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Legge 104 e statali, controlli nel 2026 più rigidi e severi: quando scattano, come funzionano e sanzioni possibili

di Marcello Tansini pubblicato il
Legge 104 statali controlli 2026 severi

Dal prossimo gennaio l’INPS potrà avvalersi anche del supporto dei medici della sanità militare per verificare i requisiti per la fruizione dei benefici della Legge 104, tra permessi e congedi, da parte dei dipendenti pubblici. Cosa cambia

A partire dal 2026, il quadro della tutela e dei controlli collegati ai benefici previsti dalla normativa sull’assistenza alle persone con disabilità nei settori pubblici subirà un importante rafforzamento. L’obiettivo è contrastare con maggiore efficacia i possibili abusi e assicurare che i permessi e le agevolazioni vengano destinati in modo corretto a chi ne ha realmente diritto. La riforma interessa tutti i lavoratori della pubblica amministrazione, portando una nuova stringenza alle procedure di verifica, con l’inclusione di enti sanitari civili e militari e competenze attribuite in modo più incisivo all’INPS. 

Cosa prevede la Legge 104: diritti, agevolazioni e obblighi per i dipendenti pubblici

La Legge 104 definisce una serie di tutele e diritti per le persone con disabilità grave, oltre a prevedere specifiche agevolazioni per chi le assiste, compresi i lavoratori pubblici. I permessi retribuiti per motivi di assistenza e i congedi straordinari sono strumenti chiave per favorire l’inclusione e il rispetto delle esigenze di chi si trova in situazioni di particolare fragilità.

Le principali agevolazioni sancite sono:

  • Permessi retribuiti (fino a tre giorni mensili frazionabili in ore) riconosciuti sia al lavoratore disabile che ai familiari che lo assistono.
  • Congedi straordinari di durata massima biennale nell’intero arco lavorativo, retribuiti e coperti da contribuzione.
  • Scelta prioritaria e tutela della sede di lavoro, con possibilità di rifiutare trasferimenti non motivati.
  • Detrazioni fiscali e incentivi per chi presta assistenza.
  • Accesso preferenziale a determinati servizi, inclusi programmi di inserimento lavorativo.
Tali riconoscimenti sono subordinati a una rigorosa certificazione della disabilità da parte di una Commissione medica INPS e devono essere utilizzati esclusivamente per l’assistenza, pena le conseguenze disciplinari e penali. Il lavoratore è inoltre tenuto a fornire la dovuta documentazione sulle assenze e a comunicare tempestivamente qualsiasi variazione rilevante ai fini del godimento dei benefici.

Come cambiano i controlli sugli statali con la Legge 104: cosa succede dal 1° gennaio 2026

Dal prossimo gennaio, grazie all’introduzione di nuove regole attuative, verrà rafforzato il sistema dei controlli preventivi e successivi sull’impiego dei permessi e delle agevolazioni per i dipendenti statali. L’INPS potrà avvalersi non solo dei propri accertatori e delle strutture sanitarie territoriali (ASL, aziende ospedaliere, IRCCS), ma anche dei medici della sanità militare, ampliando sensibilmente le forze in campo.

I principali cambiamenti introdotti dal primo gennaio 2026 includono:

  • Coinvolgimento formale dei Corpi Sanitari delle Forze Armate per accertamenti anche su richiesta delle amministrazioni pubbliche datrici di lavoro.
  • Poteri ampliati per l’INPS, che potrà coordinare tutte le fasi dell’accertamento.
  • Istituzione di decreti attuativi a cura del Ministero del Lavoro per regolare nel dettaglio le modalità operative delle verifiche e il coinvolgimento dei diversi professionisti sanitari.
  • Standardizzazione dei criteri per attivare i controlli e maggiore tracciabilità dei procedimenti.
Un aspetto rilevante riguarda la possibilità che i controlli vengano disposti anche in maniera preventiva, sulla base di analisi del rischio o di elementi oggettivi, non solo su segnalazione o sospetto abuso. 

Quando scattano e come funzionano i nuovi controlli: procedure, medici coinvolti e ruoli dell’INPS

Le nuove verifiche potranno essere attivate d’ufficio dall’INPS oppure su richiesta degli enti presso cui il dipendente presta servizio. Le fasi operative prevedono:

  • Valutazione dei presupposti per l’accesso ai permessi, anche tramite analisi documentale mirata e controlli in corso di fruizione delle agevolazioni.
  • Organizzazione di visite mediche collegiali, con la possibilità di convocare personale sanitario civile e militare, garantendo un approccio multidisciplinare.
  • Registrazione degli esiti sulla piattaforma nazionale di gestione delle pratiche di disabilità, a tutela della chiarezza procedurale.
  • Gestione dei casi dubbi tramite convocazione diretta del lavoratore per ulteriori accertamenti.
I medici militari offriranno supporto nei casi in cui vi siano forti carichi di lavoro o esigenze di competenze specialistiche, ampliando la capacità di risposta degli organismi di controllo. L’INPS mantiene un ruolo di regia nell’intero iter, coordinando le attività di tutte le figure coinvolte e garantendo che ogni procedimento segua gli standard previsti dalle nuove direttive ministeriali.

Le sanzioni per abusi e irregolarità nell’utilizzo dei permessi 104

L’inasprimento dei controlli per gli statali che usufruiscono della Legge 104 si accompagna a un rafforzamento delle sanzioni. Le principali conseguenze previste per chi utilizza in modo scorretto i benefici comprendono:

  • Revoca immediata dei permessi concessi e restituzione delle somme indebitamente percepite.
  • Avvio di procedimenti disciplinari interni, che possono culminare nel licenziamento per giusta causa senza preavviso, in conformità alle sentenze della Corte di Cassazione già intervenute in materia.
  • Denuncia per truffa aggravata ai danni dello Stato, con conseguente responsabilità penale, qualora venga accertata la volontarietà dell’abuso.
  • Richiesta di risarcimento danni economici subiti dall’ente di appartenenza.
Per tutelare equità e trasparenza, il sistema prevede anche l’adozione di procedure di “alert” che consentono di attivare rapidamente i controlli in presenza di indizi di illeciti. 
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