Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Conti correnti sempre visibili e pignoramento più facile se passa la cancellazione delle cartelle per oltre 9 mln di italiani

di Marianna Quatraro pubblicato il
Conti correnti visibili pignoramento

Cosa prevede la nuova proposta di accesso a conti correnti e fatturazione elettronica e pignoramento più rapido per i contribuenti evasori

L’accesso ai conti correnti da parte delle autorità fiscali rappresenta uno degli strumenti più incisivi contro l’evasione fiscale. A seguito delle recenti proposte normative, si prospetta un rafforzamento significativo della possibilità per il Fisco di consultare e intervenire sui rapporti bancari, soprattutto nei confronti di contribuenti con inadempienze tributarie rilevanti.

Il potenziamento dei poteri di accesso e pignoramento dei conti correnti e la nuova proposta

L’evoluzione normativa recente conferisce all’Agenzia delle Entrate strumenti sempre più avanzati per il monitoraggio dei rapporti finanziari, non soltanto per accertare redditi occultati ma anche per facilitare il pignoramento in presenza di posizioni debitorie gravi e protratte. Il disegno di legge attualmente in discussione mira a rendere più agevole il recupero di crediti tributari, semplificando le procedure che consentono il blocco e la successiva esecuzione forzata sui saldi disponibili.

La possibilità di accesso ai dati bancari da parte delle autorità tributarie comporta che, in caso di mancato pagamento di imposte o altre somme dovute all’erario, il conto corrente del contribuente possa essere oggetto di interventi automatizzati. In particolare:

  • La banca è obbligata a fornire agli organi di controllo tutte le informazioni rilevanti su movimenti, depositi e trasferimenti.
  • Il pignoramento può avvenire secondo procedure semplificate, aggirando passaggi burocratici che fino ad oggi ostacolavano la rapidità di azione dell’Amministrazione finanziaria.
  • Le nuove regole prevedono che la notifica dell’atto esecutivo a mezzo PEC o altre modalità digitali equivalga a tutti gli effetti alla notifica tradizionale, riducendo i tempi tecnici per il blocco delle disponibilità sui conti.
In sostanza, secondo quanto avanzato con la nuova proposta, l’agente della riscossione può accedere ai prodotti bancari dei contribuenti, solo se debitori nei confronti del Fisco, per conoscere non solo l’esistenza o meno del conto corrente, come già accade ora, ma anche la liquidità presente, sempre, però, nel rispetto delle tutele previste in fatto di privacy e per rendere più rapida la riscossione, tra pignoramenti e altre azioni esecutive. La misura interesserebbe solo i contribuenti che non pagano tasse e cartelle. 

Secondo i recenti dati, sono 408,47 i miliardi di tasse non riscosse e ben 1.272,9 miliardi sono le entrate fiscali, previdenziali e locali, perse fra 2000 e 2024. Secondo gli esperti occorre attuare un maxidiscarico sui 407 miliardi di euro, circa il 32% del magazzino residuo, partendo dai crediti 2000-2024 discaricabili perché giuridicamente non più esigibili, in quanto riferiti a persone fisiche decedute (35,69 miliardi), società cancellate dal registro imprese e prive di coobbligati (166,73 miliardi), soggetti con procedura concorsuale chiusa (65,22 miliardi) e altri crediti prescritti (70,39 miliardi).

A questi dovrebbero aggiungersi altri 70,44 miliardi tra il 2000 e il 2010 che sono vivi sul piano giuridico ma risultano senza prospettive di riscossione. L’Erario dovrebbe rinunciare a 347 miliardi, l’Inps a 38, i comuni a 5,1 e gli altri enti a 3,2 miliardi.

Questo meccanismo cancellerebbe le posizioni di 9,2 milioni di contribuenti, che si vedrebbero annullare 27,6 milioni di cartelle in cui sono iscritti 42,9 milioni di crediti. Le stime parlano di un risparmio per ogni contribuente in media di 44 mila euro. 

Strumenti di monitoraggio e procedure per il controllo dei movimenti bancari

L’accesso dell’Agenzia delle Entrate ai conti correnti e altri dati bancari avviene in modo selettivo attraverso sistemi di analisi automatizzata ed incrocio dati, fondati su:

  • Anagrafe dei Rapporti Finanziari: archivio centrale in cui vengono registrate tutte le informazioni relative a conti correnti, depositi, strumenti di investimento e movimenti significativi.
  • Evasometro: meccanismo elettronico dal funzionamento algoritmico che analizza la congruità tra quanto dichiarato e quanto movimentato effettivamente, attribuendo un punteggio di rischio e generando segnalazioni nel caso di scostamenti rilevanti tra redditi dichiarati e somme transitate.
  • SE.R.P.I.CO.: sistema integrato di rilevazione e prevenzione, capace di incrociare contemporaneamente informazioni patrimoniali, donazioni, flussi di capitale e dati da archivi esteri (anche legati al monitoraggio di cripto-attività).
Questi sistemi permettono al Fisco di verificare anche la destinazione di bonifici, le ragioni di trasferimenti internazionali e la compatibilità dei movimenti con il profilo reddituale e l’attività economica ufficiale dichiarata. 

Le soglie, i tipi di movimenti sospetti e i casi più a rischio secondo il Fisco

L’approccio statistico e selettivo posto in essere dagli algoritmi del sistema tributario mira a cogliere incoerenze sostanziali tra la movimentazione del denaro e la posizione dichiarativa dei soggetti controllati. Ecco alcuni tipologie di operazioni che attraggono l’attenzione:

  • Soglie di attenzione: prelievi e versamenti in denaro contante pari o superiori a 10.000 euro su base mensile vengono automaticamente segnalati all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), analogamente ai trasferimenti internazionali che superano i 5.000 euro. Frazionamenti di importi consistenti per eludere gli obblighi di segnalazione rappresentano un pericolo aggiuntivo.
  • Bonifici da e verso l’estero: accrediti e invii internazionali senza una causa economica giustificata o documentabile sollevano sospetti sia dal punto di vista fiscale sia sul fronte del riciclaggio.
  • Movimenti frequenti e ricorrenti: entrate o uscite non congrue rispetto a quanto comunicato in dichiarazione o la presenza di numerosi trasferimenti tra conti cointestati o intestati a familiari possono essere interpretati come indicatori di comportamenti elusivi.
  • Utilizzo del conto come "canale di passaggio": conti correnti che presentano alternanza sistematica tra entrate e uscite, senza accumulo effettivo di fondi, vengono considerati rischiosi.
  • Acquisti e spese rilevanti: spese per beni di pregio, viaggi, auto di lusso e investimenti non coerenti con la situazione reddituale.
Anche la mancanza di operatività può, in alcuni casi, destare sospetti.
Tipologia di movimento Soglia di attenzione
Versamenti/prelievi in contanti 10.000 € mensili
Trasferimenti internazionali 5.000 €
Bonifici ricorrenti da privati soglia variabile, attenzione su importi e frequenza

 

 

Leggi anche