Quali sono i tassi di interesse che si applicano attualmente sui prestiti e i finanziamenti: i chiarimenti e le previsioni
Il panorama economico attuale evidenzia una situazione in evoluzione per quanto riguarda i tassi di interesse su prestiti e finanziamenti. Dopo il significativo aumento dell'inflazione nel periodo precedente, che ha portato a un considerevole rialzo dei tassi, la tendenza sembra ora orientata verso una graduale inversione, grazie alla progressiva diminuzione dell'inflazione stessa. Esaminiamo nel dettaglio quali sono i tassi attuali e le prospettive future.
Secondo i dati ufficiali comunicati dalla Banca d'Italia, a gennaio 2025 il tasso medio sulle nuove erogazioni di prestiti ha registrato un incremento, attestandosi al 10,75% rispetto al 10,16% di dicembre 2024.
Per quanto riguarda i nuovi prestiti alle imprese, i tassi di interesse si sono stabilizzati al 5,48%, in leggero aumento rispetto al 5,45% del mese precedente. In particolare, il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) sui prestiti per importi fino a 1 milione di euro è stato pari al 5,78%, evidenziando un incremento rispetto al 5,72% di dicembre.
I tassi passivi sui depositi hanno mostrato anch'essi un aumento, passando dallo 0,96% di dicembre all'1% attuale.
Per quanto concerne le richieste di prestiti per liquidità, il tasso d'interesse si mantiene ancora su valori considerevoli, oscillando tra il 7% e l'8%. Un esempio concreto: richiedendo un prestito di circa 10.000 euro con un tasso del 7,76%, il totale da restituire ammonterebbe a circa 12.000 euro.
L'analisi dei dati relativi al primo trimestre del 2025 mostra un quadro in lenta trasformazione. Secondo il rapporto mensile dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana), ad aprile 2025 il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,82% dal 3,92% del mese precedente, mostrando un significativo calo rispetto al 5,45% di dicembre 2023.
Per quanto riguarda i mutui per l'acquisto di abitazioni, il tasso medio ad aprile si è attestato al 3,29%, in leggero aumento rispetto al 3,14% del mese precedente, ma comunque inferiore al 4,42% registrato a dicembre 2023. Il tasso medio sul totale dei prestiti (considerando quindi anche quelli sottoscritti negli anni precedenti) è sceso al 4,13% dal 4,21% del mese precedente.
Un dato particolarmente significativo riguarda l'ammontare dei prestiti a imprese e famiglie che, ad aprile 2025, ha registrato per la prima volta da marzo 2023 un aumento dello 0,3% rispetto all'anno precedente. Nel dettaglio, a marzo 2025 i prestiti alle imprese erano diminuiti dell'1,1%, mentre quelli alle famiglie erano cresciuti dell'1,1%.
Nel panorama finanziario del 2025, è importante distinguere tra le diverse forme di finanziamento disponibili, che presentano caratteristiche e condizioni specifiche:
Secondo le più recenti analisi di mercato, nei prossimi mesi del 2025 si prevedono possibili riduzioni dei tassi d'interesse, seppur contenute. La Banca Centrale Europea (BCE) sembra non essere ancora pronta ad allentare completamente la morsa dei tassi, ma gli esperti suggeriscono che potrebbero rimanere sui livelli attuali ancora per qualche mese o essere ridotti leggermente, forse dello 0,25%, a condizione che l'inflazione continui il suo trend discendente.
Lo scenario di ulteriori rialzi dei tassi appare improbabile, considerando le attuali tendenze economiche. In particolare, alla luce della diminuzione dell'inflazione, gli analisti prevedono che i tassi sui prestiti e i finanziamenti dovrebbero essere ridotti dalla BCE, con un primo taglio di 25 punti base atteso per giugno, a cui dovrebbe seguirne un secondo di pari importo a settembre.
Molti economisti ritengono inoltre che un ulteriore taglio dello 0,5% potrebbe verificarsi nella seconda metà del 2025, portando progressivamente i tassi verso livelli più sostenibili per famiglie e imprese.
L'inflazione rappresenta un fattore determinante nelle decisioni delle banche centrali riguardo ai tassi d'interesse. Quando l'inflazione è elevata, le banche centrali tendono ad aumentare i tassi per contenere la crescita dei prezzi e proteggere il potere d'acquisto della moneta.
Secondo le proiezioni macroeconomiche della BCE, l'inflazione si attesterà in media al 2,3% nel 2025, per poi calare all'1,9% nel 2026 e stabilizzarsi intorno al 2,0% nel 2027. Questi dati suggeriscono un progressivo ritorno alla stabilità dei prezzi, che potrebbe consentire un allentamento della politica monetaria restrittiva adottata negli ultimi anni.
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha comunque raccomandato alla BCE di interrompere i tagli ai tassi di interesse una volta raggiunto il 2%, a meno di shock economici significativi, per evitare squilibri nei mercati finanziari e garantire la stabilità del sistema bancario.