Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Guida incentivi auto elettriche 2025: requisiti, funzionamento, regole, importi, domanda dopo decreto ufficiale in Gazzetta

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Come richiedere incentivi auto elettrich

Panoramica aggiornata sugli incentivi 2025 per auto elettriche: requisiti, funzionamento del decreto, chi può richiederli, importi, rottamazione, modelli ammessi, procedure, vincoli e impatti su mercato e società

L’entrata in vigore delle nuove misure agevolative per l’acquisto di veicoli elettrici determina una trasformazione sostanziale nelle politiche di mobilità sostenibile promosse su scala nazionale. L’iniziativa si colloca in un contesto di rinnovo del parco auto privato e commerciale, orientata alla riduzione delle emissioni e alla promozione della transizione energetica nei grandi centri urbani e nelle aree soggette a intenso pendolarismo. I fondi pubblici allocati mirano a incrementare la diffusione di veicoli a emissioni zero, coinvolgendo direttamente famiglie e microimprese con modalità di accesso calibrate secondo criteri economici e territoriali.

Con l’adozione di una graduatoria basata su parametri socio-economici, il meccanismo degli incentivi privilegia nuclei a basso reddito e soggetti residenti nelle cosiddette aree urbane funzionali, rispondendo così sia a esigenze ambientali sia a principi di equità sociale. Le ricadute attese comprendono, oltre alla riduzione diretta degli inquinanti locali, dinamiche positive sull’innovazione industriale e sui consumi interni, elevando il livello di competitività del settore automotive.

Il quadro normativo: decreto attuativo e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale

L’impostazione normativa degli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici è delineata dal decreto attuativo emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 208 dell’8 settembre 2025. Questo provvedimento disciplina criteri, modalità operative e requisiti necessari per l’accesso alle misure agevolative. Il decreto rappresenta lo strumento esecutivo che concretizza la strategia del Ministero a favore della mobilità elettrica e della riduzione delle emissioni, prevedendo la destinazione dei fondi del PNRR ai nuovi bonus.

I parametri salienti della disciplina includono la modulazione degli importi in base all’ISEE, la selezione delle aree urbane funzionali come limite territoriale all’accesso, oltre all’introduzione di specifiche procedure informatiche per la gestione delle domande. Il testo del decreto fa riferimento agli standard ambientali europei nel definire le categorie di veicoli rottamabili e incentivate, dettando inoltre le linee guida per il rapporto tra richiedente e concessionario. L’iter di validazione e controllo è strutturato in modo da garantire il rispetto delle regole, anche grazie a una piattaforma telematica per la raccolta e verifica delle istanze.

Particolare attenzione è stata dedicata alla trasparenza nella distribuzione dei fondi e al monitoraggio delle risorse disponibili, con aggiornamenti pubblicati periodicamente sui siti istituzionali.

Obiettivi e fondo stanziato: transizione ecologica e PNRR

La strategia delineata nella nuova misura si inserisce nella più ampia cornice della transizione ecologica, con un focus sull’attuazione degli indirizzi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’obiettivo prioritario consiste nella riduzione dell’impatto ambientale dei veicoli circolanti, agendo sul rinnovo del parco auto privato e commerciale e abbattendo la quota di veicoli termici più obsoleti nelle maggiori aree urbane italiane.

Questa operazione mira a:

  • abbassare le emissioni inquinanti e climalteranti;
  • promuovere la mobilità elettrica come modello di riferimento nelle città a maggiore densità abitativa;
  • sostenere il mercato nazionale dell’auto favorendo la produzione e l’acquisto di veicoli a zero emissioni;
  • agevolare l’accesso alla mobilità sostenibile per cittadini e imprese mediante interventi mirati e graduati in funzione del reddito.
Per raggiungere tali finalità, il legislatore ha stanziato quasi 600 milioni di euro, riallocando parte dei fondi originariamente destinati all’ampliamento delle infrastrutture di ricarica. Queste risorse sono vincolate al conseguimento dei target di mobiltà sostenibile fissati dall’Unione Europea e dalla legislazione nazionale, e sono oggetto di monitoraggio continuo in sede ministeriale e comunitaria. Il fondo sostiene forme di contributo diretto, rendendo immediato il beneficio all’atto dell’acquisto.

Chi può richiedere gli incentivi, criteri di accesso e restrizioni

L’accesso al programma incentivi è riservato a soggetti che rispettano precisi requisiti di residenza, situazione economica e possesso di veicoli da sostituire. Il sistema di selezione mira ad assicurare una distribuzione equa e mirata delle risorse, promuovendo il rinnovamento del parco circolante nelle aree urbane più esposte all’inquinamento e tra le fasce di popolazione maggiormente esposte a barriere economiche.

Persone fisiche possono accedere al contributo sotto specifiche condizioni:

  • Necessità di residenza in una delle aree urbane funzionali individuate dall’ISTAT, ossia città di oltre 50.000 abitanti e relative zone di pendolarismo.
  • Limite ISEE massimo pari a 40.000 euro per il nucleo familiare (con suddivisione in due scaglioni distinti e importi differenziati).
  • Possibilità di presentare una sola richiesta per famiglia, volta all’acquisto di una singola vettura elettrica nuova appartenente alla categoria M1.
  • Obbligo di rottamazione di un autoveicolo termico obsoleto, intestato da almeno sei mesi al beneficiario o a un componente maggiorenne del nucleo familiare convivente.
  • Esclusione dei soggetti già beneficiari di altri ecosconti nazionali o europei cumulabili per il medesimo acquisto.
L’erogazione del contributo avviene sempre sotto forma di sconto immediato in fattura e il bonus può essere ceduto a un altro componente maggiorenne del nucleo familiare, purché appartenente allo stesso ISEE certificato.

Microimprese sono ammesse sulla base di criteri oggettivi, tra cui:

  • Aziende con meno di 10 dipendenti e fatturato o bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.
  • Sede legale o operativa ubicata in area urbana funzionale, secondo la definizione aggiornata dai flussi di pendolarismo ISTAT.
  • Acquisto di veicoli commerciali elettrici delle categorie N1 o N2 (fino a un massimo di due mezzi per microimpresa) e obbligo di rottamazione di un veicolo della stessa categoria a combustione interna fino a Euro 5.
  • Rispetto dei limiti sugli aiuti “de minimis”, ossia tetti agli incentivi pubblici erogabili all’impresa su base triennale.
Ulteriori restrizioni riguardano il vincolo di permanenza della proprietà sul nuovo veicolo (24 mesi), la documentazione a supporto della domanda e la verifica delle condizioni oggettive dei veicoli oggetto di sostituzione.

La rottamazione obbligatoria: veicoli ammissibili e condizioni

L’erogazione degli incentivi è subordinata alla rottamazione di veicoli alimentati a combustione interna che contribuiscono in modo significativo alle emissioni nocive urbane. I requisiti per la rottamazione sono dettagliatamente normati, con l’obiettivo di garantire che il beneficio sia riservato soltanto a chi effettua una reale sostituzione nel segno della sostenibilità.

I veicoli ammessi alla rottamazione sono:

  • Autovetture di categoria M1 alimentate a benzina, diesel o bifuel con omologazione da Euro 0 a Euro 5;
  • Per le microimprese, veicoli commerciali delle categorie N1 e N2 a combustione interna fino allo stesso livello di omologazione;
Il veicolo destinato allo smaltimento deve essere intestato, da almeno sei mesi prima della data di domanda dell’incentivo, al soggetto che richiede il bonus o a un membro maggiorenne convivente dello stesso nucleo familiare. La regolarità dell’intestazione e l’assenza di vincoli amministrativi come fermo o ipoteche devono essere documentalmente dimostrate durante la procedura sulla piattaforma dedicata.

Ulteriori condizioni prevedono che la rottamazione avvenga contestualmente all’acquisto del nuovo veicolo incentivato e che il mezzo rottamato venga consegnato a centri autorizzati, che provvederanno a rilasciare la documentazione obbligatoria per la radiazione dal Pubblico Registro Automobilistico. L’adempimento di questi obblighi rappresenta elemento indispensabile affinché il contributo venga riconosciuto, assicurando una reale uscita dal parco circolante di veicoli inquinanti a favore della mobilità a zero emissioni.

Importi riconosciuti e modulazione in base ai beneficiari

Il sistema degli incentivi definisce importi distinti in funzione della situazione economica dei richiedenti e della natura del soggetto beneficiario, andando a modulare il sostegno in maniera mirata. Le persone fisiche possono accedere a due scaglioni principali di contributo, stabiliti sulla base del valore dell’ISEE:

  • Per i nuclei familiari con ISEE fino a 30.000 euro: l’incentivo raggiunge 11.000 euro per l’acquisto di una nuova auto elettrica, quale beneficio massimo consentito;
  • Per famiglie con ISEE compreso tra 30.001 e 40.000 euro: il contributo viene fissato a 9.000 euro per ciascun veicolo idoneo.
Entrambi gli importi sono riconosciuti a fronte della rottamazione di un veicolo appartenente alle categorie ammissibili e mantengono la caratteristica di sconto diretto all’acquisto. L’importo non si cumula con altri incentivi di carattere nazionale o regionale e viene applicato in modo esclusivo per ciascun nucleo familiare.

Nel caso delle microimprese, la modulazione del sostegno prevede un’aliquota pari al 30% del prezzo d’acquisto, con massimale fissato a 20.000 euro per ogni veicolo commerciale elettrico.

La seguente tabella riassume i valori riconosciuti:

Soggetto beneficiario Quota massimo incentivo
Persone fisiche (ISEE ≤ 30.000 €) 11.000 €
Persone fisiche (ISEE 30.001–40.000 €) 9.000 €
Microimprese Fino a 20.000 € (30% prezzo)

Incentivi per le microimprese: modalità e plafond dedicato

Le agevolazioni a favore delle microimprese contribuiscono alla modernizzazione del trasporto commerciale leggero e al contenimento delle emissioni nei contesti urbani ad alta densità. Le microimprese devono possedere determinati requisiti di dimensione, fatturato e sede per accedere al plafond dedicato all’acquisto di veicoli elettrici delle categorie N1 e N2. Il sostegno economico è concesso solo per mezzi nuovi destinati al trasporto merci e previa rottamazione di un veicolo analogo fino a Euro 5.

Le modalità di fruizione prevedono che:

  • ogni microimpresa possa beneficiare al massimo di due bonus, validi per l’acquisto di due veicoli commerciali;
  • l’incentivo copra il 30% del prezzo d’acquisto, fino a un massimo di 20.000 euro per ciascun veicolo (IVA esclusa);
  • il contributo rientri nella normativa europea sugli aiuti “de minimis”, tutelando il rispetto dei limiti annuali e triennali stabiliti per le sovvenzioni pubbliche;
  • sia obbligatoria la radiazione del veicolo termico rottamato identificato dalla stessa microimpresa.
L’accesso alla riserva di fondi per microimprese segue le stesse procedure telematiche valide per i privati, con caricamento dei dati fiscali e documentali specifici della società beneficiaria sulla piattaforma. Il plafond resta separato rispetto a quello delle persone fisiche, garantendo la non concorrenza tra le due categorie di destinatari.

Veicoli elettrici ammessi: modelli, categorie e tetto di spesa

L’accesso ai vantaggi prevede la selezione di specifiche categorie di veicoli a trazione esclusivamente elettrica, fissando criteri tecnici precisi. Per quanto concerne le persone fisiche, la misura interessa l’acquisto di veicoli nuovi appartenenti alla categoria M1, ossia autovetture destinate al trasporto di persone con un massimo di otto posti oltre quello del conducente.

Per poter essere oggetto di incentivo, tali vetture devono rispettare il tetto di listino imposto dal legislatore: 35.000 euro al netto di IVA ed eventuali optional. Tale soglia, calcolata sul prezzo di listino ufficiale e non su sconti praticati dal venditore, assicura la destinazione dell’agevolazione a modelli di ampia diffusione piuttosto che a vetture di segmento lusso. Considerando l’IVA, il valore di spesa massimo per il cliente finale sale a 42.700 euro, esclusi ulteriori accessori.

La platea dei modelli ammissibili comprende numerosi esemplari di citycar, berline compatte e SUV a zero emissioni. Tra i modelli che rispettano il limite figurano: Fiat 500e, Jeep Avenger, Peugeot 208, MG4, Volkswagen ID.3, Renault 5, Citroën C3, Hyundai Kona e Ioniq 5, Lancia Ypsilon, Alfa Romeo Junior oltre a diverse proposte di marchi asiatici emergenti.

Per le microimprese, i modelli agevolabili sono i veicoli commerciali leggeri N1 e N2 (trasporto merci), coerenti sia con gli standard europei dettati dalla categoria di omologazione sia con i limiti di spesa, restando valido il vincolo di listino massimo per accedere al supporto.

Procedura di richiesta, tempi e documentazione

La presentazione della domanda di incentivo si svolge in modalità digitale tramite l’apposita piattaforma Sogei resa disponibile dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Il procedimento implica che ciascun beneficiario, sia persona fisica che microimpresa, effettui la registrazione sul portale, seguendo una procedura articolata in fasi distinte.

  • Preparazione della documentazione: è necessario predisporre la certificazione ISEE aggiornata, un documento di identità valido, il codice fiscale, il libretto di circolazione del veicolo da rottamare e, per le microimprese, la documentazione fiscale richiesta.
  • Accesso e registrazione: l’utente inserisce i dati anagrafici e fiscali richiesti e carica i documenti obbligatori. La piattaforma consente di selezionare il tipo di beneficio richiesto (auto privata M1 o veicolo commerciale N1/N2).
  • Dichiarazioni sostitutive: durante la compilazione, il sistema richiede l’inserimento di autocertificazioni sulla residenza in area urbana funzionale, sull’intestazione del veicolo da rottamare e sulla conformità dei requisiti previsti.
  • Validazione e assegnazione voucher: una volta verificata la regolarità formale della domanda, la piattaforma genera un codice univoco (voucher) spendibile presso i concessionari aderenti. Il voucher è personale, non cedibile a terzi esterni alla famiglia e ha validità limitata nel tempo.

Tempi di attivazione e gestione della domanda: dalla pubblicazione all’erogazione

L’operatività della misura segue un calendario vincolato ai tempi istituzionali: l’erogazione degli incentivi inizia dopo la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale e l’attivazione effettiva della piattaforma telematica Sogei. Le date vengono comunicate tramite avvisi pubblici del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

La finestra per la presentazione delle domande decorre da settembre 2025, salvo eventuali slittamenti tecnici legati alla revisione delle aree urbane funzionali da parte dell’ISTAT e all’aggiornamento dei dati relativi ai flussi di pendolarismo. Il termine ultimo per usufruire dell’agevolazione resta fissato al 30 giugno 2026, ma l’accesso effettivo è subordinato anche alla disponibilità residua dei fondi assegnati.

Il processo di gestione della richiesta prevede:

  • Registrazione, caricamento documenti e autocertificazioni;
  • Verifica automatica da parte della piattaforma sulle condizioni soggettive e oggettive;
  • Generazione del voucher in caso di rispondenza ai requisiti;
  • Utilizzo del bonus in concessionaria e validazione del concessionario entro 30 giorni dalla data di emissione del voucher;
  • Monitoraggio in tempo reale dell’esaurimento del plafond sul portale ministeriale.
La tempistica complessiva può variare di qualche settimana a seconda delle verifiche o delle eventuali modifiche alle aree beneficiarie da parte degli enti coinvolti.

Come avviene lo sconto: validazione, utilizzo e limiti del bonus

L’applicazione pratica del beneficio si realizza attraverso uno sconto diretto sul prezzo di acquisto del veicolo elettrico, a seguito della corretta validazione del voucher generato in piattaforma. Il meccanismo è progettato per garantire immediatezza e trasparenza: al momento della stipula del contratto in concessionaria, l’acquirente presenta il codice-bonus personale, che viene validato dal venditore autorizzato entro un termine improrogabile di 30 giorni dalla data di emissione.

Lo sconto viene decurtato immediatamente dal prezzo finale di vendita, senza attese per rimborsi o crediti fiscali successivi. Il beneficio può essere utilizzato solo presso operatori che risultino regolarmente iscritti nell’elenco delle imprese aderenti all’iniziativa sulla piattaforma. La validazione del bonus è subordinata alla verifica informatica della congruità dei dati e del rispetto delle condizioni previste (ISEE, residenza e requisiti veicolo/rottamazione).

Il voucher emesso ha valore per una sola transazione e decade automaticamente in caso di mancata validazione entro il periodo stabilito. Non è ammessa la cumulabilità con altre agevolazioni statali o regionali relative all’acquisto dello stesso veicolo. Il trasferimento del bonus all’interno del nucleo familiare è consentito solo tra componenti maggiorenni e risulta vincolato all’ISEE certificato nel momento della domanda.

Vincoli, obblighi e periodi di proprietà dei veicoli incentivati

L’adesione al programma comporta una serie di vincoli precisi riguardanti la gestione del veicolo acquistato con incentivo. Il nuovo mezzo deve rimanere intestato al soggetto che beneficia del bonus (oppure a un componente maggiorenne del nucleo familiare, se specificato in fase di domanda) per almeno 24 mesi dalla data di immatricolazione. Tale obbligo è finalizzato a garantire la stabilità della misura e a prevenire abusi come l’acquisto a scopo speculativo o l’immediata rivendita.

Analoghi obblighi si applicano anche alle microimprese che, ottenuto il contributo, devono mantenere la proprietà dei nuovi veicoli commerciali per lo stesso arco temporale. Qualsiasi atto di vendita, donazione, leasing o cessione del mezzo prima dello scadere dei 24 mesi determina la decadenza dal diritto all’incentivo e comporta l’obbligo di restituzione dell’importo erogato, oltre all’applicazione delle sanzioni amministrative previste dalla normativa.

Conseguenze per il mercato e la società: effetti su consumatori e produttori

L’attivazione di importanti incentivi statali per l’acquisto di veicoli elettrici determina ricadute significative sia sul mercato automobilistico che sui comportamenti dei consumatori. Gli acquirenti che accedono al sostegno possono oggi valutare modelli a emissioni zero con una convenienza economica reale, spesso ottenendo prezzi di acquisto nettamente inferiori rispetto a vetture con motorizzazioni tradizionali. Questo elemento favorisce una lenta ma tangibile trasformazione della domanda, portando anche fasce di popolazione e microimprese, finora escluse per motivi di costo, verso scelte più sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico.

Dal lato produttivo, i vincoli e le regole fissati dal programma agevolativo spingono le case automobilistiche a ripensare la propria offerta: la crescente disponibilità di modelli elettrici compatibili con i tetti di spesa e con gli standard di omologazione rappresenta una risposta diretta a una nuova platea di clienti. Le imprese del comparto automotive sono incentivate ad adeguare la produzione, ridisegnare strategie di prezzo ed espandere la presenza di segmenti elettrici nei listini. Le ricadute coinvolgono anche il mercato dell’usato e dei servizi correlati, suggerendo uno scenario in cui la mobilità elettrica inizia ad assumere un ruolo rilevante sia a livello economico che culturale nelle scelte collettive.

FAQ sugli incentivi 2025

  • A quanto ammontano i contributi per l’acquisto di una nuova auto elettrica?
    L’importo varia: 11.000 euro per nuclei ISEE fino a 30.000 euro, 9.000 euro tra 30.001 e 40.000 euro. Per le microimprese, il contributo arriva fino al 30% del prezzo (massimo 20.000 euro per veicolo commerciale).
  • Quali modelli di veicolo beneficiano dell’incentivo?
    Solo auto M1 elettriche nuove con listino fino a 35.000 euro (IVA esclusa) e veicoli commerciali N1/N2 per microimprese. Il tetto è 42.700 euro IVA inclusa.
  • È obbligatorio rottamare?
    Sì, è richiesta la rottamazione di un veicolo termico fino a Euro 5, intestato da almeno sei mesi al beneficiario o a un familiare convivente.
  • Come si accede al bonus?
    Richiesta tramite piattaforma Sogei con documentazione ISEE, dati del veicolo da rottamare e autocertificazioni.
  • Si può cumulare con altri incentivi?
    No, non è prevista cumulabilità con altri bonus nazionali o regionali per lo stesso acquisto.
  • Quando scade la possibilità di accesso?
    Fino al 30 giugno 2026, salvo esaurimento fondi.
Leggi anche