Il ritorno dell'indicizzazione all'inflazione italiana Foi, al netto dei tabacchi, viene letto come un'azione razionale da parte del Ministero dell'Economia.
Lo Stato torna a proporre Btp Italia al pubblico retail con una scadenza a 7 anni e un premio fedeltà dell'1% per chi deterrà il titolo fino a scadenza. L'operazione arriva dopo il rimborso di oltre 22 miliardi di euro legati alla storica emissione del maggio 2020, avvenuta durante la pandemia.
Il ritorno dell'indicizzazione all'inflazione italiana Foi, al netto dei tabacchi, viene letto come un'azione razionale da parte del Ministero dell'Economia in un contesto di miglioramento della percezione internazionale del debito pubblico italiano. In questo scenario, i rendimenti offerti dai Btp sono più elevati rispetto a quelli di altri Paesi dell'Eurozona. Vogliamo vedere in questo articolo:
Alcune emissioni con scadenza nel 2032-2036 offrono rendimenti lordi superiori al 3,4%, con uno spread positivo anche rispetto a titoli a tasso fisso di pari durata. Si tratta di una soluzione interessante per chi voglia coprirsi da eventuali sorprese inflazionistiche a livello europeo, in attesa della definizione dei tassi minimi del nuovo Btp Italia, prevista per il 26 maggio.
Btp Futura e i Btp Valore propongono caratteristiche originali rispetto ai Btp tradizionali: cedole crescenti nel tempo secondo lo schema step-up e premi fedeltà significativi per chi mantiene il titolo fino a scadenza. Il Btp Valore emesso nel 2024 ha ad esempio proposto cedole iniziali del 2,85% per i primi quattro anni, salendo fino al 3,70% nei successivi.
In questo modo, il Tesoro ha cercato di fidelizzare una platea di risparmiatori che spesso guarda con sospetto all'instabilità dei mercati finanziari o all'eccessiva volatilità delle Borse.
I Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all'Euribor a 6 mesi (CCTeu), a differenza dei titoli a tasso fisso o indicizzato all'inflazione, si adeguano in modo dinamico ai tassi di mercato, con cedole semestrali rivalutabili, con una componente fissa (spread) che premia il rischio specifico.
In un contesto dove la Bce si prepara a tagliare i tassi solo nel secondo semestre 2025, questi strumenti offrono rendimenti ancora interessanti con una certa protezione dal rischio di duration in caso di nuove turbolenze macroeconomiche o geopolitiche.
Chi preferisce non esporsi su scadenze troppo lunghe con una gestione più attiva e liquida del proprio capitale, può guardare ai CTZ (Certificati del Tesoro Zero Coupon) o ai più recenti Btp Short Term, con scadenze tra i 18 e i 30 mesi. Questi strumenti consentono di beneficiare di rendimenti certi a breve termine, superiori all'1,5%-2%, senza attendere troppo per il rimborso.
I CTZ sono stati gradualmente sostituiti dai Btp Short Term, che prevedono cedole periodiche o presentarsi sotto forma di titoli zero coupon con un maggiore appeal per chi cerca soluzioni parcheggio tra due emissioni.
Un'altra strategia adottata da investitori più esperti è l'acquisto di Btp Italia già quotati sul mercato secondario. Oggi sono in circolazione cinque diverse emissioni di Btp Italia, i cui rendimenti effettivi lordi (calcolati da Skipper Informatica) mostrano spread positivi fino a 88 punti base rispetto alla curva dei Btp nominali.