Quali sono i comportamenti scorretti di un amministratore di condominio e come possono comportarsi i condomini per rimediarvi
Quali sono i comportamenti scorretti, disonesti e sbagliati più frequenti di un amministratore di condominio? Quando viene nominato dall’assemblea di condominio, un amministratore deve rispettare i compiti previsti al mandato e svolgere con correttezza e competenza le sue funzioni, evitando di assumere comportamenti illeciti.
L’unica possibilità che l’amministratore ha in tal senso è l’approvazione unanime dell’assemblea per la richiesta ai condomini di anticipare le quote dei mesi successivi, ma le proprie, senza dividere le quote dei morosi.
Quando un amministratore di condominio assume comportamenti scorretti, disonesti e sbagliati può essere revocato dal suo incarico.
La legge permette, infatti, all’assemblea di condominio di revocare il mandato all’amministratore prima della sua naturale scadenza in presenza di motivazioni previste dalla normativa vigente, per esempio per giusta causa, cioè per cattiva condotta, se compie gravi irregolarità o atti in malafede non agendo nel bene e negli interessi del condominio che amministra.
E’ possibile, in particolare, procedere con la revoca dell’amministratore i casi specifici, come quando non rispetta gli obblighi previsti, o risulta inadempiente, o commette gravi irregolarità, o quando non fa nulla di fronte a richieste e lamentale, ovviamente gravi e importanti, da parte dei condomini.
Per revocare l’amministratore, il tema deve essere inserito all’ordine del giorno in discussione in assemblea, dove bisogna poi raggiungere la maggioranza dei condomini che rappresenta almeno la metà del valore dell’edificio ed è necessario che gli appartamenti abbiano un valore complessivo di almeno 500 millesimi.
La revoca può anche essere disposta dall’autorità giudiziaria su ricorso di ciascun condomino.