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La Perla si salva, rimangono in trattativa Benetton, Coin, Conbipel. Attenzione anche a Ovs e possibili problemi

di Chiara Compagnucci pubblicato il
La trattativa di La Perla

Secondo fonti ministeriali, l’obiettivo č garantire la sopravvivenza del marchio e il suo rilancio come simbolo del lusso italiano.

Fondata nel 1954 a Bologna, La Perla è uno dei simboli più raffinati e riconosciuti della lingerie di lusso italiana. Negli ultimi anni il marchio ha vissuto una crisi profonda, culminata nella necessità di gestire la vendita degli asset per garantirne la sopravvivenza. Grazie a un'intensa collaborazione tra le autorità italiane e britanniche, è stato raggiunto un accordo che potrebbe segnare un nuovo capitolo nella storia di questa iconica azienda.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha confermato che la cessione degli asset sarà unitaria, coinvolgendo sia il marchio che lo stabilimento produttivo di Bologna. Questo risultato, reso possibile da una sinergia tra i commissari straordinari italiani e i liquidatori britannici, è stato definito dal ministro Adolfo Urso come un "modello di cooperazione internazionale per il rilancio di un simbolo del Made in Italy". La questione non è stata solo economica, ma anche legale, vista la complessità derivante dalla gestione di procedure in due Paesi con regimi giuridici diversi, ulteriormente complicati dalla Brexit. Capiamo allora:

  • La trattativa di La Perla con un unico acquirente, chi è in corsa
  • Possibili ripercussioni per altri marchi come Ovs, Benetton, Coin, Conbipel

La trattativa di La Perla con un unico acquirente, chi è in corsa

L'accordo raggiunto ha il merito di preservare l'unitarietà degli asset aziendali, aspetto fondamentale per mantenere intatta la qualità artigianale e la forza del marchio La Perla. Tra i nomi più importanti emersi nelle trattative, spicca quello di Sandro Veronesi, fondatore di Calzedonia e attualmente a capo del gruppo Oniverse. Veronesi è noto per la sua abilità nel rilanciare brand e potrebbe rappresentare la figura ideale per garantire un futuro stabile e redditizio all’azienda.

Nonostante l’interesse di altri soggetti, tra cui un fondo di investimento straniero e un imprenditore italiano più piccolo, la proposta di Oniverse sembra essere la più strutturata e convincente. Il gruppo ha presentato un piano che punta a valorizzare il know-how artigianale di La Perla, con una visione strategica che mira a rafforzare la presenza del brand sui mercati internazionali.

La partecipazione attiva del Ministero delle Imprese e del Made in Italy è stata decisiva in questa operazione. La sottosegretaria Fausta Bergamotto ha sottolineato come questo accordo sia destinato a diventare un caso emblematico e ha evidenziato il ruolo delle istituzioni nel facilitare la continuità aziendale e nel preservare i livelli occupazionali.

Il prossimo passo sarà la pubblicazione del bando di gara che formalizzerà le offerte e selezionerà l’acquirente definitivo. La speranza è che il nuovo proprietario sia in grado di sfruttare appieno il potenziale del marchio, assicurando stabilità economica e rilancio creativo.

Possibili ripercussioni per altri marchi come Ovs, Benetton, Coin, Conbipel

In parallelo alle vicende di La Perla, il settore dell’abbigliamento italiano continua a essere caratterizzato da dinamiche complesse, come dimostrato dai casi Benetton, Coin, Conbipel. Anche il marchio Ovs, pur in un contesto diverso, possono trovarsi a fronteggiare questioni importanti. La concorrenza nel segmento del fast fashion e l’evoluzione delle preferenze dei consumatori verso modelli più sostenibili rappresentano criticità che potrebbero avere un impatto significativo.

Le difficoltà generali del mercato del retail italiano suggeriscono che anche aziende consolidate debbano affrontare con attenzione il mutare delle condizioni economiche globali.

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