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Le banche più sicure e affidabili italiane ed europee 2025 dopo test Srep Bce

di Marcello Tansini pubblicato il
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Nel 2025 la sicurezza bancaria è al centro dell'attenzione: dai criteri SREP BCE alle classifiche delle banche più solide in Italia e in Europa, l'articolo analizza rischi, tutela dei risparmiatori e prospettive future del settore.

Nell'attuale scenario economico e geopolitico, la solidità delle banche rappresenta uno dei pilastri indispensabili per la tutela dei risparmiatori e per la stabilità dell’intero sistema finanziario europeo. Gli stress test SREP guidati dalla Banca Centrale Europea, giunti nel 2025 a una nuova edizione, offrono ai cittadini e agli investitori una valutazione oggettiva della resilienza delle banche di maggiore rilevanza. 
Il Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) si configura come uno strumento imprescindibile nella prevenzione delle crisi bancarie, ponendo attenzione non solo ai parametri patrimoniali, ma anche alle strategie di gestione del rischio applicate da ciascun istituto. 
Alla luce dei risultati dell’ultima tornata di controlli, i dati evidenziano che il comparto bancario italiano ed europeo mostra segni di tenuta anche rispetto agli scenari economici più sfavorevoli.

I criteri chiave per valutare la solidità e l'affidabilità delle banche italiane ed europee

Valutare la robustezza di una banca richiede l’analisi sistematica di indicatori finanziari e la comprensione delle logiche di vigilanza adottate dalle autorità europee. Di seguito i criteri principali utilizzati a livello internazionale:

  • Pillar 2 Requirement (P2R): rappresenta il requisito patrimoniale aggiuntivo imposto a ciascuna banca sulla base dei rischi specifici individuati durante il processo SREP. Un valore inferiore equivale a meno rischi residui nel modello operativo dell’istituto esaminato.
  • CET1 Ratio (Common Equity Tier 1): misura la percentuale di capitale primario (capitale proprio e riserve) rispetto alle attività ponderate per il rischio; livelli più alti rafforzano la capacità di assorbire perdite improvvise.
  • Credit Default Swap (CDS): il valore del CDS offre una "lettura di mercato" sulla percezione del rischio default; spread bassi sono sintomatici di maggior fiducia degli investitori.
  • Capitalizzazione di mercato: riflette la scala e la reputazione della banca nei confronti degli investitori; dimensioni elevate favoriscono la stabilità, pur non essendo elemento esaustivo.
  • Total Capital Ratio e altri indici: ulteriori parametri come il TCR e il margine di interesse netto integrano il quadro, confermando la rilevanza di un approccio multilivello.
I criteri quantitativi si combinano con elementi qualitativi quali:
  • la trasparenza informativa della banca,
  • la qualità dei sistemi di governance,
  • l’efficienza nella gestione delle crisi,
  • la presenza di sistemi assicurativi sui depositi (come il FITD).
Infine, la dimensione e la presenza nel territorio, unite alla capacità digitale e all’efficienza operativa, vengono costantemente monitorate e valutate dagli enti di vigilanza e dagli esperti del settore. Nel contesto della vigilanza europea, risultano quindi decisive le sinergie tra presidio patrimoniale, qualità gestionale e rapidità di adeguamento alle nuove normative.

Come funzionano gli stress test SREP della BCE: obiettivi, parametri e significato dei risultati per il 2025

I test SREP della BCE rappresentano oggi la metodologia cardine per la misurazione della robustezza delle banche europee. Il loro scopo primario è verificare la resilienza degli istituti in scenari avversi come crisi economiche, tensioni internazionali o forti oscillazioni dei mercati finanziari. 
Nel 2025 il processo SREP ha incluso 64 banche (pari al 75% degli attivi bancari dell’area euro) e ulteriori 45 istituti di taglia media nel monitoraggio BCE.

I principali parametri analizzati comprendono:

  • L’assorbimento di capitale CET1: simulato nel passaggio dal 15,8% al 12,1% dal 2024 al 2027, rappresenta la capacità del sistema di restare solido anche in condizioni di "grave stress".
  • Indicatori di leva finanziaria e distribuzione dei dividendi: vengono controllati eventuali superamenti dei trigger regolamentari che obblighino alla correzione di politiche finanziarie e alla conservazione di capitale.
  • Scenari macroeconomici avversi: i test ipotizzano cali del PIL, aumento della disoccupazione e dei tassi di interesse, cadute dei prezzi immobiliari e azionari, conflitti geopolitici e shock commerciali.
L’esito degli ultimi test è definito rassicurante sia dall’Autorità bancaria europea sia dalla BCE: nessun istituto ha violato le soglie patrimoniali richieste, e le principali banche europee e italiane hanno mantenuto un adeguato livello di capitale nonostante le perdite simulate (547 miliardi complessivi a livello UE). In particolare, il comparto italiano ha registrato un impatto sul CET1 inferiore rispetto a Francia e Germania, con una maggiore capacità di assorbimento delle tensioni. Questi risultati confermano la qualità degli asset e la prudenza gestionale adottata da molti operatori.

Le migliori banche italiane: classifica delle più sicure e solide secondo la BCE

L’esito degli ultimi stress test e delle valutazioni SREP pone il sistema bancario italiano fra i più resilienti a livello continentale. Secondo i dati aggiornati, la graduatoria delle realtà più affidabili si basa sull’analisi combinata di P2R, CET1 e altri indici di rischio pubblicati dalla BCE e dalle principali agenzie di settore.

Istituto P2R 2025 (%) Note di solidità
Credem 1,0 P2R più basso d’Europa; best performer anche per CET1
Banca Mediolanum 1,5 Ottime posizioni anche per CET1 e gestione proficua del rischio
Intesa Sanpaolo 1,5 Leader in Italia per capitalizzazione, bassi CDS
Mediobanca 1,75 Fra le migliori per valore CDS
Unicredit 2,0 P2R medio-basso, alta capitalizzazione
FinecoBank 2,0 Tra le prime per CET1 ratio
Banco BPM 2,25 Ottima capitalizzazione di mercato
BPER 2,25 Eccellenti performance patrimoniali agli stress test
Monte dei Paschi di Siena 2,5 Crescita costante nella gestione dei rischi
Cassa Centrale Banca 2,5 Ottimi risultati in tutti gli scenari stress test
Iccrea 2,52 Primo posto per calo limitato del CET1 negli stress test EBA
Banca Popolare di Sondrio 2,75 Contenuta erosione di capitale, affidabile a livello territoriale

L’eccellenza di Credem è confermata dai risultati SREP, risultando la migliore in Italia e in Europa; Banca Mediolanum e Intesa Sanpaolo seguono saldamente, tanto da posizionarsi tra i punti di riferimento per investitori e operatori privati. Gli indicatori confermano la presenza di un gruppo selezionato di istituti che offrono le migliori garanzie di sicurezza e trasparenza. Elementi come la capitalizzazione di mercato e il posizionamento sui CDS contribuiscono ad arricchire ulteriormente il quadro di solidità e affidabilità.

Le banche europee più sicure e resilienti: focus sui principali istituti del continente nel 2025

L’analisi europea dei risultati SREP e degli stress test mostra una diffusa solidità patrimoniale nelle principali economie dell’area euro. Gli istituti promossi dalla BCE ed EBA hanno superato tutte le soglie richieste, grazie anche a una forte disciplina regolatoria introdotta negli ultimi anni.

Fra le banche con i migliori risultati nel 2025, si distinguono:

  • SFIL (Francia): stessa quota P2R di Credem, ai vertici per virtuosismo finanziario
  • Kutxabank (Spagna)
  • HASPA Finanzholding (Germania)
  • Bankinter (Spagna)
  • Spuerkees (Lussemburgo)
  • Credit Agricole (Francia)
  • Deka Bank (Germania)
  • Investar NV (Belgio)
La resilienza mostrata dalle banche dell’Europa centro-settentrionale è confermata anche dalla tenuta degli indici CET1 e dalla gestione prudente dei dividendi. In Portogallo, ad esempio, le banche hanno registrato l’erosione patrimoniale più bassa di tutta l’Unione (inferiore ai 50 punti base), mentre Svezia, Ungheria, Grecia, Polonia e Norvegia evidenziano impatti limitati nelle simulazioni avverse. Significativo anche il caso delle banche tedesche e francesi, che pur iniziando con capitali elevati hanno dovuto far fronte a un assorbimento superiore ai 400 punti base a causa dell’esposizione ai rischi commerciali e geopolitici. All’interno di questo panorama, i principali istituti italiani risultano tra i più capaci di mantenere i requisiti patrimoniali nell’orizzonte SREP 2025-2027.

Indicatori di rischio e misure di protezione del risparmiatore: cosa sapere e come tutelarsi

La protezione dei propri risparmi passa dalla conoscenza di specifici meccanismi di garanzia e dalla comprensione dei principali indicatori di rischio bancario:

  • Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD): copre fino a 100.000 euro per depositante per singola banca italiana aderente, tutelando la quasi totalità dei correntisti.
  • Requisiti minimi di CET1 e P2R: preferibile mantenere la liquidità in istituti che abbiano un CET1 superiore al 10% e un P2R inferiore al 2,5%, secondo i dati più recenti.
  • Monitoraggio dei CDS e della capitalizzazione: valori bassi per questi indicatori significano una minore probabilità di default e maggiori garanzie sugli investimenti e sui depositi.
  • Meccanismi di bail-in limitati: il salvataggio interno della banca può coinvolgere azionisti, obbligazionisti e depositi sopra i 100.000 euro, ma esclude sistematicamente i piccoli risparmiatori protetti dal FITD.
  • Diversificazione delle fonti di rischio: suddividere le risorse tra più istituti e strumenti è una prassi consigliata dagli esperti indipendenti per mitigare l’esposizione al rischio sistemico.
Una corretta informazione e la verifica periodica dei parametri bancari restano, insieme alla consulenza indipendente, strumenti chiave per garantire una protezione effettiva e consapevole dei propri patrimoni finanziari.

Prospettive future e strategie per mantenere un sistema bancario solido in Italia e in Europa

L’evoluzione della vigilanza bancaria e gli ultimi stress test confermano che le banche italiane ed europee dispongono di una base di capitale più robusta rispetto al passato. Tuttavia, le sfide future rimangono numerose: scenari caratterizzati da volatilità dei mercati, inflazione persistente, escalation geopolitiche e pressioni sulla redditività richiedono un rafforzamento continuo delle strategie di gestione del rischio.

Per mantenere elevati standard di sicurezza e affidabilità, le principali azioni intraprese o raccomandate dagli organismi di settore comprendono:

  • Innovazione tecnologica: implementazione di soluzioni digitali che incrementano la trasparenza e la rapidità di reazione ai cambiamenti.
  • Rafforzamento dei presidi patrimoniali: politiche di accantonamento prudenziali, mantenendo livelli CET1 adeguati anche in condizioni avverse.
  • Cooperazione regolamentare tra autorità di vigilanza: scambio continuo di informazioni e allineamento agli standard europei più rigorosi.
  • Sviluppo di sistemi di controllo dei rischi sempre più sofisticati: monitoraggio puntuale e tempestivo di tutte le classi di rischio bancario.
  • Formazione e aggiornamento continuo del personale: indispensabili per affrontare uno scenario regolatorio e tecnologico in costante rinnovamento.
Il sistema bancario italiano si distingue per resilienza, crescita della solidità patrimoniale ed efficienza dei processi di adattamento. Guardando al contesto europeo, sarà decisivo mantenere un capitale adeguato, rafforzare la governance e incentivare la cultura del rischio per sostenere l’economia reale e garantire la fiducia dei risparmiatori anche nei prossimi anni.