Panoramica aggiornata sugli incentivi 2025 per auto elettriche: requisiti, funzionamento del decreto, chi può richiederli, importi, rottamazione, modelli ammessi, procedure, vincoli e impatti su mercato e società
L’entrata in vigore delle nuove misure agevolative per l’acquisto di veicoli elettrici determina una trasformazione sostanziale nelle politiche di mobilità sostenibile promosse su scala nazionale. L’iniziativa si colloca in un contesto di rinnovo del parco auto privato e commerciale, orientata alla riduzione delle emissioni e alla promozione della transizione energetica nei grandi centri urbani e nelle aree soggette a intenso pendolarismo. I fondi pubblici allocati mirano a incrementare la diffusione di veicoli a emissioni zero, coinvolgendo direttamente famiglie e microimprese con modalità di accesso calibrate secondo criteri economici e territoriali.
Con l’adozione di una graduatoria basata su parametri socio-economici, il meccanismo degli incentivi privilegia nuclei a basso reddito e soggetti residenti nelle cosiddette aree urbane funzionali, rispondendo così sia a esigenze ambientali sia a principi di equità sociale. Le ricadute attese comprendono, oltre alla riduzione diretta degli inquinanti locali, dinamiche positive sull’innovazione industriale e sui consumi interni, elevando il livello di competitività del settore automotive.
L’impostazione normativa degli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici è delineata dal decreto attuativo emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 208 dell’8 settembre 2025. Questo provvedimento disciplina criteri, modalità operative e requisiti necessari per l’accesso alle misure agevolative. Il decreto rappresenta lo strumento esecutivo che concretizza la strategia del Ministero a favore della mobilità elettrica e della riduzione delle emissioni, prevedendo la destinazione dei fondi del PNRR ai nuovi bonus.
I parametri salienti della disciplina includono la modulazione degli importi in base all’ISEE, la selezione delle aree urbane funzionali come limite territoriale all’accesso, oltre all’introduzione di specifiche procedure informatiche per la gestione delle domande. Il testo del decreto fa riferimento agli standard ambientali europei nel definire le categorie di veicoli rottamabili e incentivate, dettando inoltre le linee guida per il rapporto tra richiedente e concessionario. L’iter di validazione e controllo è strutturato in modo da garantire il rispetto delle regole, anche grazie a una piattaforma telematica per la raccolta e verifica delle istanze.
Particolare attenzione è stata dedicata alla trasparenza nella distribuzione dei fondi e al monitoraggio delle risorse disponibili, con aggiornamenti pubblicati periodicamente sui siti istituzionali.
La strategia delineata nella nuova misura si inserisce nella più ampia cornice della transizione ecologica, con un focus sull’attuazione degli indirizzi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’obiettivo prioritario consiste nella riduzione dell’impatto ambientale dei veicoli circolanti, agendo sul rinnovo del parco auto privato e commerciale e abbattendo la quota di veicoli termici più obsoleti nelle maggiori aree urbane italiane.
Questa operazione mira a:
L’accesso al programma incentivi è riservato a soggetti che rispettano precisi requisiti di residenza, situazione economica e possesso di veicoli da sostituire. Il sistema di selezione mira ad assicurare una distribuzione equa e mirata delle risorse, promuovendo il rinnovamento del parco circolante nelle aree urbane più esposte all’inquinamento e tra le fasce di popolazione maggiormente esposte a barriere economiche.
Persone fisiche possono accedere al contributo sotto specifiche condizioni:
Microimprese sono ammesse sulla base di criteri oggettivi, tra cui:
L’erogazione degli incentivi è subordinata alla rottamazione di veicoli alimentati a combustione interna che contribuiscono in modo significativo alle emissioni nocive urbane. I requisiti per la rottamazione sono dettagliatamente normati, con l’obiettivo di garantire che il beneficio sia riservato soltanto a chi effettua una reale sostituzione nel segno della sostenibilità.
I veicoli ammessi alla rottamazione sono:
Ulteriori condizioni prevedono che la rottamazione avvenga contestualmente all’acquisto del nuovo veicolo incentivato e che il mezzo rottamato venga consegnato a centri autorizzati, che provvederanno a rilasciare la documentazione obbligatoria per la radiazione dal Pubblico Registro Automobilistico. L’adempimento di questi obblighi rappresenta elemento indispensabile affinché il contributo venga riconosciuto, assicurando una reale uscita dal parco circolante di veicoli inquinanti a favore della mobilità a zero emissioni.
Il sistema degli incentivi definisce importi distinti in funzione della situazione economica dei richiedenti e della natura del soggetto beneficiario, andando a modulare il sostegno in maniera mirata. Le persone fisiche possono accedere a due scaglioni principali di contributo, stabiliti sulla base del valore dell’ISEE:
Nel caso delle microimprese, la modulazione del sostegno prevede un’aliquota pari al 30% del prezzo d’acquisto, con massimale fissato a 20.000 euro per ogni veicolo commerciale elettrico.
La seguente tabella riassume i valori riconosciuti:
Soggetto beneficiario | Quota massimo incentivo |
Persone fisiche (ISEE ≤ 30.000 €) | 11.000 € |
Persone fisiche (ISEE 30.001–40.000 €) | 9.000 € |
Microimprese | Fino a 20.000 € (30% prezzo) |
Le agevolazioni a favore delle microimprese contribuiscono alla modernizzazione del trasporto commerciale leggero e al contenimento delle emissioni nei contesti urbani ad alta densità. Le microimprese devono possedere determinati requisiti di dimensione, fatturato e sede per accedere al plafond dedicato all’acquisto di veicoli elettrici delle categorie N1 e N2. Il sostegno economico è concesso solo per mezzi nuovi destinati al trasporto merci e previa rottamazione di un veicolo analogo fino a Euro 5.
Le modalità di fruizione prevedono che:
L’accesso ai vantaggi prevede la selezione di specifiche categorie di veicoli a trazione esclusivamente elettrica, fissando criteri tecnici precisi. Per quanto concerne le persone fisiche, la misura interessa l’acquisto di veicoli nuovi appartenenti alla categoria M1, ossia autovetture destinate al trasporto di persone con un massimo di otto posti oltre quello del conducente.
Per poter essere oggetto di incentivo, tali vetture devono rispettare il tetto di listino imposto dal legislatore: 35.000 euro al netto di IVA ed eventuali optional. Tale soglia, calcolata sul prezzo di listino ufficiale e non su sconti praticati dal venditore, assicura la destinazione dell’agevolazione a modelli di ampia diffusione piuttosto che a vetture di segmento lusso. Considerando l’IVA, il valore di spesa massimo per il cliente finale sale a 42.700 euro, esclusi ulteriori accessori.
La platea dei modelli ammissibili comprende numerosi esemplari di citycar, berline compatte e SUV a zero emissioni. Tra i modelli che rispettano il limite figurano: Fiat 500e, Jeep Avenger, Peugeot 208, MG4, Volkswagen ID.3, Renault 5, Citroën C3, Hyundai Kona e Ioniq 5, Lancia Ypsilon, Alfa Romeo Junior oltre a diverse proposte di marchi asiatici emergenti.
Per le microimprese, i modelli agevolabili sono i veicoli commerciali leggeri N1 e N2 (trasporto merci), coerenti sia con gli standard europei dettati dalla categoria di omologazione sia con i limiti di spesa, restando valido il vincolo di listino massimo per accedere al supporto.
La presentazione della domanda di incentivo si svolge in modalità digitale tramite l’apposita piattaforma Sogei resa disponibile dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Il procedimento implica che ciascun beneficiario, sia persona fisica che microimpresa, effettui la registrazione sul portale, seguendo una procedura articolata in fasi distinte.
La finestra per la presentazione delle domande decorre da settembre 2025, salvo eventuali slittamenti tecnici legati alla revisione delle aree urbane funzionali da parte dell’ISTAT e all’aggiornamento dei dati relativi ai flussi di pendolarismo. Il termine ultimo per usufruire dell’agevolazione resta fissato al 30 giugno 2026, ma l’accesso effettivo è subordinato anche alla disponibilità residua dei fondi assegnati.
Il processo di gestione della richiesta prevede:
L’applicazione pratica del beneficio si realizza attraverso uno sconto diretto sul prezzo di acquisto del veicolo elettrico, a seguito della corretta validazione del voucher generato in piattaforma. Il meccanismo è progettato per garantire immediatezza e trasparenza: al momento della stipula del contratto in concessionaria, l’acquirente presenta il codice-bonus personale, che viene validato dal venditore autorizzato entro un termine improrogabile di 30 giorni dalla data di emissione.
Lo sconto viene decurtato immediatamente dal prezzo finale di vendita, senza attese per rimborsi o crediti fiscali successivi. Il beneficio può essere utilizzato solo presso operatori che risultino regolarmente iscritti nell’elenco delle imprese aderenti all’iniziativa sulla piattaforma. La validazione del bonus è subordinata alla verifica informatica della congruità dei dati e del rispetto delle condizioni previste (ISEE, residenza e requisiti veicolo/rottamazione).
Il voucher emesso ha valore per una sola transazione e decade automaticamente in caso di mancata validazione entro il periodo stabilito. Non è ammessa la cumulabilità con altre agevolazioni statali o regionali relative all’acquisto dello stesso veicolo. Il trasferimento del bonus all’interno del nucleo familiare è consentito solo tra componenti maggiorenni e risulta vincolato all’ISEE certificato nel momento della domanda.
L’adesione al programma comporta una serie di vincoli precisi riguardanti la gestione del veicolo acquistato con incentivo. Il nuovo mezzo deve rimanere intestato al soggetto che beneficia del bonus (oppure a un componente maggiorenne del nucleo familiare, se specificato in fase di domanda) per almeno 24 mesi dalla data di immatricolazione. Tale obbligo è finalizzato a garantire la stabilità della misura e a prevenire abusi come l’acquisto a scopo speculativo o l’immediata rivendita.
Analoghi obblighi si applicano anche alle microimprese che, ottenuto il contributo, devono mantenere la proprietà dei nuovi veicoli commerciali per lo stesso arco temporale. Qualsiasi atto di vendita, donazione, leasing o cessione del mezzo prima dello scadere dei 24 mesi determina la decadenza dal diritto all’incentivo e comporta l’obbligo di restituzione dell’importo erogato, oltre all’applicazione delle sanzioni amministrative previste dalla normativa.
L’attivazione di importanti incentivi statali per l’acquisto di veicoli elettrici determina ricadute significative sia sul mercato automobilistico che sui comportamenti dei consumatori. Gli acquirenti che accedono al sostegno possono oggi valutare modelli a emissioni zero con una convenienza economica reale, spesso ottenendo prezzi di acquisto nettamente inferiori rispetto a vetture con motorizzazioni tradizionali. Questo elemento favorisce una lenta ma tangibile trasformazione della domanda, portando anche fasce di popolazione e microimprese, finora escluse per motivi di costo, verso scelte più sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico.
Dal lato produttivo, i vincoli e le regole fissati dal programma agevolativo spingono le case automobilistiche a ripensare la propria offerta: la crescente disponibilità di modelli elettrici compatibili con i tetti di spesa e con gli standard di omologazione rappresenta una risposta diretta a una nuova platea di clienti. Le imprese del comparto automotive sono incentivate ad adeguare la produzione, ridisegnare strategie di prezzo ed espandere la presenza di segmenti elettrici nei listini. Le ricadute coinvolgono anche il mercato dell’usato e dei servizi correlati, suggerendo uno scenario in cui la mobilità elettrica inizia ad assumere un ruolo rilevante sia a livello economico che culturale nelle scelte collettive.