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Familiari, detrazioni per genitori, sorelle e fratelli tornano nel 2026: percentuali, importi, regole, funzionamento e limiti

di Marianna Quatraro pubblicato il
Familiari detrazioni tornano 2026

Il governo ha deciso di mantenere anche nel 2026 i limiti di reddito già fissati per usufruire delle detrazioni fiscali per i familiari a carico e ha esteso nuovamente la platea di coloro che danno diritto alla detrazione del 19%

La recente Manovra finanziaria, approvata dal governo per il 2026, ripristina e rafforza la disciplina delle detrazioni d’imposta per familiari fiscalmente a carico. Questo intervento, che trova applicazione già dalle dichiarazioni sui redditi 2025, si pone come risposta alle richieste di alleggerimento fiscale rivolte dalle famiglie italiane negli ultimi anni. L’obiettivo è chiaro: sostenere il potere d’acquisto e la stabilità economica dei nuclei familiari, ampliando nuovamente il perimetro delle spese detraibili e aggiornando i requisiti per genitori, fratelli e sorelle. 

Chi sono i familiari fiscalmente a carico: criteri e requisiti aggiornati

È essenziale chiarire a chi spettano le nuove detrazioni e quali sono i parametri previsti dal Testo Unico delle imposte sui redditi (TUIR). Con la Manovra 2026 rientrano tra i beneficiari:

  • I figli (biologici, adottivi, affidati o affiliati) con meno di 21 anni o, per situazioni specifiche, anche di età superiore in caso di disabilità certificata.
  • I genitori, solo se conviventi e privi di redditi superiori a 2.840,51 euro annui (elevato a 4.000 euro per figli sotto i 24 anni).
  • Gli altri ascendenti conviventi (ad esempio nonni), sempre entro il limite di reddito previsto dalla normativa.
  • Fratelli e sorelle conviventi privi di reddito proprio, ma solo se rientrano nei parametri di convivenza e di reddito stabiliti dalla legge.
La circolare n. 4/E dell’Agenzia delle Entrate del 16 maggio 2025 fornisce ulteriori dettagli su chi può essere considerato fiscalmente a carico, chiarendo che le detrazioni spettano esclusivamente se il familiare risiede stabilmente con il contribuente e non percepisce redditi oltre la soglia fissata. Una restrizione importante riguarda i contribuenti extra-UE/SEE: questi non possono più includere nel calcolo i familiari residenti in Paesi terzi, rafforzando la selettività della misura.

Risulta invece escluso, anche con le nuove regole, l’ex coniuge fra i soggetti detraibili. L’assetto attuale mira dunque a sostenere i nuclei realmente coesi e bisognosi, garantendo una maggiore equità nell’attribuzione dei benefici fiscali.

Detrazioni IRPEF del 19%: funzionamento e limiti 

Il funzionamento delle detrazioni IRPEF per le spese relative ai familiari a carico si basa sulla possibilità di portare in diminuzione dalla propria imposta una percentuale fissa, il 19%, delle spese documentate sostenute nell’anno fiscale. Questo meccanismo, consolidato nel sistema tributario italiano, vede il suo perimetro ampliato dalla Manovra 2026.

A partire dal 2025, si potranno nuovamente portare in detrazione le spese documentate sostenute per l’intero spettro dei familiari a carico, ad eccezione degli ex coniugi. Le categorie di spese detraibili al 19% interessano:

  • Spese sanitarie e assistenziali
  • Costi per l’istruzione e la formazione
  • Premi assicurativi
  • Contributi previdenziali e assistenziali
  • Donazioni a ONLUS, partiti politici e per eventi calamitosi
Rimangono esclusi dal beneficio, a partire dal 2025, alcune tipologie di oneri (come già previsto per i redditi più alti) e tutte le spese sostenute per l’ex coniuge.

Le novità principali introdotte dalla riforma riguardano:

  • L’ampliamento delle categorie detraibili, includendo nuovamente genitori, sorelle e fratelli conviventi
  • La conservazione della percentuale del 19%, ma con limiti massimi di spesa detraibile annuale aggiornati conformemente all’evoluzione dei redditi medi
  • Misure di controllo e tracciabilità rafforzate sui pagamenti, per garantire affidabilità del sistema e prevenire abusi
Le detrazioni sono fruibili tramite dichiarazione dei redditi (modello 730 o Redditi PF) e vengono calcolate sull’ammontare effettivamente sostenuto per il familiare a carico nell’anno di imposta

Detrazioni per genitori, sorelle e fratelli: regole e importi previsti

Le nuove disposizioni reintroducono la possibilità di godere delle detrazioni sulle spese sostenute per genitori, sorelle e fratelli conviventi fiscalmente a carico. Ecco le regole principali:

  • Il familiare deve convivere stabilmente con il contribuente nel corso dell’anno di riferimento. La sola temporanea assenza (ad esempio per motivi di studio) non interrompe il requisito della convivenza.
  • Il familiare non deve superare i limiti di reddito annuale indicati dal TUIR per essere considerato fiscalmente a carico (attualmente 2.840,51 euro; 4.000 euro per figli sotto i 24 anni).
  • Le spese ammesse alla detrazione sono quelle espressamente indicate dalle norme (ad esempio: sanità, istruzione, assicurazioni).
La detrazione spettante ammonta al 19% dell’importo speso, sempre entro i massimali previsti per ciascuna tipologia di onere.

Un’attenzione specifica è rivolta agli importi massimi detraibili:

  • Spese mediche e di assistenza: fino a 1.291,14 euro annui per assistenza specifica, con franchigia di 129,11 euro annui.
  • Premi assicurativi: 530 euro annui su premi caso morte o invalidità permanente.
  • Istruzione universitaria: detraibilità delle spese per tasse d’iscrizione agli importi delle Università statali o, in loro assenza, limite regionale.
Non è più consentita alcuna detrazione per spese sostenute a favore dell’ex coniuge, in ottemperanza alle nuove limitazioni. Questo impianto normativo punta a semplificare i controlli ed evitare comportamenti opportunistici, garantendo l’agevolazione fiscale alle situazioni effettivamente meritevoli.

Le modifiche all’ISEE: impatto sulle famiglie e sulle detrazioni fiscali

L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente subisce una riformulazione rilevante a partire dal 2026. La soglia di esclusione del valore della prima casa di proprietà dal conteggio del patrimonio immobiliare cresce da 52.500 a 91.500 euro, salendo di ulteriori 2.500 euro per ogni figlio successivo al primo.

Questo comporta un calo dell’ISEE per le famiglie proprietarie e/o numerose, con riflessi positivi sull’accesso a numerosi benefici collegati – come assegni unici, bonus nido e prestazioni di welfare.

In sintesi, i principali effetti della modifica:

  • Ampliamento della platea di chi può accedere a prestazioni collegate all’ISEE
  • Per 2,3 milioni di nuclei, vantaggio medio annuo di circa 145 euro, con beneficio più elevato (263 euro) e percentuale di aumento del reddito maggiore (2,2%) per i nuclei economicamente più fragili
  • Le famiglie più numerose e proprietarie godranno di vantaggi maggiori, grazie all’abbassamento dell’indicatore.