I diritti di chi soffre di mal di schiena e prevedono la possibilità di assentarsi e perfino di ricevere un indennizzo. Scopriamo quando è possibile.
Quando il mal di schiena può essere considerato infortunio sul lavoro? Il mal di schiena rientra tra quelle tipologie di dolori di cui è difficile sbarazzarsi e che, in molti casi, nel tempo può peggiorare ad essere riconosciuta come malattia professionale. Vediamo di seguito, invece, quando è riconosciuto come infortunio sul lavoro.
Secondo quanto previsto dalle norme in vigore, essendo la schiena una parte del corpo particolarmente a rischio di infortuni, spesso i dolori che sorgono possono derivare dall’attività lavorativa svolta e in tal caso il mal di schiena può essere considerato come infortunio sul lavoro.
L'infortunio alla schiena è, infatti, molto frequente in ambienti lavorativi come le fabbriche, i depositi e altri ambienti del settore industriale, dove il dipendente è soggetto ad importanti sforzi fisici. Tuttavia anche nei luoghi di lavoro diversi, come un ufficio, non si è esenti da tali rischi.
Alcuni danni alla schiena tendono a divenire cronici o, nei casi più gravi, permanenti, ed ecco perchè vengono riconosciuti come infortuni sul lavoro.
Spetta al datore di lavoro tutelare i propri dipendenti dal rischio di un infortunio.
Il lavoratore a cui viene riconosciuto il mal di schiena come infortunio sul lavoro ha diritto alla retribuzione nel caso di assenza dal lavoro.