Tra rivalutazione pensionistica, prima revisione Irpef e aumento delle tasse locali sono diverse le variabili che incidono sul nuovo calcolo delle pensioni 2024: chiarimenti
Come cambiano gli importi pensioni nel 2024 tra rivalutazione, taglio Irpef, aumento tasse locali e altre variabili? Si preparano a cambiare gli importi delle pensioni nel 2024 per diversi motivi, non per tutti i pensionati allo stesso modo, e in alcuni casi saranno anche ridotti rispetto al normale o alle aspettative di aumenti.
Le variabili che incidono sui nuovi calcoli delle pensioni nel 2024 sono diverse, dalla rivalutazione pensionistica annua, alla prima revisione Irpef, all’aumento delle tasse locali, elementi che se, da una parte, cioè tra rivalutazione e prima revisione Irpef preannunciano aumenti delle pensioni nel 2024 soprattutto per alcuni pensionati, dall’altra, rischiano di azzerarli per contestuali aumenti di tasse.
La rivalutazione delle pensioni non sarà piena per tutti, scontentando ancora moltissimi pensionati, causa delle percentuali rivalutative delle pensioni che sono state modificate già per il 2024 dal governo Meloni.
Le tre precedenti percentuali rivalutative erano le seguenti:
Ad incidere sul calcolo degli importi delle pensioni 2024 ci sarà anche l’iniziale revisione dell’Irpef. Non essendoci, infatti, abbastanza risorse economiche per procedere alla totale modifica dell’Irpef come vorrebbe il governo (ridurre le aliquote Irpef di tassazione sui redditi da quattro a tre) nella prossima Manovra finanziaria, si partirà solo con un’iniziale revisione Irpef, che prevede, secondo gli annunci, estensione della no tax area e accorpamento di primo e secondo scaglione di reddito.
Per quanto riguarda la no tax area, l’intenzione del governo è quella di estendere per tutti, pensionati e lavoratori, la no tax area fino a 8.500 euro, considerando che ora è fissata a 8.174 euro per lavoratori e 8.500 euro per pensionati e in tal caso gli importi delle pensioni più basse non cambierebbero considerando che i pensionati che percepiscono circa 660 euro al mese di pensione (per 13 mensilità) resterebbero comunque esenti dal pagamento delle tasse.
Per quanto riguarda la prima revisione Irpef, l’intenzione è quella di accorpare i primi due scaglioni di reddito, cioè quello con aliquota al 23% per redditi fino a 15.000 euro e al 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro. Con le modifiche previste, l’accorpamento dovrebbe prevedere l’aliquota del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro, non più fino a 15mila.
In questo caso, le pensioni fino a circa 1.160 euro (sempre per 13 mensilità) aumenterebbero nel 2024 per effetto della rivalutazione piena al 100% (su indice che sarà stabilito) ma non aumenterebbero per revisione delle tasse, considerando che sarebbe confermata in tal caso la stessa con aliquota al 23%.
Potrebbero esserci ulteriori aumenti delle pensioni, da aggiungere alla rivalutazione, per chi percepisce pensioni dai 1.160 euro ai 2.150 euro circa, perché per questa fascia di pensionati la tassazione si ridurrebbe notevolmente, perchè l’aliquota Irpef scenderebbe dal 25% al 23%. Per pensionati che percepiscono importi di pensione fino a 2.150 euro, gli aumenti degli importi delle loro pensioni nel 2024, tra rivalutazione e taglio Irpef, potrebbero essere di diverse centinaia di euro annue.
Si riducono gli aumenti per chi percepisce pensioni dai circa 2.220 euro in poi, considerando che le aliquote Irpef dei successivi scaglioni di reddito, a partire dai 28mila euro, non si ridurranno e che la rivalutazione pensionistica per le pensioni più alte non sarà piena ma si ridurrà progressivamente fino ad essere quasi nulla per i redditi più bassi.
Gli aumenti delle pensioni, soprattutto più basse e medio-basse, nel 2024 tra rivalutazione pensionistica e primo taglio dell’Irpef potrebbero essere quasi azzerati dall’aumento delle imposte locali.
Per effetto di quanto approvato nella delega fiscale d’estate, gli enti locali, come regioni e Comuni, hanno ricevuto piena autonomia finanziaria e impositiva, il che significa che ogni realtà locale potrà decidere, in base ad esigenze di bilancio, di aumentare, anche fino al massimo, le aliquote di pagamento delle proprie imposte locali, a partire dall’Irpef locale per arrivare a Imu e Tari.
Si tratta di possibili aumenti di tasse locali che, secondo le stime, potrebbero costare qualche centinaia di euro all’anno per i cittadini, costi che, come ben evidente, potrebbero ridurre fino a quasi azzerare gli aumenti ricevuti per effetto di rivalutazione pensionistica e di primo taglio dell’Irpef per i pensionati che percepiscono pensioni più basse.
Le altre variabili in ballo che potrebbero modificare gli importi delle pensioni nel 2024, insieme ai nuovi elementi previsti importanti, sono poi sempre gli stessi di ogni anno, da tasse da calcolare a conguagli, rimborsi ed eventuali trattenute sulle pensioni mensili.