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Lo scandalo dell'acqua minerale in bottiglia di una nota marca filtrata irregolarmente con sostegno Stato

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Acqua minerale in bottiglia

Uno degli aspetti piů controversi della vicenda riguarda il presunto coinvolgimento di esponenti del governo francese nelle decisioni a favore della multinazionale.

Una inchiesta di Le Monde e Radio France ha sollevato dubbi sull'integrità delle procedure di controllo sanitario applicate a una delle più grandi aziende del settore alimentare. Al centro delle accuse troviamo Nestlé, multinazionale svizzera nota per i suoi prodotti alimentari e per la commercializzazione di acque minerali. Secondo quanto riportato, l'azienda avrebbe impiegato metodi di filtrazione vietati per la depurazione dell'acqua, eludendo le regolamentazioni grazie a un presunto sostegno del governo francese. Ecco cosa sta succedendo:

  • Un sistema di filtrazione vietato ma tollerato
  • L'ipotesi di pressioni politiche e l'intervento del governo

Un sistema di filtrazione vietato ma tollerato

Secondo i documenti ottenuti dagli investigatori, Nestlé avrebbe utilizzato un metodo di microfiltrazione con filtri di diametro inferiore a 0,8 micrometri, una tecnica che le autorità francesi hanno vietato dal gennaio 2023. Questa restrizione era stata introdotta per garantire che l'acqua minerale venduta sul mercato conservasse le sue caratteristiche originali senza subire trattamenti simili a quelli dell'acqua di rubinetto. Nonostante il divieto, Nestlé avrebbe continuato a utilizzare questa tecnologia di purificazione, sostenendo che fosse necessaria per eliminare eventuali contaminazioni.

La gravità della questione è amplificata dal fatto che, sempre secondo l'inchiesta, il Direttore Generale della Sanità francese, Jérôme Salomon, aveva chiesto di interrompere la produzione di acqua minerale trattata con questi sistemi. Questa richiesta non sarebbe mai stata applicata. Invece di far rispettare il divieto, il governo francese avrebbe concesso a Nestlé una sorta di esenzione temporanea, permettendole di continuare la vendita dei suoi prodotti senza modificare i processi di produzione.

L'ipotesi di pressioni politiche e l'intervento del governo

Uno degli aspetti più controversi della vicenda riguarda il presunto coinvolgimento di esponenti del governo francese nelle decisioni a favore della multinazionale. Stando ai documenti rivelati dai giornalisti, tra il 2022 e il 2023 si sarebbero svolti diversi incontri tra alti funzionari governativi e rappresentanti di Nestlé, nel corso dei quali si sarebbe discusso dell'autorizzazione all'uso delle tecnologie di filtrazione vietate.

Il ruolo del governo in questa storia solleva numerosi interrogativi. Alcuni consiglieri dell'allora Primo Ministro e del Ministro dell'Economia sarebbero stati informati degli allarmi lanciati dagli esperti sulla filtrazione dell'acqua, ma nessuna azione restrittiva sarebbe stata adottata per bloccare la vendita dei prodotti trattati con questa tecnologia. Anzi, secondo alcune indiscrezioni, il governo francese avrebbe esercitato pressioni affinché Nestlé potesse continuare a operare senza incorrere in sanzioni.

L'accusa implicita è che l'azienda abbia fatto leva sulla sua influenza economica per ottenere un trattamento di favore. Da parte sua, Nestlé ha respinto ogni accusa. Secondo l'azienda, le acque minerali trattate con questo sistema mantengono intatte le loro caratteristiche chimico-fisiche e le procedure adottate sarebbero state approvate dalle autorità competenti.


 

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