Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Semafori con la luce bianca: a cosa serve e come funziona la quarta luce. E dove e quando sarà applicata

di Chiara Compagnucci pubblicato il
quarta luce bianca nei semafori

L’introduzione della quarta luce bianca nei semafori segna una svolta per la mobilità urbana: dal dialogo tra veicoli autonomi e infrastrutture fino ai vantaggi su traffico, emissioni e sicurezza, tra sfide tecniche e nuove prospettive.

Per oltre un secolo, i semafori sono rimasti ancorati alla classica triade rosso-giallo-verde. Tuttavia, l’avanzare della tecnologia e la diffusione progressiva dei veicoli autonomi hanno evidenziato la necessità di rivedere la segnaletica stradale per garantire una gestione ottimale degli incroci. La proposta di introdurre una quarta luce bianca nasce per facilitare la coesistenza tra auto tradizionali e mezzi automatici, assicurando flussi veicolari più continui e riducendo le inefficienze tipiche del traffico cittadino. 

Come funziona la quarta luce bianca nei semafori: principi operativi e gestione del traffico

L’inserimento di un segnale bianco nei sistemi semaforici si basa su un principio innovativo: tale luce viene attivata quando all’incrocio è presente un numero sufficiente di veicoli autonomi dotati di sistemi di comunicazione con la rete stradale. In queste condizioni, i veicoli automatizzati possono coordinarsi fra loro per attraversare l’incrocio in modo efficiente e orchestrare i movimenti anche dei conducenti umani. Il funzionamento prevede che, in fase di luce bianca, gli automobilisti guidati seguano il veicolo che li precede, riducendo le attese grazie al comportamento sincronizzato.
Questo sistema opera secondo una logica adattiva:

  • Attivazione automatica: la luce bianca si accende solo se una soglia prefissata di veicoli autonomi viene rilevata all’incrocio.
  • Gestione distribuita del traffico: i calcolatori a bordo delle auto autonome dialogano fra loro e con il semaforo, ottimizzando i passaggi tra le diverse direzioni e regolando i flussi con reactività molto superiore rispetto alle logiche tradizionali.
  • Ritorno al ciclo classico: non appena la quota di veicoli automatizzati diminuisce sotto il livello di sicurezza, si ripristina istantaneamente il tradizionale ciclo rosso-giallo-verde, mantenendo la consueta sicurezza per tutti gli utenti.
Modalità operativa Effetto sui veicoli
Luce bianca attiva I veicoli automatizzati regolano il traffico, i conducenti umani seguono il flusso
Luce bianca spenta Ciclo semaforico tradizionale
Tale metodo incrementa la rapidità di attraversamento e riduce l’instabilità che insorge spesso agli incroci complessi, specialmente nelle ore di punta.

La connettività tra veicoli autonomi e semafori

Un aspetto essenziale per il funzionamento della segnalazione bianca è la comunicazione tra sistemi. Le auto autonome si scambiano dati in tempo reale su velocità, posizione e intenzioni di movimento attraverso reti wireless dedicate. Queste informazioni vengono ricevute anche dall’infrastruttura stradale, il cui computer centrale valuta il momento ideale per attivare o disattivare la fase bianca.
Il risultato è una simbiosi tra mezzo e segnaletica, che consente di modulare intelligentemente il passaggio degli utenti. L’interconnessione tra veicoli e impianti semaforici costituisce la chiave per massimizzare fluidità, sicurezza e ridurre gli errori umani alla base dei rallentamenti tipici degli incroci urbani.

Vantaggi pratici della luce bianca: riduzione del traffico e delle emissioni

I benefici della segnaletica a quattro colori si riflettono in modo misurabile sull’efficienza della mobilità urbana. Studi condotti da università e centri di ricerca certificati mostrano risultati significativi:

  • Riduzione dei ritardi: test simulati hanno evidenziato tempi d’attesa agli incroci inferiori, con una diminuzione fino al 94% rispetto ai sistemi standard, soprattutto laddove la quota di auto autonome è maggiore.
  • Ottimizzazione dei consumi: meno fermate implicano una guida più costante, traducendosi in minori sprechi energetici per tutti i veicoli, a prescindere dal tipo di alimentazione.
  • Abbattimento delle emissioni: una circolazione più fluida e senza interruzioni limita le concentrazioni di sostanze inquinanti negli snodi urbani, contribuendo alla qualità dell’aria e alla salute pubblica.
Le amministrazioni cittadine che hanno avviato test pilota sulle nuove configurazioni semaforiche stanno registrando vantaggi crescenti anche per le flotte commerciali e i servizi di trasporto collettivo, che possono pianificare i tragitti con margini di incertezza ridotti.
Inoltre, l’efficienza dei passaggi regolati dalla segnaletica bianca permette di:
  • Diminuzione delle code nelle ore di punta, limitando eventi di congestione estesa lungo le tratte urbane più percorse;
  • Miglior distribuzione del traffico, poiché il sistema valuta in tempo reale la densità veicolare e reagisce dinamicamente, evitando la formazione di colli di bottiglia;
  • Aumento del comfort di guida, soprattutto per gli utenti che ancora non dispongono di mezzi automatizzati, grazie all’effetto "treno" creato dalla sincronizzazione delle partenze e degli arresti.
Questi aspetti introducono quindi una mobilità più efficiente, sostenibile e meno stressante per tutti gli utenti della strada.

Verso l’implementazione: test pilota, normative e comunicazione agli utenti

Il percorso verso il debutto della luce bianca è scandito da fasi progressive. La prima tappa prevede la sperimentazione in aree urbane pilota, dove viene monitorata la risposta dei diversi utenti e la coesistenza tra guida tradizionale e automatizzata. I dati raccolti sono utilizzati per affinare gli algoritmi e dimensionare in modo ottimale i parametri di attivazione.
In parallelo, le autorità di regolazione sono chiamate a chiarire le condizioni di utilizzo, le responsabilità e le modalità di comunicazione verso cittadini e operatori. La definizione precisa delle norme sul funzionamento e sulla segnaletica, sia su scala nazionale sia internazionale, è considerata un passaggio determinante per l’homologazione della nuova soluzione.

  • Test su corridoi urbani e grandi incroci per valutare tempistiche, sicurezza e comportamenti reali degli utenti;
  • Coinvolgimento delle case automobilistiche e delle società tecnologiche nello sviluppo condiviso delle piattaforme di comunicazione;
  • Campagne informative dedicate che rendano trasparenti significato, logica ed effetti della nuova segnaletica per automobilisti, ciclisti e pedoni.
Solo attraverso un’informazione efficace sarà possibile evitare errori di interpretazione che rischierebbero di compromettere gli obiettivi di fluidità e sicurezza.

Prospettive future e impatto sulla mobilità urbana

L’introduzione della luce bianca apre scenari di profonda trasformazione per la mobilità cittadina. L’accelerazione nelle implementazioni delle infrastrutture intelligenti, favorita dalla sinergia tra pubblico e privato, porterà nei prossimi anni a una presenza crescente di incroci gestiti secondo i nuovi paradigmi. Questo approccio si inserisce nelle strategie di Smart City, con l’obiettivo di ottimizzare il sistema trasportistico in chiave sostenibile, migliorare la qualità dell’aria e ridefinire la fruibilità degli spazi urbani.
Nel medio termine è ragionevole attendersi:

  • Maggiore integrazione multimodale, con soluzioni che agevolano non solo veicoli privati, ma anche mezzi pubblici e mobilità dolce;
  • Crescita della fiducia collettiva verso i sistemi assistiti, grazie alla trasparenza e all’efficacia osservata nei test reali;
  • Diffusione delle best practice da parte delle città pioniere, che fungeranno da modelli a livello europeo e internazionale.