Amazon Italia affronta una fase delicata tra licenziamenti, nuove strategie aziendali e rivoluzione tecnologica. Sono già ufficiali, purtroppo, gli impatti su Milano e altre città. Il clima tra i lavoratori e il ruolo dei sindacati nel difendere l'occupazione.
Negli ultimi mesi, il colosso dell’e-commerce si trova al centro di un’ondata di riorganizzazioni che hanno acceso il dibattito pubblico e acceso i riflettori sui licenziamenti Amazon in Italia. A livello globale, il gruppo ha annunciato una massiccia riduzione della forza lavoro, coinvolgendo potenzialmente centinaia di dipendenti anche nella penisola. Gli annunci ufficiali e le comunicazioni ai lavoratori italiani riflettono l’incertezza di un settore in piena trasformazione, dove l’espansione vista negli anni della pandemia cede il passo a una fase di contrazione. In questo scenario, uffici e sedi come quello di Milano, uno dei principali hub italiani, attendono con apprensione di conoscere gli sviluppi delle strategie aziendali
I tagli alla forza lavoro comunicati dalla società trovano origine in svariate cause, che spaziano dalla necessità di ridurre i costi a seguito delle assunzioni straordinarie effettuate durante la pandemia, fino alla volontà di riallocare risorse verso settori ritenuti più strategici e all’avanzata dell’intelligenza artificiale. Durante il periodo di emergenza sanitaria globale, il boom degli acquisti online aveva portato Amazon ad assumere decine di migliaia di nuovi lavoratori, con l’obiettivo di sostenere una crescita fuori scala e gestire la spinta improvvisa della domanda.
Terminata la fase pandemica e con il ritorno alla quotidianità, la crescita degli ordini si è ridimensionata: molte aree, ritenute indispensabili in precedenza, risultano ora eccessivamente dotate di personale. A questo si aggiungono indicazioni provenienti dai vertici aziendali: l’introduzione massiccia dell’AI e delle automazioni in settori come la logistica, la gestione dei dati e l’assistenza clienti implica una riduzione della necessità di figure professionali impiegate in mansioni ripetitive o di basso valore aggiunto.
Operazioni e obiettivi:
| Fattori principali dei tagli | Descrizione |
| Contenimento dei costi | Necessità di riportare in equilibrio i conti dopo il boom di assunzioni dovute al Covid-19 |
| Riallocazione delle risorse | Investimenti mirati in settori strategici, riducendo quelli meno redditizi |
| Automazione e AI | Effetti su ruoli ripetitivi e amministrativi, sostituiti dalle nuove tecnologie |
I dati raccolti dimostrano che la riduzione degli organici avviene in modo selettivo, coinvolgendo in particolare le posizioni di supporto e strategiche. Secondo diverse fonti autorevoli, come Reuters e Wall Street Journal, il management ha messo in atto un piano che mira a una maggiore efficienza interna e a investire sulle priorità future per reggere la concorrenza internazionale.
Le procedure adottate dal gruppo per gestire questa fase delicata seguono percorsi ben definiti e, in molti casi, risultano già operative. I dipendenti selezionati tramite criteri interni ricevono una doppia comunicazione: la prima, individuale, per informarli della selezione; la seconda per illustrare le condizioni dell’accordo e lasciare un margine temporale minimo per la scelta della risoluzione consensuale.
Secondo i resoconti sindacali, in sedi come quella milanese sono stati proposti percorsi di “voluntary separation”, una forma di separazione volontaria dal lavoro che prevede un incentivo economico o una ricollocazione interna, accompagnata da brevi finestre decisionali. Le lettere di notifica, così come confermato dalla stampa, possono essere inviate anche via email, segnalando l’avvio immediato della riorganizzazione.
Il piano di licenziamenti Amazon in Italia tocca numerose realtà aziendali, con particolare attenzione agli uffici di Milano, dove lavorano circa 1.200 persone. In queste settimane, la tensione è palpabile e la prospettiva di ulteriori tagli accende il dibattito su lavoro e sicurezza occupazionale.
Le segnalazioni raccolte nelle ultime settimane mettono in luce come la gestione attuale del piano di ridimensionamento abbia effetti tangibili sulla sfera emotiva dei lavoratori. Secondo rappresentanti sindacali, il personale sta vivendo un periodo caratterizzato da forte pressione psicologica dovuta non solo all’incertezza sul futuro lavorativo, ma anche per la totale mancanza di informazioni dettagliate e trasparenza da parte della direzione.
In modo particolare:
I sindacati hanno assunto un ruolo centrale nella gestione di questa fase di ristrutturazione, promuovendo assemblee informative e cercando un confronto diretto con il management. In particolare, organizzazioni come Slc Cgil si sono mosse per ottenere chiarimenti trasparenti sui criteri applicati nella selezione del personale in uscita e per tutelare i diritti dei lavoratori dall’avvio della procedura.
In particolare: