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Le tasse più pagate nel 2025 sono bollo auto, canone rai e plusvalenze finanziare. Cala Irpef, bene recupero evasione

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Entrate fiscali 2025, ci sono una serie di novità e cambi rispetto al passato: calano le entrate IRPEF, crescono bollo auto, canone RAI e plusvalenze di Borsa. Aumentano anche le entrate da IVA e lotta all'evasione

Il 2025 si sta distinguendo per una crescita significativa delle entrate tributarie e fiscali, confermata dai dati aggiornati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.  Gli ultimi nove mesi evidenziano un aumento marcato delle entrate complessive, con un impatto rilevante sulle risorse a disposizione dello Stato e sulle prospettive di politica economica. I dati del bollettino MEF, relativi al periodo gennaio-settembre 2025, sottolineano la rilevanza delle principali imposte – tra cui imposta di bollo, canone RAI e le entrate da plusvalenze – e confermano la particolare attenzione rivolta all’IRPEF e alle entrate riconducibili a meccanismi di accertamento e recupero fiscale. 

Trend delle entrate fiscali nel 2025: confronto previsioni e dati reali

L’anno 2025 ha visto le proiezioni sulle entrate tributarie e contributive riviste al rialzo rispetto a quanto anticipato nella Legge di Bilancio e nel Documento di Finanza Pubblica di aprile. Le prime stime riportavano una previsione di entrate complessive pari a 1.065 miliardi di euro, in crescita del 4,2% rispetto all’anno precedente. 

Analizzando il periodo gennaio-settembre 2025, il gettito complessivo ha raggiunto i 426,9 miliardi di euro, segnando un incremento di oltre 8 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa dinamica si riflette soprattutto nell’incremento delle imposte indirette, mentre sul fronte delle dirette si osserva una crescita più contenuta. 

Le imposte più rilevanti: bollo auto, canone RAI, plusvalenze e andamento IRPEF minore per i lavoratori dipendenti

Tra le imposte che nel 2025 si confermano tra le più incisive sul totale delle entrate fiscali figurano:

  • Bollo auto: resta una delle voci più significative nel panorama delle imposte indirette, in costante aumento, anche grazie all’introduzione di procedure digitalizzate e ad attività di contrasto all’evasione specifiche per il settore automobilistico.
  • Canone RAI: continua a garantire un apporto rilevante alle casse dello Stato, grazie a sistemi di riscossione efficaci e al collegamento diretto con le utenze elettriche domestiche.
  • Plusvalenze finanziarie: il gettito derivante da imposte su capitali e plusvalenze ha fatto registrare un incremento considerevole (+12,9%), trainato dalla vivacità del risparmio gestito e da profitti elevati del settore finanziario nell’anno precedente.
  • IRPEF: il gettito relativo all’imposta sul reddito delle persone fisiche mostra un andamento differenziato: da una parte si registra una lieve flessione delle ritenute da lavoro dipendente, compensata dall’incremento delle ritenute sui redditi da lavoro autonomo (+5,1%) e dall’ampio apporto delle imposte sostitutive su fondi pensione e rendite.
L’attività di revisione delle aliquote IRPEF introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 – con il passaggio da quattro a tre scaglioni e maggiori detrazioni per i redditi medio-bassi – ha inciso sulle modalità di incasso, favorendo un alleggerimento del carico fiscale per determinate fasce, ma riducendo contestualmente il gettito specifico delle ritenute da lavoro dipendente. Significativo, inoltre, il contributo delle imposte sui redditi societari e sulle plusvalenze maturate in ambito finanziario, a testimonianza della centralità dei mercati finanziari nel sistema di raccolta fiscale nazionale.

L’aumento delle entrate indirette: IVA, imposta di bollo, accise e registro

L’analisi delle entrate registrate nel periodo gennaio-settembre 2025 rivela una crescita particolarmente marcata delle imposte indirette rispetto alle attese precedenti. Le principali componenti del gettito indiretto, secondo i dati MEF, sono così rappresentate:

Tipologia di imposta Incremento 2025
IVA +3,5 miliardi di euro (+2,8%)
Imposta di bollo +2,0 miliardi di euro (+28,8%)
Accise sui prodotti energetici +304 milioni di euro (+2%)
Imposta di registro +189 milioni di euro

L’incremento delle entrate IVA rispecchia la crescita trainata dagli scambi interni (+3%) e dall’aumento dei volumi nelle importazioni (+1,8%). Il settore dei servizi, insieme a industria e commercio, ha avuto un impatto rilevante. L’impennata dell’imposta di bollo è attribuibile soprattutto all’aumento delle transazioni digitali, mentre il trend positivo delle accise segnala una ripresa nei consumi energetici. Le imposte di registro, invece, riflettono una stabilizzazione delle compravendite immobiliari e dei contratti soggetti a tassazione. Da segnalare il segno negativo sull’imposta sulle assicurazioni, influenzato dalla riduzione dei premi nel ramo auto. Il progressivo spostamento del gettito da imposte dirette a indirette evidenzia un’evoluzione strutturale del sistema fiscale attuale.

Entrate da accertamento e lotta all’evasione nel 2025

La lotta all’evasione nel 2025 ha confermato i segnali di miglioramento degli anni precedenti, producendo un incremento delle somme incassate da accertamenti e controlli. Il dato più recente degli uffici MEF indica che le attività di accertamento e verifica fiscale hanno assicurato entrate aggiuntive per 1,1 miliardi di euro nei primi nove mesi dell’anno (+19% rispetto al 2024). L’aumento riguarda in particolare le imposte dirette, con 951 milioni in più rispetto ai valori dell’anno precedente, mentre le indirette registrano un incremento di 187 milioni.

Questo risultato, sebbene ancora contenuto rispetto al gettito complessivo, riflette la crescente efficacia dei piani antifrode, l’uso intensivo di strumenti digitali di segnalazione tempestiva e la prosecuzione di interventi strutturali a contrasto dei fenomeni di evasione e irregolarità. Da segnalare inoltre l’impatto delle cosiddette “rottamazioni” e delle misure straordinarie che, pur non rappresentando una costante strutturale, contribuiscono periodicamente a sostenere il rapporto di fiducia tra amministrazione finanziaria e contribuenti.

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