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Manipolazione mutui Euribor, i risarcimenti sono ancora possibili? Facciamo chiarezza dopo ultimi sviluppi

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Manipolazione mutui Euribor

Ogni tribunale decide caso per caso sui mutui Euribor sulla base di elementi documentali, ricostruzioni tecniche e strategie difensive. La situazione dopo gli ultimi sviluppi nei primi mesi del 2025

La questione della manipolazione dell'Euribor ha origine nei primi anni Duemila, ma è esplosa a livello giudiziario ed europeo solo più tardi. Tra il 2005 e il 2008, secondo quanto stabilito dalla Commissione Europea, diversi istituti bancari internazionali hanno posto in essere comportamenti collusivi per alterare il tasso interbancario Euribor, parametro di riferimento utilizzato per il calcolo degli interessi di milioni di mutui a tasso variabile. Le banche coinvolte avrebbero comunicato volontariamente dati distorti al sistema di calcolo, per trarre vantaggio per sé o per i propri clienti istituzionali.

In Italia, questa vicenda ha avuto un impatto su chi ha sottoscritto un mutuo indicizzato all'Euribor in quel periodo. I clienti si sono trovati a pagare rate maggiorate rispetto a quelle che avrebbero dovuto versare se il tasso fosse stato determinato correttamente. A partire dal 2015, anche in Italia si è avviato un filone di cause civili che ha messo in discussione la validità delle clausole contrattuali contenenti il riferimento a un tasso manipolato. La giurisprudenza si è però presto divisa: alcune sentenze hanno accolto i ricorsi dei mutuatari, riconoscendo l'alterazione dei tassi come causa di nullità parziale del contratto; altre invece hanno rigettato le richieste, sostenendo che l'effetto della manipolazione non fosse direttamente quantificabile sui singoli rapporti contrattuali. Facciamo il punto:

  • Le posizioni in campo sui mutui Euribor, chi dice sì e chi dice no ai rimborsi
  • Cosa può succedere tra attese e strategie individuali

Le posizioni in campo sui mutui Euribor, chi dice sì e chi dice no ai rimborsi

La frammentazione interpretativa ha spinto la Corte di Cassazione a intervenire con l'ordinanza 19900 del 2024, che ha rimesso la questione alle Sezioni Unite, nel tentativo di ottenere una linea guida univoca. Ma la complessità del tema ha portato a un ulteriore rinvio: il 15 marzo 2025, con l'ordinanza 6943, le Sezioni Unite hanno scelto di sospendere il giudizio, in attesa di una pronuncia da parte della Corte di Giustizia dell'Unione Europea. È proprio su questa sentenza attesa da Lussemburgo che ora si concentrano tutte le attenzioni.

Da una parte, ci sono associazioni dei consumatori e avvocati specializzati che sostengono la tesi per cui, in presenza di una manipolazione accertata e sanzionata, il consumatore debba avere diritto alla restituzione degli interessi indebitamente pagati. Questa corrente di pensiero ritiene che la violazione delle norme europee sulla concorrenza da parte delle banche sia un fatto giuridicamente rilevante, capace di travolgere le clausole contrattuali che fanno riferimento al tasso manipolato. In quest'ottica, le clausole sarebbero da considerarsi nulle ex articolo 1418 del Codice Civile, con diritto alla rideterminazione del piano di ammortamento e alla restituzione delle somme eccedenti.

Dall'altra parte, ci sono invece i sostenitori della tesi dell'inammissibilità del risarcimento, tra cui diverse corti italiane. Una delle più pronunce in questo senso è quella con cui la Cassazione ha stabilito che i clienti non possono ottenere rimborsi automatici per gli interessi pagati su mutui agganciati all'Euribor, in assenza di una prova concreta del danno subito e del collegamento diretto tra la manipolazione e l'importo versato. In pratica, secondo questa visione, l'onere della prova ricade integralmente sul mutuatario, che dovrebbe dimostrare in termini matematici quanto e come la manipolazione abbia inciso sul proprio mutuo.

Cosa può succedere tra attese e strategie individuali nel 2025 e nei prossimi anni

La situazione è sospesa in una sorta di limbo giuridico. La pronuncia della Corte di Giustizia UE sarà determinante per capire se i mutuatari italiani colpiti dalla manipolazione possano effettivamente ottenere giustizia e sotto quale forma. Se la Corte stabilirà che la violazione delle norme antitrust comporta conseguenze dirette sui contratti al dettaglio, le clausole contrattuali riferite all'Euribor manipolato potrebbero essere dichiarate invalide. Questo aprirebbe la strada a una pioggia di richieste di rimborso e di revisioni contrattuali.

Nel frattempo, non esiste ancora una linea chiara e condivisa: ogni tribunale decide caso per caso, sulla base di elementi documentali, ricostruzioni tecniche e strategie difensive. Alcuni mutuatari hanno già scelto di agire legalmente con cause civili contro le banche, mentre altri aspettano gli sviluppi europei per valutare se intentare azioni collettive o singole. Le associazioni dei consumatori, come Federconsumatori e Adusbef, hanno invitato chi ha acceso un mutuo tra il 2005 e il 2008 a recuperare tutta la documentazione, in previsione di un possibile scenario favorevole. Anche in caso di sentenza pro-consumatori, è possibile che i rimborsi non siano automatici, ma richiedano comunque un passaggio in tribunale.

È bene inoltre considerare che i tempi non saranno brevi: prima che la Corte di Giustizia UE si pronunci, passeranno diversi mesi, forse un anno. A quel punto toccherà di nuovo alle Sezioni Unite della Cassazione applicare l'interpretazione europea al contesto giuridico italiano.

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