Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Lavoro in nero, nuovo piano di contrasto del Governo Meloni. Come funziona e cosa cambia per controlli e sanzioni

di Marianna Quatraro pubblicato il
lavoro nero governo

Cosa prevede il nuovo piano del governo per contrastare il lavoro irregolari, i nuovi controlli e chi colpiranno soprattutto: ecco cosa cambia

Il governo ha annunciato un nuovo piano per contrastare il lavoro in nero, definendo nuovi sistemi di controlli più capillari e con l'intenzione di aumentare ancora le sanzioni già previste.

Secondo i dati ufficiali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), le ispezioni nei luoghi di lavoro sono già aumentate del 17% rispetto allo stesso periodo del 2024, con una crescita del 20% delle pratiche irregolari accertate. Ora si punta a intensificare ancor di più tale lavoro.

  • Come funzionano i nuovi controlli contro il lavoro nero 
  • Le ulteriori sanzioni previste 

Come funzionano i nuovi controlli contro il lavoro nero 

I nuovi controlli per contrastare e arginare sempre più il lavoro nero da parte dell’Ispettorato del lavoro si baseranno sull’utilizzo combinato della tecnologia e dei big data. 

Grazie all’integrazione dei dati tra Inl, Inps, Agenzia delle Entrate e Inail si potranno tracciare anomalie nei flussi di assunzione, nei versamenti contributivi e nei contratti applicati, segnalando così in anticipo le situazioni sospette da sottoporre a verifica.

Per esempio, per il mancato invio delle comunicazioni obbligatorie di assunzione o per l’invio con dati incoerenti rispetto ad altre fonti, si attiva in tempo reale un alert per il via a nuove ispezioni. Questo meccanismo rende più efficaci gli interventi, concentrandosi e impiegando risorse sulle situazioni a più alto rischio.

I controlli più capillari scatteranno soprattutto nei settori generalmente più esposti a irregolarità, come quello dell’agricoltura, o della ristorazione, o dell’edilizia, o dei servizi alla persona.

In questi comparti, la domanda di lavoro stagionale o discontinuo è molto alta, per cui risulta sempre molto più semplice che si instaurino rapporti non regolari.

Le ulteriori sanzioni previste

Si punta poi ad inasprire ancora le sanzioni già previste.

Già lo scorso anno gli importi sono aumentati, passando da: 

  • 1.950 a 11.700 euro per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore sino a 30 giorni di effettivo lavoro (in caso di recidiva 2.400-14.400); 
  • 3.900 a 23.400 euro per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore da 31 e sino a 60 giorni di effettivo lavoro (in caso di recidiva 4.800-28.800); 
  • 7.800 a 46.800 euro per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore oltre 60 giorni di effettivo lavoro (in caso di recidiva 9.600-57.600).
La sanzione non si applica se il datore di lavoro prima dell’ispezione, dell’accertamento o di un’eventuale convocazione per un tentativo di conciliazione, regolarizza spontaneamente, per l’intera sua durata, il rapporto avviato senza la preventiva comunicazione obbligatoria.

E' previsto poi il raddoppio della maggiorazione in caso di recidiva, nei tre anni precedenti, se il datore di lavoro è incorso nelle stesse violazioni.

Le sanzioni appena riportate sono per:

  • i datori di lavoro privati, organizzati o meno in forma di impresa,
  • gli enti pubblici economici, 
  • le persone fisiche che impiegano lavorator con Libretto di famiglia.
Sono esclusi i datori di lavoro domestico.


 

Leggi anche