Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Legge 104 e permessi, nuove regole su controlli e abusi dopo le 2 recenti sentenze della Cassazione

di Marianna Quatraro pubblicato il
legge 104 permessi

Cosa cambia per i controlli sui permessi della Legge 104 soprattutto per i carigiver dopo recenti pronunciamenti: le novità e i chiarimenti

Quali sono le modifiche sui controlli dei permessi della Legge 104? I cargiver che assistono familiari disabili che hanno la Legge 104 hanno diritto a usufruire di tre giorni di permesso retribuito al mese dal lavoro.

Un abuso dei permessi legge 104 può comportare anche il licenziamento, poiché il datore di lavoro può ritenere l'inadempimento così grave da far venir meno la fiducia. Eppure recenti sentenze della Corte di Cassazione hanno stabilito alcuni chiarimenti e regole da rispettare quando si beneficia dei permessi.

  • Le recenti sentenze della Cassazione sui permessi della Legge 104 
  • L’onere della prova spetta sempre al cargiver

Le recenti sentenze della Cassazione sui permessi della Legge 104 

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza di gennaio 2025, ha spiegato che la valutazione del diritto ai permessi deve considerare non solo il tempo dedicato al familiare da assistere, dunque l’aspetto quantitativo, ma anche il tipo e la finalità dell'assistenza prestata (aspetto qualitativo). 

E ha definito, tra le attività permesse in tal senso, non solo quelle di assistenza diretta al familiare disabile, ma anche quelle accessorie, come uscire per acquistare farmaci e medicinali, o generi di prima necessità e simili. Anche queste, per la legge, rientrano, infatti, tra le attività assistenziali di un parente disabile.

Già una precedente sentenza del 7 ottobre 2024 n. 26417 della Corte di Cassazione aveva stabilito che l’assistenza al parente disabile può comprendere attività non strettamente legate alla presenza fisica del lavoratore accanto al familiare, ma comunque necessarie per soddisfare le esigenze quotidiane del disabile, per esempio fare commissioni di carattere medico o logistico per il familiare.

Per la Cassazione, dunque, i lavoratori possono chiedere i permessi della Legge 104 per le reali esigenze del familiare disabile, anche quando queste si svolgono fuori dalla sua abitazione.

L’onere della prova spetta sempre al cargiver

Quando ciò si verifica, è stato precisato, che spetta sempre al lavoratore la prova di dimostrare che la prestazione di assistenza è stata prestata anche se in luogo diverso da quello della residenza del familiare disabile.

Se il datore di lavoro procede a controlli per verificare che non ci sia stato abuso dei permessi della Legge 104, è fondamentale che il cargiver presenti eventuali scontrini e ricevute che certificano i pagamenti in un supermercato, negozio o farmacia, ecc.

Questi documenti rappresentano una prova di aver comunque prestato assistenza al disabile, avendo espletato compiti che comunque sono necessari alla sua assistenza.

Presentare tale documentazione per eventuali controlli permette al dipendente di custodire il posto di lavoro. E’ bene conservare ogni scontrino o fattura per almeno cinque anni.
 
Inoltre, bisogna considerare che anche il Fisco può effettuare controlli, anche a distanza di anni e, se non si è in grado di presentare i documenti richiesti, le conseguenze possono essere pesanti, come sanzioni economiche o, nei casi più gravi, una revoca delle agevolazioni.