioni economiche come l'assegno mensile (per invalidità dal 74% al 99%) o la pensione di inabilità (per invalidità al 100%)
  • Riconoscimento dello stato di handicap grave (Legge 104/1992): permette di accedere ai permessi retribuiti e ad altre agevolazioni
  • Certificazione della patologia oncologica: per accedere alle tutele specifiche previste dal proprio CCNL
Per richiedere questi benefici, è necessario presentare domanda all'INPS, che per i malati oncologici prevede un iter accelerato: la visita deve essere effettuata entro 15 giorni dalla presentazione della domanda e gli esiti sono immediatamente applicabili.

Diritti specifici sul lavoro per i malati oncologici

Oltre alle tutele generali, la normativa del 2025 riconosce ai lavoratori con patologie tumorali una serie di diritti specifici:

Tutele contro il licenziamento

Il lavoratore affetto da patologia oncologica non può essere licenziato durante il periodo di comporto, che con la nuova normativa può estendersi fino a 24 mesi. Il datore di lavoro ha il diritto di recedere dal contratto solo dopo il superamento di tale periodo.

Permessi aggiuntivi per visite ed esami

Una delle novità introdotte nel 2025 è l'aumento dei permessi retribuiti per visite mediche ed esami. La proposta di legge approvata dalla Camera prevede 10 ore annue aggiuntive di permesso retribuito per visite, esami strumentali e cure mediche, oltre a quanto già previsto dalla normativa vigente e dai contratti collettivi.

Diritto al lavoro agile e al part-time

Il malato oncologico che desidera continuare a lavorare durante le terapie può richiedere:

  • Il passaggio dal tempo pieno al part-time, con diritto al ritorno a tempo pieno quando le condizioni di salute lo permetteranno
  • L'accesso al lavoro agile (smart working), se compatibile con la mansione svolta
La nuova normativa del 2025 prevede che, decorso il periodo di congedo, i lavoratori dipendenti abbiano diritto ad accedere prioritariamente alla modalità di lavoro agile, dove possibile.

Diritto al trasferimento

Se riconosciuto portatore di handicap grave, il lavoratore ha diritto di essere trasferito alla sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non può essere trasferito senza il suo consenso. Può anche chiedere di non essere assegnato a turni di notte presentando al datore di lavoro il relativo certificato medico.

Novità per i lavoratori autonomi con patologie oncologiche

Il 2025 porta novità anche per i lavoratori autonomi affetti da patologie oncologiche. La proposta di legge approvata dalla Camera prevede che, in presenza di malattie oncologiche o invalidanti, la sospensione dell'esecuzione della prestazione dell'attività svolta in via continuativa per il committente sia possibile per un periodo non superiore a 300 giorni per anno solare, invece dei 150 giorni previsti dalla normativa generale.

Inoltre, la normativa del 2025 (il cosiddetto Jobs Act dei lavoratori autonomi) disciplina in modo più organico la tutela dei lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata INPS. Questi lavoratori, se costretti a sospendere temporaneamente l'attività a causa della patologia oncologica, hanno diritto a:

  • Indennità di malattia (massimo 61 giorni/anno)
  • Indennità di degenza ospedaliera (massimo 180 giorni/anno)
  • Sospensione del versamento dei contributi previdenziali in caso di malattia grave

Assistenza ai familiari malati di tumore

La normativa del 2025 prevede anche specifiche tutele per i lavoratori che assistono un familiare affetto da patologia oncologica. In particolare, i familiari che prestano assistenza possono usufruire di:
  • 3 giorni di permesso mensile retribuito, frazionabili in ore (Legge 104/1992)
  • Congedo straordinario biennale retribuito, fino a un massimo di 2 anni
  • Congedo biennale non retribuito per gravi motivi familiari
L'accesso a questi benefici segue un preciso ordine di priorità: coniuge o partner dell'unione civile convivente, genitori, figli conviventi, fratelli o sorelle conviventi, e così via. Il congedo straordinario biennale retribuito richiede il requisito della convivenza con la persona da assistere, tranne che per i genitori.
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