La normativa italiana permette che le tasse di una persona possano essere pagate da altre persone, come genitori, parenti o amici: le regole da rispettare
Spesso ci si chiede se sia legittimo e in quali condizioni genitori, altri parenti o persino amici possano pagare le imposte dovute da altre persone. La questione presenta numerosi profili pratici e giuridici: dal sostegno familiare nell’affrontare adempimenti fiscali, fino alla solidarietà tra amici in momenti di difficoltà.
La normativa italiana permette che le tasse di una persona possano essere pagate da altre persone, come genitori, parenti o amici, così come accade anche per i debiti fiscali. Non si tratta di una irregolarità.
Tuttavia, quando il pagamento avviene a titolo di liberalità, cioè senza aspettarsi una controprestazione, allora interviene la normativa sulle donazioni, atto con cui una parte, per spirito di liberalità, arricchisce un’altra trasferendole un diritto o assumendo un’obbligazione a suo favore.
La legge richiede, per la validità delle donazioni non di modico valore, l’atto pubblico notarile, mentre sono lecite e consentite, anche in forme semplici, le donazioni di modico valore, da valutare secondo la situazione economica del donante e non soggetto a limiti precisi. Il pagamento delle imposte rientra in queste possibilità, purché nel rispetto delle altre disposizioni di legge, come la tracciabilità dei pagamenti.
Quando si devono pagare le tasse di un'altra persona, le modalità con sui farlo sono diverse e la scelta dipende dal tipo di tributo e dallo strumento di pagamento previsto dall’Agenzia delle Entrate o dagli enti creditori. E', infatti, possibile servirsi di:
Quando un soggetto versa somme di denaro per il pagamento di tasse intestate ad altri, dal punto di vista fiscale si può configurare una donazione diretta o indiretta. La rilevanza fiscale cambia in funzione dell’importo, del rapporto tra le parti e della modalità del trasferimento.
Nel caso di trasferimenti tra genitori e figli, tipica situazione in cui si paga una tassa universitari o un’imposta sulla casa a sostegno del figlio, la disciplina fiscale è generalmente favorevole: entro una franchigia di un milione di euro, non si genera alcuna imposizione a carico del beneficiario. Per parenti fino al quarto grado e affini, la franchigia scende a 100.000 euro (fratelli e sorelle) o si elimina del tutto (parenti più lontani, amici), con aliquote dal 6% all’8% sulla parte eccedente.
Il pagamento delle imposte tramite bonifico rientra tipicamente nelle donazioni indirette, valide senza formalità notarili se rispondenti ai requisiti di modico valore. Se l’importo supera l’ordinaria capacità economica del donante i si espone al rischio di contestazioni formali e, potenzialmente, all’obbligo di sottoporre la donazione a tassazione e atto pubblico.
Pagare le tasse per altre persone, entro i limiti di liceità e con opportuna tracciabilità, non determina obblighi fiscali immediati per il beneficiario se si rispetta la soglia del modico valore e le franchigie previste per legge. Tuttavia, quando le somme trasferite superano le franchigie, occorre dichiarare la donazione e corrispondere eventuali imposte.
L’Agenzia delle Entrate può verificare i flussi di denaro, specie in presenza di bonifici ripetuti o di rilievo, per escludere che siano generati redditi non dichiarati. Si deve poi dimostrare la provenienza delle somme e, in caso di accertamento, fornire prova della donazione, preferibilmente mediante documentazione bancaria dettagliata e, se necessario, atto notarile. In tali casi:
La normativa impone quindi di: