Queste iniziative sono un'azione per rivitalizzare economie locali in declino, attrarre nuovi abitanti, recuperare immobili abbandonati.
Diverse regioni italiane, insieme a numerosi comuni, stanno investendo risorse pubbliche per incentivare i trasferimenti verso aree a rischio di desertificazione sociale. L'idea è di offrire bonus economici a chi si trasferisce stabilmente in alcuni comuni, spesso periferici o montani, con la promessa di una vita più tranquilla, servizi adeguati e incentivi consistenti.
Queste iniziative sono un'azione per rivitalizzare economie locali in declino, attrarre nuovi abitanti, recuperare immobili abbandonati e stimolare l'apertura di piccole attività commerciali o artigianali. Il meccanismo funziona su base regionale o comunale e prevede contributi per l'acquisto o la ristrutturazione della casa, premi in denaro per il trasferimento, oppure incentivi legati all'imprenditorialità locale. Vediamo nel dettaglio:
Bisogna trasferire la residenza nell'immobile acquistato e mantenerla per almeno dieci anni, oppure affittarlo con canone calmierato a cittadini già residenti in Trentino. I comuni interessati, tra cui spiccano Bondone, Rabbi, Bresimo, Mezzano e Livo, offrono anche vantaggi ambientali e paesaggistici non trascurabili. Il progetto si rivolge a giovani famiglie, liberi professionisti, artigiani e lavoratori in smart working.
Anche altre regioni italiane hanno attivato bandi simili, ognuno con le proprie caratteristiche. In Calabria, il Reddito di residenza attiva premia con fino a 28.000 euro chi si trasferisce in comuni con meno di 2.000 abitanti, a patto di aprire un'attività economica locale, che sia un bar, un B&B, un'officina o un negozio. Il bonus viene erogato in tranches annuali e ha l'obiettivo di creare micro-imprese in territori ormai privi di servizi di prossimità.
Nel Molise, già dal 2019 è attivo un contributo di 700 euro al mese per tre anni, destinato a chi cambia vita e si trasferisce in uno dei 106 piccoli comuni della regione, spesso caratterizzati da un'elevata età media e da uno stato di semi-abbandono. La misura è stata confermata anche per il 2025 con fondi aggiuntivi.
In Sardegna l'incentivo può arrivare fino a 15.000 euro a fondo perduto per l'acquisto o la ristrutturazione di un'abitazione nei comuni con meno di 3.000 abitanti. La residenza deve essere trasferita entro diciotto mesi e mantenuta per almeno cinque anni. Anche qui, l'obiettivo è ripopolare e rilanciare le economie locali, soprattutto nei comuni interni più distanti dalle aree turistiche.
L'Emilia-Romagna punta a trattenere e attrarre giovani. La regione ha attivato un contributo di fino a 30.000 euro per under 40 che scelgono di vivere e lavorare in un piccolo comune, con importi variabili in base all'Isee e al tipo di attività lavorativa avviata. Sono premiate in particolare le professioni sanitarie, educative e sociali.
Il Veneto ha stanziato fino a 40.000 euro a fondo perduto per chi si trasferisce in uno dei 465 comuni montani censiti. La priorità va a chi acquista la prima casa e garantisce una presenza stabile, con preferenza per nuclei familiari e giovani coppie.
Infine, il Piemonte, con il suo Bando Borghi, ha già finanziato oltre 300 domande per un massimo di 40.000 euro ciascuna, finalizzate alla ristrutturazione e riuso di immobili nei piccoli centri delle Alpi e dell'Appennino piemontese. Le case devono essere utilizzate come residenza e le spese vanno documentate.