L'avvio del nuovo pacchetto di incentivi statali per l' acquisto di un'auto elettrica nel 2025 rappresenta un punto di svolta per il sistema della mobilità in Italia. L'obiettivo principale, fissato nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è la drastica riduzione delle emissioni inquinanti attraverso il ricambio del parco auto circolante, sostenendo l'acquisto di autovetture a zero emissioni e stimolando, al contempo, la domanda interna di mercato. Il Governo, in collaborazione con la Commissione Europea, ha canalizzato quasi 600 milioni di euro derivanti dall'Europa per questa misura, collegando la strategia nazionale agli obiettivi di decarbonizzazione previsti dal Green Deal.
L'incentivo per l'acquisto di auto elettriche nuove nel 2025 è articolato in modo selettivo: l'accesso è vincolato sia a requisiti di reddito (ISEE), sia alla rottamazione obbligatoria di un veicolo termico datato. Il decreto attuativo pubblicato dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica delinea i criteri di accesso e il funzionamento della misura, puntando su famiglie e microimprese localizzate nelle aree urbane funzionali, secondo la definizione fornita dall'Istat. L'iniziativa è parte integrante di una politica europea di sostegno alla diffusione della mobilità elettrica condivisa anche da altri grandi Stati membri.
Il meccanismo adottato in Italia pone l'accento su due strategie: favorire la transizione delle fasce sociali economicamente più deboli e sostenere l'innovazione attraverso l'introduzione massiva di veicoli emissioni zero, veicolando risorse in modo mirato. I cittadini e le aziende interessate devono tuttavia considerare non solo il beneficio economico, ma anche le tempistiche e i criteri di idoneità fissati dal legislatore nazionale.
Requisiti e beneficiari degli incentivi nazionali per auto elettriche
L'impianto del regime incentivante 2025 riserva il contributo all'acquisto a figure specifiche. Le principali categorie ammesse sono le persone fisiche residenti nei comuni inclusi nelle aree urbane funzionali (FUA) e le microimprese che svolgono attività di trasporto merci con sede in analoghe aree. L'esclusività della misura verso residenti in FUA, definite aggregazioni urbane e comuni di pendolarismo dal punto di vista statistico, mira a massimizzare l'impatto ambientale in zone a più alta concentrazione di inquinanti.
Le condizioni di accesso per i cittadini sono stringenti:
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Obbligo di rottamare un veicolo a motore termico (norma Euro 3 o 4), posseduto da almeno 12 mesi.
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ISEE del nucleo familiare: fino a 30.000 euro per accedere al contributo massimo (11.000 euro); tra 30.001€ e 40.000€ con incentivo ridotto a 9.000 euro.
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L'acquisto deve riguardare un'auto 100% elettrica nuova, categoria M1, con prezzo di listino (IVA esclusa) massimo di 35.000 euro.
Per le microimprese, la normativa prevede invece:
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Acquisto di un veicolo commerciale elettrico (N1 o N2), con incentivo pari al 30% del valore di acquisto e tetto massimo di 20.000 euro per ciascun mezzo.
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Rottamazione di un veicolo commerciale a combustione interna, anch'esso posseduto da almeno 12 mesi.
La
selettività della misura, rispetto agli ecobonus precedenti, si riflette anche nell'esclusione delle alimentazioni endotermiche ibride, plug-in e delle vetture di fascia alta, assicurando che il beneficio sia destinato a veicoli effettivamente accessibili e pertinenti all'obiettivo ambientale. Privati e microimprese devono inoltre garantire la proprietà continuativa del nuovo veicolo per almeno 12 mesi (24 se destinato a car sharing o noleggio a lungo termine).
Bonus regionali, comunali e locali: caratteristiche e principali differenze dagli incentivi nazionali
Oltre al meccanismo nazionale, numerose Regioni e Comuni hanno avviato bandi autonomi per sostenere l'acquisto di veicoli elettrici, spesso modulati su specifici fabbisogni territoriali. Tali misure hanno il vantaggio di rispondere in modo puntuale a esigenze locali (aria, traffico, logistica), incidendo su tessuti sociali e produttivi peculiari.
Tra le differenze più rilevanti tra bonus nazionali e locali si segnalano:
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Destinatari: gli incentivi locali sono spesso più inclusivi, rivolgendosi anche a cittadini non residenti in FUA, o a imprese di diverse dimensioni.
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Importo e modalità di erogazione: contributi come quelli della Provincia Autonoma di Bolzano (fino al 30% del costo), Regione Lombardia (1.500-30.000€) o Regione Sicilia (5.000€ per auto elettriche) sono strutturati in relazione a località, settore economico o tipo di veicolo.
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Presenza o meno dell'obbligo di rottamazione: alcune amministrazioni locali, come la Regione Sicilia, non prevedono la rottamazione obbligatoria per accedere al contributo.
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Applicabilità a più tipologie di veicoli (inclusi motocicli, ciclomotori, cargo e infrastrutture di ricarica private).
La gestione delle domande avviene
tramite portali e bandi regionali, che possono prevedere tempistiche e criteri differenziati rispetto a quelli statali. Non meno importante è l'aspetto infrastrutturale, dato che incentivi locali possono comprendere anche finanziamenti per installazione di colonnine private o pubbliche (come previsto dal “Bonus colonnine domestiche”).
Cumulo tra incentivi nazionali e bonus regionali/comunali: regole, limiti e casi pratici
Il cumulo tra diversi livelli di incentivo rappresenta una questione centrale dal punto di vista normativo e operativo. Di base, il regolamento statale 2025 non prevede ex lege la possibilità di sommare gli importi provenienti da più fonti istituzionali per il medesimo veicolo, fatta salva diversa previsione esplicita nei singoli bandi regionali o comunali. In altre parole, il cumulo tra incentivi auto elettriche 2025 nazionali e bonus locali è ammesso unicamente se la disciplina regionale/provinciale lo consente espressamente.
Analizzando alcuni casi pratici:
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Provincia Autonoma di Bolzano: prevede cumulabilità fino al 30% del prezzo, massimale di 12.000 euro per privati, ma eventuale abbinamento con altri incentivi (statali o europei) è vincolato alla normativa provinciale.
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Regione Lombardia: i bandi stabiliscono che il contributo regionale possa integrare incentivi statali fino alla concorrenza del prezzo d'acquisto, nel rispetto della disciplina degli aiuti di Stato.
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Comune de L'Aquila: agevolazione comunale fino al 30% del prezzo per auto e veicoli elettrici, cumulabile secondo quanto stabilito dal proprio regolamento pubblicato sul portale comunale.
Restano esclusi, secondo disposizioni governative nazionali, i veicoli che abbiano già
beneficiato di contributi analoghi, anche di natura fiscale, nonché il cumulo integrale per l'acquisto di usato o veicoli non a zero emissioni. Il rispetto della normativa “de minimis” sulle imprese richiede particolare attenzione per evitare interferenze tra fondi di provenienza nazionale, regionale ed europea.
Procedura per richiedere e cumulare le agevolazioni: piattaforme, documentazione e iter operativo
L'effettiva richiesta degli incentivi auto elettriche 2025 cumulo e, qualora consentito, delle agevolazioni locali, avviene seguendo fasi e modalità definite dalla normativa nazionale e dalle disposizioni regionali/comunali. La presentazione della domanda a livello statale avviene esclusivamente tramite concessionari accreditati, che caricano la richiesta sulla nuova piattaforma gestita dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e Sogei.
Il cittadino o la microimpresa dovrà fornire:
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Dichiarazione ISEE aggiornata (per l'inquadramento della fascia contributiva).
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Certificato di rottamazione del veicolo, intestato da almeno 12 mesi.
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Documento di identità e codice fiscale.
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Eventuale documentazione supplementare richiesta da bandi regionali (es. attestazioni di residenza, fattura proforma, regolamenti locali).
Per il cumulo, è necessario allegare copia della richiesta e dell'accettazione della misura locale, nonché autocertificazione di non superamento dei limiti previsti dalla disciplina “de minimis” in caso di microimprese. L'
erogazione del contributo statale avviene come sconto diretto, mentre per il locale varia: rimborso, bonifico o ulteriore sconto di acquisto.
L'iter si conclude con la prenotazione eseguita dal concessionario sulla piattaforma nazionale. Nel caso di procedure locali o regionali, l'utente deve seguire istruzioni specifiche contenute nei bandi, spesso tramite portali digitali pubblici. Si ricorda che ogni incentivo opera a esaurimento fondi e rispetta le tempistiche proprie dei bandi di riferimento.
Ulteriori agevolazioni e benefici aggiuntivi per veicoli elettrici nel 2025
Oltre ai contributi per l'acquisto, l'adozione di veicoli elettrici offre altri vantaggi nel 2025, determinati dalle normative regionali e comunali:
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Esenzione dal pagamento della tassa automobilistica (bollo) per 5 anni nella quasi totalità delle regioni italiane.
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Accesso libero alle Zone a Traffico Limitato (ZTL) in moltissime città.
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Parcheggi gratuiti o a tariffa agevolata, specialmente nei capoluoghi di regione.
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Sconti assicurativi proposti da diverse compagnie partner del settore green mobility.
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Costi ridotti di manutenzione rispetto ai motori endotermici, per l'assenza di alcune componenti soggette a usura.
Tra i bonus indiretti si segnala il “Bonus colonnine domestiche”, destinato all'installazione di sistemi di ricarica privati, e le maggiorazioni dei contributi per i giovani residenti, veicoli in car sharing o iniziative di mobilità sostenibile aziendale. Ogni misura aggiuntiva è soggetta a regolamentazione separata, con tempistiche e importi consultabili sui rispettivi siti istituzionali.